Principalmente, l'esplorazione di un pianeta è legata a risolvere i problemi per poi poter fondare una colonia. Una volta fatto ciò, si può girovagare per l'avamposto e attivare qualche nuova missione secondaria o incarico.
Quando ci stiamo stancati del pianeta possiamo tornare alla Tempest - la sorella della Normandy - e dedicarci ad altro. La nave è un hub in cui è possibile parlare con i membri dell'equipaggio, ricercare e sviluppare nuove tecnologie, gestire le squadre d'assalto e risvegliare altre persone dalla stasi, ottenendo così dei bonus.
Le squadre d'assalto possono essere mandate a svolgere missioni a tempo - le stesse che possiamo giocare direttamente noi stessi in multigiocatore. A seconda della percentuale di riuscita, dopo qualche ora, se la missione è stata completata otteniamo degli extra. Tutto questo si può gestire autonomamente anche con la companion app per Android e iOS.
In maniera simile, all'aumentare dei punti vivibilità legati al completamento di attività nei mondi da colonizzare, si possono risvegliare nuove persone dalla stasi. Dopo un certo periodo di tempo quindi si possono ricevere materiali, equipaggiamento, punti ricerca o sbloccare direttamente abilità passive, come la possibilità di traspostare più consumabili - potenziamenti usa e getta da utilizzare in combattimento.
Il menù di ricerca e sviluppo consente di ottenere nuove armi e armature da ricercare utilizzando i punti scienza ottenuti perlopiù scannerizzando gli oggetti evidenziati in arancione durante l'esplorazione. Una volta sbloccato il pezzo di equipaggiamento desiderato lo si costruisce coi materiali raccolti.
All'inizio è difficile riuscire a creare qualcosa, ma avanzando nell'avventura è quasi necessario. Non è diffcile raccogliere oggetti da contenitori e nemici, ma quello che vi forgiate da soli può essere migliorato in fase di creazione con degli appositi moduli che ne aumentano le statistiche.
A rovinare il tutto, o quasi, ci pensa un'interfaccia estremamente convoluta e in grado di complicarvi la vita sia durante la creazione delle armi sia per cercare, selezionare e attivare la missione desiderata. Sotto questo aspetto Bioware poteva fare sicuramente un lavoro migliore.
Da buon RPG le scelta fra armi e armature è ampia e alcune permettono l'aggiunta di mod per migliorarne la potenza di fuoco o la resistenza. L'equipaggiamento dei nostri compagni non può tuttavia essere modificato. Onestamente condividiamo questa scelta, perché rende la gestione più semplice, anche se avremmo apprezzato la possibilità di cambiarne l'aspetto estetico.
Una volta che l'equipaggiamento è stato scelto dobbiamo pensare alle abilità del nostro eroe. Per sopravvivere nella battaglie bisogna saperne combinare gli effetti. Alcune agiscono da attivatori di una combo e altre invece la chiudono. Per esempio Incenerimento seguita da Sovraccarico genera una combo incendiaria, che causa un'esplosione che danneggia anche i nemici attorno al malcapitato. E lo stesso vale con molti altri poteri.
Mischiare varie abilità è una delle parti più divertenti e infatti possiamo spendere i nostri punti esperienza in qualsiasi categoria. Nulla vieta di avere un biotico che utilizza anche abilità tecnologiche o di rimanere un purista e concentrarsi solo su un ramo di abilità. Per questo, ogni volta che spendiamo punti in una determinata categoria, sale di livello anche il profilo corrispondente.
Puntare sulle abilità tecnologiche migliora il profilo Ingegnere, che permette di ottenere dei bonus per quelle abilità. Se invece mischiamo si potenziano i profili ibridi. Questi possono essere selezionati in qualsiasi momento, anche durante le battaglie e lo stesso vale per le abilità.
Purtroppo questa libertà non è poi così utile. Una volta che ci si abitua a una certa tattica non c'è motivo di cambiare se non per provare, poiché i nemici sono danneggiati praticamente allo stesso modo da qualsiasi combo. Inoltre, il limite di tre sole abilità selezionabili, legato più allo schema del controller che al mouse e tastiera, rende tedioso dover mettere in pausa e cambiarle ogni volta.
L'intelligenza artificiale che guida nemici e compagni non è inoltre particolarmente sofisticata e Bioware ha optato per rimuovere la pausa tattica, molto utile per poter istruire i propri compagni su chi deve usare una determinata abilità al momento opportuno.
Dal canto proprio, gli avversari in parte cercano di stanarci con le granate e anche di accerchiarci, pur senza rischiare nonostante la propria superiorità numerica. Tuttavia con un sapiente uso delle coperture e del salto più lo scatto è relativamente facile non essere colpiti, soprattutto se si abbattono prima i nemici più deboli e poi ci si concentra sui più forti.
Considerando che le sparatorie rappresentano gran parte dei momenti di gioco, possiamo essere soddisfatti dalla qualità generale delle meccaniche, anche se alla lunga diventano ripetitive e sempre con le stesse tipologie e ondate di nemici.
Fortunatamente il comparto sonoro aiuta a immergersi nei combattimenti, grazie a suoni e rumori convincenti e che calano il giocatore nel fragore della battaglia. Anche le musiche non sono da meno, pur restando un po' anonime rispetto a quelle ascoltate nella trilogia di Shepard.