Tra un proiettile e l'altro è sempre bello rilassarsi e dedicarsi ai propri compagni e ai moltissimi dialoghi presenti in Mass Effect Andromeda. Abbiamo già sottolineato che le risposte corrono principalmente su due binari, professionali ed emotive, ma non è raro poter dare un tono più casuale e sopra le righe, oppure un'argomentazione logica in stile Spock.
A conti fatti, scegliere l'una o l'altra fra queste risposte non cambia nulla. Infatti, le scelte davvero importanti ai fini della storia - ma non così tanto - sono quelle che mostrano delle frecce. Anche per quanto riguarda i flirt, l'icona col cuore gigante vi toglie ogni dubbio a riguardo.
Il sistema è semplificato, ma parlare rivela sempre dei retroscena, quindi resta una parte fondamentale del gioco e anche l'unico modo per sbloccare le missioni lealtà dei compagni.
Purtroppo questi ultimi sono molto meno interessanti rispetto al passato, anche dopo aver completato le loro missioni lealtà. Mass Effect Andromeda è un'involuzione con personaggi dal carattere meno profondo. Abbiamo anche notato che tendono a parlare di meno fra loro quando siamo in esplorazione.
Un vero peccato che Bioware non sia riuscita a creare qualcuno di davvero interessante, specie se pensiamo che i compagni selezionabili sono appena sei. Non mancano i siparietti divertenti e alcune delle loro attività riescono a mischiare un po' le carte in tavola, ma nel complesso sono facilmente dimenticabili. Insomma, abbiamo perfino il Krogan gentile...
A rendere il tutto più fastidioso sono le animazioni. Come già accennato non sono orribili, ma poco curate. Cora, la biotica della nostra squadra, ha sempre un insensato ghigno sulla faccia anche nelle situazioni più drammatiche. Alla fine si tratta di dettagli, ma sono quelli che fanno la differenza fra un buon gioco e uno ottimo.
Mass Effect Andromeda offre un buon numero di luoghi da visitare. Ci si può spostare per Andromeda utilizzando la classica mappa galattica, tuttavia l'assenza dei portali dei Razziatori presenti nella Via Lattea, ci costringe a restare in un'area ben definita: l'Ammasso Heleus. Secondo l'Iniziativa, questa zona dovrebbe presentare dei mondi vivibili, ma se le cose fossero andate come previsto non ci sarebbe stato nessun gioco.
Quindi iniziano le difficoltà e l'unico modo per sopravvivere è esplorare. I pianeti che si possono osservare sono moltissimi e ogni volta che si entra in un sistema o nell'orbita di un pianeta, oltre a leggerne la descrizione, è probabile rivelarne un'anomalia che permette di ottenere risorse e materiali utili dopo aver lanciato una sonda. Peccato che i mondi visitabili siano davvero pochi e accompagnati giusto da qualche hub.
Queste ultime zone, come la stazione spaziale Nexus da cui ha inizio la colonizzazione di Andromeda, non consentono l'utilizzo di armi, ma sono i luoghi dove si attivano la maggior parte delle quest. Ci saremmo aspettati ambienti più vasti da visitare, ma perlomeno avanzando nella storia si nota come cambino esteticamente.
A livello grafico, Andromeda offre degli scenari davvero evocativi. Inoltre le rovine aliene si distaccano notevolmente dallo stile dell'Iniziativa, riuscendo a creare un riuscito mix di elementi architettonici. Anche i biomi dei pianeti sono ben fatti, nonostante appaiano un po' vuoti e poco alieni, con piante molto simili a quelle della Via Lattea dei precedenti Mass Effect.
Peccato per i vari problemi di natura tecnica. Abbiamo giocato sia la versione PC che quella PS4. Se la seconda se la cava discretamente, seppur con qualche sporadico bug e con le ovvie limitazioni visive e tecniche dovute all'hardware, la versione computer non ci ha soddisfatto pienamente.
Curiosamente, durante esplorazione e combattimenti, in Full HD e le opzioni grafiche su Ultra, il gioco se la cava egregiamente senza problemi legati ai fotogrammi e con una resa visiva soddisfacente. Escluso qualche piccolo errore, come ad esempio impronte sulla sabbia che compaiono in ritardo, non ci possiamo lamentare.
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I problemi si presentano invece nelle situazioni più "leggere". Quando ci si trova sulla Tempest, un ambiente di gioco molto piccolo, il framerate cala anche sotto i 30 FPS. Durante i dialoghi i personaggi si sdoppiano o la telecamera inquadra il nulla.
Il peggio lo si raggiunge con le cutscene. In quei momenti il gioco scatta pur trattandosi di video, come quello che si vede quando si atterra o si decolla da un pianeta. Nel peggiore dei casi il gioco si blocca costringendo a dover chiudere l'applicazione. Questo scherzetto ci ha costretto a dover ripetere più volte combattimenti lunghi e tediosi.
Siamo abbastanza sicuri che questi problemi possano essere risolti con patch future ma sono davvero ridicoli, visto che il motore di gioco funziona bene nelle situazioni più pesanti e anche perché Bioware l'ha già usato in passato con Inquisition.