Combat system brutale e convincente

Recensione di For Honor, il nuovo gioco di combattimenti sviluppato da Ubisoft Montreal.

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a cura di Tom's Hardware

Se avete letto la nostra anteprima o avete provato le varie beta di For Honor vi sarete fatti un'idea ben precisa del gameplay del gioco. Per chi invece non ha chiaro di cosa stiamo parlando, cercheremo di fare un breve riassunto.

In For Honor si possono affrontare due tipi di scontri: contro nemici deboli, da spazzare via come in una sorta di brutale musou (Dinasty Warriors, per intenderci) e contro nemici forti, con scambi di colpi, parate e contromosse che catapultano il giocatore in una specie di picchiaduro medievale fantasy con armi bianche.

For Honor Screenshot  (19)

Nel primo caso, contri i nemici deboli, non esiste alcun tipo di funzione d'aggancio, che risulterebbe inutile considerando che basta un colpo per spedirli all'altro mondo. Il problema è che spesso, nella foga della battaglia, si finisce per menare fendenti a vuoto, lasciando il fianco scoperto ad eventuali attacchi degli avversari.

Per questo motivo è doveroso ricordarsi di "mirare manualmente" gli attacchi, modificando la direzione in cui è rivolto il proprio eroe prima di far partire il colpo.

Le animazioni sono brutali, soddisfacenti e rendono appaganti questi intermezzi fra i combattimenti più impegnativi, che rappresentano il fulcro dell'esperienza.

Gli eroi avversari più forti sono infatti in grado di rispondere ai vostri attacchi, parando e contrattaccando come farebbe un nemico controllato da una persona in carne e ossa. O quasi. In questi scontri entra in scena il combat system progettato da Ubisoft, che permette di agganciare l'avversario con la pressione di un tasto e di sferrare i propri attacchi da tre direzioni differenti: dall'alto, da destra e da sinistra.

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Impugnando un joypad si può agganciare un nemico con il grilletto sinistro e scegliere da dove far partire l'attacco, pesante o leggero, con la levetta destra. Ad aiutare il giocatore ci pensa la posizione assunta dal proprio eroe e un comodo indicatore visivo, due dettagli che permettono di capire da che direzione partirà il prossimo attacco.

L'indicatore visivo è presente anche per gli avversari (tranne nella campagna single player al livello di difficoltà più elevato) e si rivela praticamente indispensabile per capire come reagire ai colpi dei nemici.

Per esempio: se l'avversario sta per colpire con un fendente da sinistra, per parare il colpo basterà spostare in tempo la levetta a sinistra. Semplice ed efficace, anche se nelle battaglie più concitate è facile farsi prendere dall'agitazione e perdere di vista la direzione dei colpi degli avversari.

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La situazione si complica ulteriormente quando bisogna fronteggiare più di un nemico contemporaneamente, visto che bisognerà tenere d'occhio gli attacchi da ogni direzione.

Ubisoft ha tuttavia trovato un modo di gestire anche le parate per i colpi dei nemici non agganciati: è sufficiente parare a sinistra per i nemici a sinistra, e a destra per quelli a destra. Anche in questo caso si tratta di una trovata efficace, a patto di mantenere la calma anche nei combattimenti più insidiosi.

Il risultato è uno stile di lotta coreografico e ritmato, fisico e soddisfacente. Per sorprendere gli avversari avversari bisogna giocare d'astuzia, cambiando frequentemente la direzione dei colpi, alternando veloci colpi deboli e lenti colpi potenti, parando correttamente le mosse avversarie e sfruttando sapientemente il guard break, una mossa che serve per sfondare la difesa del nemico.

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Un'altra mossa utile è la modalità vendetta, che si attiva dopo aver riempito l'apposita barra. Attivando quest'arma "segreta" si migliora la difesa e l'attacco del proprio eroe; un elemento importante per avere la meglio durante le battaglie più lunghe.

Altrettanto importante è la conoscenza delle abilità del proprio personaggio e anche delle mosse a disposizione degli avversari. Non stiamo parlando di una lista enorme di mosse come nei picchiaduro, ma di una manciata di combinazioni che danno vita a combo e colpi imparabili. La profondità di For Honor è infatti insita nelle differenze fra gli eroi disponibili, quattro per ogni fazione e distribuiti equamente fra personaggi maschili e femminili.

Ogni fazione ha infatti a disposizione quattro eroi, ognuno con le sue peculiarità. La campagna single player permette di fare conoscenza con la maggior parte dei guerrieri e di farvi capire quali preferire per la modalità online.

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Generalizzando, ogni fazione può contare su eroi versatili che si adattano ad ogni occasione, guerrieri in grado di sferrare colpi potenti e di sopportare meglio i fendenti nemici e abili e veloci killer, in grado di volgere a proprio favore gli scontri grazie alla loro agilità, ma meno resistenti ai colpi nemici.

Ogni eroe è inoltre classificato in base a quanto è difficile usarlo. Ci sono personaggi che richiedono di parare a tempo, visto che la guardia si disattiva dopo pochi istanti, altri che subiscono danni più facilmente. Toccherà a voi provare tutti i guerrieri disponibili per trovare quello più adatto al vostro stile di gioco.

Sotto questo aspetto Ubisoft ha svolto un bel lavoro; nonostante i personaggi possano sembrare pochi le loro differenze fanno sì che il gioco abbia un discreto livello di profondità. La promessa dell'arrivo di nuovi eroi con i prossimi aggiornamenti dovrebbe bastare a mantenere vivo l'interesse dei giocatori, anche se per ora è difficile prevederlo.

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A tutto questo bisogna aggiungere un buon comparto grafico e sonoro. Gli eroi godono di un elevato livello di dettaglio e gli effetti sonori sono convincenti. Anche il doppiaggio italiano è di buona fattura, nonostante qualche voce "fuori dal coro".

Se proprio bisogna fare un appunto al comparto tecnico si può dire che i livelli non sono molto grossi, ma questo non incide sulla bontà del gameplay. For Honor non è un gioco che incentiva l'esplorazione (fatta eccezione per qualche collezionabile nascosto). In questo titolo bisogna menare fendenti a destra e a manca. Il resto è una distrazione.

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