Mario+Rabbids: Kingdom Battle
Quando i Rabbids di Ubisoft invadono il Regno dei Funghi, Mario li respinge a colpi di blaster. Ed è subito leggenda.
CONTRO: Cortino; Manca ancora qualcosa; Vogliamo più equip; Beep-0 non ci piace.
VERDETTO: L'esclusiva che mancava a Switch, un titolo originale, controcorrente e che molto probabilmente sarà snobbato dai più per via della reputazione dei suoi fastidiosi protagonisti. Non fatelo, vi state perdendo un'esperienza estremamente godibile e insospettabilmente profonda. L'idraulico come non lo avete mai visto!
Era da ben prima del suo annuncio ufficiale che in rete si vociferava di un certo crossover tra l'idraulico in rosso e i conigli pazzoidi di Ubisoft, ma questo non ha impedito a Mario+Rabbids di stupire una volta sotto i riflettori.
Da un'accoppiata del genere ci si aspetta un platform più o meno tradizionale o un party game sulla scia di Rayman Raving Rabbids, e invece la software francese ha tirato dal cilindro un GDR tattico - alla XCOM per intenderci.
È una prima per Mario, che si ritrova a partecipare in terra straniera a un gioco a cui non ha mai preso parte: la caccia al roditore. Esperimento riuscito? A voi la recensione di Mario+Rabbids: Kingdom Battle in esclusiva Nintendo Switch.
Il Regno dei Funghi è nel caos. Da uno squarcio dimensionale nel cielo sono sbucati i Rabbids, che grazie a un congegno chiamato Combinatutto sono riusciti a fondere e ricombinare la flora e la fauna locale con oggetti presi di peso dal mondo umano. Spetta al solito Mario, uno dei pochi beniamini di casa scampati alla sciagura, trovare il colpevole e riportare tutto alla normalità.
Come si può evincere, Mario+Rabbids: Kingdom Battle vanta un comparto narrativo vagamente più ragionato rispetto alla media delle avventure dell'idraulico - ogni tanto ci scappa addirittura qualche dialogo - ma in soldoni l'obiettivo ultimo del giocatore sarà fare la spola da una parte all'altra del Regno dei Funghi in cerca della principessa - o del Rabbid appiccicato al Combinatutto in questo caso - puntualmente in un altro maniero.
Usando il castello di Peach come HUB, Mario e soci vagheranno per i classici prati verdeggianti, deserti, lande ghiacciate, villaggi infestati, impreziositi per l'occasione dalla "volgarità" tipica dei Rabbids, tra mutandoni appesi al sole e gabinetti che troneggiano tra liane e rampicanti. Le location che fanno da sfondo alle peripezie del giocatore sono ricche di dettagli e rimandi ad altre avventure dell'idraulico, un vero piacere da ammirare, anche quando quei dannati conigli rovinano il già abbastanza pasticciato paesaggio con i loro versi ebeti.
Joy-Con alla mano, Mario+Rabbids: Kingdom Battle offre un'esperienza in singolo fresca e appagante, di quelle che su Switch ancora scarseggiano. Ubisoft è riuscita in un colpo solo ad allestire una formula di gioco ben bilanciata e piuttosto impegnativa, premurandosi di amalgamare al mix la comicità demenziale dei Rabbids e lo "charme" dell'icona Nintendo per eccellenza. Una collaborazione insomma che sfrutta al meglio entrambe le licenze di cui si fa carico pur esibendo stile e personalità propri; un compito non da poco, ne converrete.
Studiato per essere apprezzato anche dai neofiti del genere, il titolo introduce le varie meccaniche un po' per volta, permettendo all'utente di assimilarle con calma grazie a una curva di apprendimento dolce. Non solo, è possibile ricominciare una battaglia in qualunque momento e in caso di necessità si può persino ricorrere a un temporaneo incremento della salute, senza ammonimenti o penalità di sorta.
Le prime battute in vece di tutorial si dimostrano pertanto fiacche, quasi pilotate, ma i più scafati però non abbiano da temere: Mario+Rabbids sfodera le unghie solo nella seconda metà della campagna. L'IA non è particolarmente affilata, tuttavia le sue schiere hanno sempre dalla loro una cospicua superiorità numerica e posizioni di vantaggio, sanno giocare di squadra e possono mettere in ginocchio il team alleato in un batter d'occhio se non si presta la dovuta attenzione.