Monster Energy Supercross
Lo studio italiano Milestone si lancia nel mondo del supercross con il titolo ufficiale targato AMA. Riuscirà Monster Energy Supercross a fare breccia nel cuore degli appassionati di questa disciplina e a convincere tutti gli altri?
CONTRO: Qualche scatto di tanto in tanto; impatti fra piloti e ostacoli da rivedere; l'IA non gareggia al massimo delle potenzialità; carriera un po' povera.
VERDETTO: Milestone ha raggiunto un'ottima abilità nel programmare con l'Unreal Engine 4 e Monster Energy Supercross ne è la prova. Il gioco diverte ed è difficile e, nonostante qualche imprecisione, segna un altro passo avanti per lo studio.
Milestone, una delle maggiori realtà italiane in ambito videoludico, strizza l'occhio al motorsport americano con Monster Energy Supercross, il titolo ufficiale e licenziato AMA della variante più spettacolarizzata del motocross tanto in voga oltreoceano.
Esattamente come MXGP3, anche l'ultima fatica della software house nostrana usa l'Unreal Engine 4. La scelta di abbandonare il motore di gioco proprietario in favore di uno molto versatile e scenografico come quello di Epic Games ha davvero dato i suoi frutti in Monster Energy Supercross.
Gli americani tendono a enfatizzare ogni cosa e questo si riscontra subito nel passaggio dal motocross al supercross. Le competizioni si disputano in gremiti stadi all'aperto e al chiuso, mentre i piloti gareggiano in circuiti estremamente complessi e ricchi di salti. Si tratta infatti di una disciplina decisamente tecnica, con numerose dune in successione, che se prese nel modo sbagliato fanno perdere tempo prezioso.
Questa diversa filosofia ha reso ogni partita dannatamente - nel senso buono del termine - impegnativa e divertente, grazie soprattutto alla fisica evoluta e più realistica rispetto al passato. Pur condividendo lo stesso engine, il passaggio da MXGP3 è tangibile: il comportamento della moto ora è più preciso, ma al tempo stesso la nostra due ruote può diventare un cavallo imbizzarrito se non controllata con attenzione.
Per l'occasione abbiamo rimesso mano anche a MXGP3 così da avere un confronto diretto. Nel titolo passato, gestire la moto è abbastanza facile e le cadute piuttosto rare, inoltre i circuiti non presentano molti salti in successione.
La cose cambiano con Monster Energy Supercross. Si nota subito come le motociclette derapino maggiormente in uscita dalle curve: è un effetto scenico ma che se abusato ci fa perdere trazione e quindi velocità. In volo invece si può controllare meglio il pilota ed eseguire uno scrub (piegare la moto di lato in modo da diminuire il tempo in aria) richiede più attenzione, soprattutto nella fase di discesa.
Atterrare con la ruota anteriore porta a una caduta, così come toccare il terreno troppo di taglio o curvati fa subito perdere il controllo della moto. In generale, l'effetto "fluttuazione" di MXGP3 viene meno in favore di una fisica più dinamica e simile alla realtà.
Sbagliare non è però un grave problema grazie al rewind che ci permette di tornare indietro di svariati secondi e rieseguire un salto sbagliato o evitare una collisione.