Homefront: The Revolution
Homefront: The Revolution è un FPS che mette il giocatore nei panni del guerrigliero Ethan "Birdy" Brady, impegnato a combattere per liberare gli Stati Uniti d'America dall'occupazione coreana iniziata nel 2025. Rispetto al primo capitolo, la linearità delle missioni lascia spazio ad un mondo liberamente esplorabile, dove si possono svolgere differenti attività per sottrarre la città di Filadelfia dalle grinfie dei soldati nordcoreani e incitare la popolazione a ribellarsi così da mettere in moto la rivoluzione.
CONTRO: Framerate problematico; la storia termina in fretta; la mappa è troppo piccola; personaggi privi di personalità.
VERDETTO: Homefront: The Revolution dà un colpo di spugna alla saga, quasi a voler ricominciare da capo. Le premesse e gli avvenimenti del primo capitolo passano in secondo piano, eppure, nonostante la netta separazione dal passato sia in termini di gameplay che di trama, il titolo non riesce a convincere al 100%. La storia è sottotono e troppo sbrigativa in più occasioni e il gameplay mostra situazioni e meccaniche ormai trite e ritrite, mentre l'intero mondo di gioco è fin troppo compatto e piccolo. Nonostante ciò il mix di più elementi, tipici di altre saghe come quella di Assassin's Creed o Far Cry, funziona e sa divertire, a patto di chiudere un occhio sulla ripetitività e poca originalità.
Le origini della rivoluzione
Homefront è un saga dalla storia travagliata. Il primo capitolo, pubblicato nel 2011, riuscì ad ottenere un discreto successo, ma il fallimento di THQ frenò bruscamente l'arrivo di un seguito e i diritti passarono più volte di mano prima di essere acquistati da Deep Silver, che decise di produrre un nuovo capitolo e affidare lo sviluppo a Dambuster Studios.
Homefront: The Revolution segna un punto di svolta rispetto al passato. Niente più missioni da completare una dopo l'altra, ma un mondo esplorabile in cui il giocatore possa veramente sentirsi un combattente per la libertà che agisce di nascosto col supporto dei propri commilitoni. A riprova di ciò, il nuovo protagonista e uno stacco netto dagli avvenimenti del primo capitolo, vogliono rendere The Revolution la nuova pietra angolare su cui costruire la serie post-THQ.
Se l'obiettivo è il nuovo inizio, allora il bersaglio è stato colpito, ma siamo ancora ben lontani dal fare centro. Il radicale cambiamento del gameplay non brilla per originalità e la storia raccontata, anche per colpa di un protagonista anonimo e quasi semplice fattorino, è ricca di cliché e povera di colpi di scena, mentre l'ottimizzazione non è delle migliori.
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