Mother Base

Recensione di Metal Gear Solid 5: Phantom Pain, l'ultima avventura stealth partorita dalla geniale mente di Hideo Kojima.

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a cura di Tom's Hardware

Mother Base

Come dicevamo qualche paragrafo fa, il centro nevralgico da cui gestire le proprie operazioni è la Mother Base, una base che andrà ricostruita da zero per motivi che preferiamo farvi scoprire da soli. Vi basti sapere che il buon Big Boss userà la Mother Base per creare il corpo dei Diamond Dogs e pianificare i propri attacchi a Skull Face, il cattivone del gioco.

Una volta trasportati nella prima mappa tutto sarà in mano vostra. Potrete scegliere se andare dritti verso il vostro obbiettivo, come già detto, occuparvi delle missioni secondarie o indebolire le difese nemiche per facilitarvi la vita. Potete infatti disattivare la corrente per sabotare i fari di sorveglianza, distruggere le radio o i satelliti nemici in modo da impedire l'arrivo di rinforzi, e così via: ogni azione influenzerà le missioni successive. Potrete persino scegliere se affrontare una missione dopo l'altra senza tornare alla base, tranne in alcuni casi, in cui sarà obbligatorio per proseguire con la trama. Noi vi consigliamo di farvi ritorno abbastanza spesso.

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La base si può infatti potenziare per facilitare le vostre missioni: potrete scegliere di sviluppare nuove tecnologie, armi e gadget, o di farvi accompagnare da un compagno d'avventura, che sia un robot, un cavallo, un cane o la silenziosa e letale Quiet, l'affascinante cecchina che avrete sicuramente imparato a conoscere grazie ai numerosi screenshot e trailer pubblicati da Konami in questi mesi.

Il fulcro per il potenziamento della base è il sistema Fulton, che vi permetterà di spedire al quartier generale persone, oggetti o animali tramite una serie di avveniristici palloni aerostatici. I nemici potranno essere infatti "inviati" alla base e convertiti alla propria causa grazie a un lavaggio del cervello. Ovviamente non tutti i nemici saranno uguali, e ce ne saranno alcuni più validi di altri. Un esperto in lingue straniere, per esempio, potrebbe essere utile per tradurre le conversazioni dei nemici. Un carro armato può essere sicuramente una risorsa valida, ma per spedire alla base un oggetto così grande dovrete potenziare il sistema Fulton tramite l'apposito dipartimento della base, reclutando più ingegneri e usando più fondi GMP, la valuta del gioco.

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Alcuni settori della base si sbloccheranno andando avanti nel gioco, altri solamente completando gli incarichi secondari, o esplorando a fondo le mappe. Potrete persino individuare le abilità dei nemici e scegliere d'inviare alla base soltanto gli elementi migliori, a patto di potenziare il binocolo, strumento fondamentale per tracciare la posizione dei nemici e analizzare l'ambiente circostante.

Come potete intuire, la gestione della Mother Base rappresenta un gioco nel gioco, e aggiunge una profondità mai vista in un titolo della saga di Metal Gear, che da sempre propone avventure abbastanza lineari.

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A tutto questo bisogna aggiungere una valanga di personalizzazioni estetiche e di Easter Egg. Volete cambiare il colore della base? Oppure atterrare sul campo di battaglia mentre l'elicottero suona la Cavalcata delle Valchirie? Le possibilità sono tantissime, e includono anche le personalizzazioni estetiche e funzionali del protagonista e dei suoi alleati.

A gestire il tutto ci pensa iDroid, una sorta di computer ultra tecnologico con il quale potrete accedere alle missioni, alle personalizzazioni della base, selezionare i punti da raggiungere sulla mappa, ottenere informazioni sugli obiettivi e persino richiedere assistenza sul campo di battaglia tramite l'invio di oggetti utili con il sistema Fulton.

Purtroppo l'interfaccia iDroid ci è sembrata un po' confusionaria, e anche dopo svariate ore di gioco abbiamo continuato a dimenticarci la pletora di opzioni e a perderci nei menu. Un difetto di poco conto e che è strettamente collegato alla gran quantità di cose da fare.

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A livello di controlli tutto fila liscio con il joypad di PS4, la versione che abbiamo testato. Ovviamente ci vuole un po' di tempo per assimilare tutti i comandi disponibili, ma dopo qualche ora e un po' di pratica avrete la sensazione di poter fare tutto quello che volete, in modo fluido e senza errori.

Prima di allontanarci dal campo di battaglia non possiamo fare a meno di citare la possibilità d'inviare i propri soldati a svolgere missioni da soli, in modo da recuperare elementi necessari per espandere la Mother Base, e gli epici scontri con i boss, che servono come gustosa pausa fra una missione e l'altra, spezzando il "solito" gameplay con momenti unici e divertenti.

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