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a cura di Andrea Maiellano

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Little Witch Academia: Chamber Of Time - PS4

 

La giovane apprendista strega Akko, sbarca in occidente con il primo Tie-In del celebre anime

Little Witch Accademia: Chamber Of Time

CONTRO: Tecnicamente piuttosto acerbo; Combat system poco stratificato; Le parti esplorative risultano a tratti lente e macchinose.

VERDETTO: Little Witch Accademia: Chamber Of Time è un tie-in indubbiamente ben confezionato e che farà felici gli amanti dell'anime di riferimento. Alcune criticità, però, non riescono a farlo emergere come meriterebbe rendendolo meno interessante a chi non conosce la storia della giovane Akko.

La serie di Little Witch Academia, per chi di voi non la conoscesse, nasce nel 2013 dallo studio di animazione Trigger. Originariamente composta da soli due cortometraggi, fu riadattata con la formula dell'anime episodico nel 2017, riprendendo i temi originali ed espandendone l'arco narrativo per donarle un format "stagionale" e non autoconclusivo. La successiva messa in onda degli episodi su Netflix (presenti in lingua italiana dall'agosto 2017) ha permesso alle avventure della giovane strega Akko di essere conosciute su scala internazionale. Non stupisce, quindi, che Bandai Namco abbia deciso di esportare Little Witch Academia: Chamber Of Time (il tie-In dedicato alla serie) anche sul suolo occidentale, proseguendo l'esodo al di fuori della terra del Sol Levante, del suo catalogo di giochi dedicati agli anime più famosi.

Il Giorno Della Marmotta

Quando una piccolissima Atsuko Kagari (Akko per i suoi amici) assistette a uno spettacolo di magia della celebre Shiny Chariot, decise che da grande sarebbe diventata una strega famosa che avrebbe reso felici le persone attraverso le arti magiche. Da adolescente si iscrisse quindi all'accademia per giovani streghe di Luna Nova per iniziare i suoi studi di magia, dando il via a una serie di eventi, fra il serio e il faceto, compongono la trama dei 25 episodi dell'anime e che vi verranno narrati, tramite brevi cutscene, in vari momenti del gioco per permettervi di comprenderne al meglio la trama di Little Witch Academia e le varie iterazioni fra i suoi personaggi. Abbiamo apprezzato particolarmente il fatto di lasciare puramente opzionali questi flashback, offrendo uno strumento utilissimo a chi non ha mai visto l'opera originale, permettendo ai fan dell'anime di evitare lunghi riassunti di fatti noti. 

Utilizzando uno stratagemma narrativo noto nell'ambito dei tie-in, Little Witch Academia: Chamber Of Time, propone una story-line inedita, evitando quindi di ripercorrere i punti chiave della storia di Akko, inserendo l'intera trama del gioco all'interno del periodo delle vacanze estive dell'accademia di Luna Nova. Trovatasi in punizione l'ultimo giorno di scuola, Akko si ritrova a dover riordinare l'immensa libreria dell'accademia. Senza inserire ulteriori spoiler all'interno di questa analisi, la giovane strega, affiancata dalle sue fidate amiche Lotte e Sucy, scoprono l'antica sala dell'Horologium, antico artefatto in grado di manipolare il tempo, e spinte dalla curiosità di Akko gettano l'intera Luna Nova in un loop infinito dove tutti i suoi abitanti sono costretti a rivivere le ultime 24 ore. 

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L'ottima localizzazione in italiano dei menù e dei sottotitoli presenti nel gioco, uniti al doppiaggio originale in lingua giapponese, permettono una fruibilità completa della moltitudine di dialoghi presenti in Little Witch Academia: Chamber Of Time.

Mani Di Fata

Little Witch Academia: Chamber Of Time ci propone una fusione di generi davvero particolare che mescola elementi da gioco di ruolo alle meccaniche dei picchiaduro a scorrimento laterale dei celebri anni 80/90. Quello che risulta davvero magico è come l'ibrida formula proposta riesca a divertire, pur con qualche difetto evidente, proponendo sempre soluzioni originali e divertenti senza mai annoiare. Nelle fasi esplorative muoveremo Akko all'interno degli ambienti dell'accademia di Luna Nuova potendo interagire con gli altri personaggi, origliare conversazioni di gruppi di studenti e svolgere piccole missioni atte a offrirci oggetti per potenziarci. I vari locali della scuola, come da tradizione, diventeranno disponibili in numero sempre maggiore con il progredire della storia, permettendoci di raggiungere luoghi segreti, quest secondarie e poter ottenere incantesimi sempre più performanti per proseguire nella nostra avventura.

Questa formula prettamente esplorativa, per quanto risultai azzeccata per rompere l'azione e permettere ai giocatori più votati all'esplorazione di perdersi fra la miriade di missioni addizionali, conversazioni con NPC e segreti da scoprire, rischia di risultare alla lunga tediosa per gli utenti che non sono mai entrati nel magico mondo di Little Witch Academia. Le animazioni a tratti legnose di Akko, un sistema di controllo parzialmente macchinoso e i continui "microcaricamenti" precedenti ai dialoghi, o durante le transizioni fra un'ala e l'altra dell'istituto, rallentano notevolmente l'azione di gioco rovinando, in parte, l'ottimo lavoro svolto sul piano narrativo. Una mappa poco chiara e senza riferimenti precisi, inoltre, potrebbe rendere difficile orientarsi agilmente durante le lunghe sessioni spese fra i corridoi e i misteri di Luna Nova. 

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Il vero leit motif del gioco però lo si raggiunge una volta entrati nella sala dell'Horologium dove Little Witch Academia: Chamber Of Time, ci trasporta rapidamente all'interno della seconda modalità di gioco: un picchiaduro a scorrimento laterale dove un gruppo di tre personaggi (uno scelto dal giocatore e due mossi dall'intelligenza artificiale) si muoverà all'interno di Dungeon di dimensioni variabili con l'unico obbiettivo di eliminare tutti gli avversari presenti. Con una struttura simile ai celebri Fatal Fury e Cadillac and Dinosaurs, vi ritroverete a muovervi fra le varie aree dei livelli sconfiggendo nemici su nemici fino a che non potrete accedere alla sezione successiva (con annessa una scritta lampeggiante, tremendamente retrò, che vi indicherà la possibilità di proseguire). Il ventaglio di mosse disponibili comprende le tre canoniche tipologie di attacco (debole, medio e forte) e svariati incantesimi da poter utilizzare combinando la pressione dei tasti dorsali a quelli dedicati alle manovre offensive. Pur mancando alcune meccaniche tipiche del genere, come il lancio degli avversari e l'assenza di "Final Move", le oltre 70 magie differenti garantiscono un move set variegato e ben contestualizzato con l'opera, in grado di divertire senza snaturare le giovani streghe dello studio Trigger. 

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Tutti i dungeon si sono rivelati estremamente curati artisticamente, i nemici non sono presenti in varietà esagerate ma sono tutti ben diversificati fra loro e i boss di fine area sono sapientemente caratterizzati restituendo al giocatore il giusto feeling grazie alle loro dimensioni generose e alle meccaniche da utilizzare per abbatterli. Molto interessante, seppur poco sviluppato per motivi che analizzeremo in seguito, la moltitudine di incantesimi presenti e il loro utilizzo sul campo di battaglia, così come la possibilità di scegliere tutti i membri del party da utilizzare nei vari livelli (non obbligando il giocatore a scegliere solamente Akko) ognuno con pattern di attacco differenti. L'ulteriore suddivisione dei dungeon in due macro-categorie (una per raccogliere materiali e potenziamenti e l'altra per progredire nel corso degli eventi) riesce ad ampliare maggiormente il ventaglio di attività proposte, aumentando ulteriormente la longevità del titolo e facendo felici gli amanti del "grinding" (ripetizione costante di un'attività per l'ottenimento di oggetti rari o potenti n.d.r.) più feroce.

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La Day One Patch inserisce una modalità multiplayer, online e locale, chiamata Inifinite Dungeon. In questa variante co-operativa potrete affrontare, con due compagni di squadra, una serie infinitia di livelli cercando di sopravvivere ad ondate sempre più forti e numerose di nemici.

Tenendo solo marginalmente in considerazione piccoli difetti come un level design poco ispirato (tutte le mappe dei Dungeon sono strutturate in maniera similare), animazioni dei personaggi figlie di una generazione precedente e una confusione a schermo talvolta eccessiva (seppur con un aim assist per gli attacchi sempre preciso ed efficiente), l'elemento in grado di affossare tutto l'amore che gli sviluppatori hanno riversato, in Little Witch Academia: Chamber of Time, per omaggiare al meglio l'anime risiede nel bassissimo livello di sfida offerto. Anche scegliendo la difficoltà più alta, delle tre selezionabili, si percepisce costantemente come l'intero titolo sia stato concepito per offrire un'esperienza pienamente fruibile dalla quasi totalità del bacino di utenza.  

Per quanto per la varietà di idee proposte dagli sviluppatori riesca a divertire e a risultare sempre differente, non vi ritroverete mai in seria difficoltà all'interno di un Dungeon rischiando di affrontare anche le fasi più complesse dell'avventura utilizzando un paio di attacchi per tutta la durata della missione, riducendo ad un livello quasi nullo l'ottimo lavoro svolto nella stratificazione del combat system. Se quindi cercavate un picchiaduro a scorrimento laterale impegnativo e appagante, rischierete di rimanere delusi dal gioco in quanto si rivelerà un semplice "divertissement" per i puristi del genere.

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Verdetto

Little Witch Academia: Chamber of Time è indubbiamente un atto d'amore verso l'anime a cui si ispira. Curato nei minimi dettagli per garantire ai fan un'esperienza attinente alle vicende della giovane Akko e permettere ai neofiti del magico universo di Yoh Yoshinari, grazie a una serie di escamotage narrativi ben amalgamati con la trama del titolo, di addentrarsi per la prima volta fra le aule di Luna Nova senza sentirsi spaesati. La formula ibrida offerta da Bandai Namco risulta divertente e funzionale e la mole di contenuti proposta è in grado di offrire davvero tantissime ore di gioco. Purtroppo un comparto tecnico non all'altezza dell'attuale generazione e alcune meccaniche di gioco legnose poco convincenti, non riescono a farlo emergere come meriterebbe. Il livello di sfida tarato drasticamente verso il basso, inoltre, lo indirizza in quel bacino di utenza che predilige esperienze leggere, divertenti e spensierate rispetto a titoli più tecnici e impegnativi. Resta indubbia, però, la capacità del gioco di riuscire a intrattenere anche i giocatori più "navigati" grazie al suo gameplay particolare, all'ottima caratterizzazione dei personaggi e a un comparto narrativo che, seppur dalle tematiche semplici, riesce far entrare la giovane Akko anche nel cuore degli animi più seri.


Tom's Consiglia

Se amate i giochi tratti dagli anime vi consigliamo di provare, inoltre, l'ottimo: The Seven Deadly Sins: Knights Of Britannia


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