L'aquila-drone

Assassin's Creed Origins è il decimo capitolo della saga iniziata da Ubisoft nel 2007. Pronti a scoprire come sono nati gli Assassini?

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a cura di Matteo Lusso

Per gran parte del tempo è richiesto di infiltrarci negli accampamenti nemici e completare un determinato obiettivo. Non ha importanza se siamo visti, uccidiamo tutti o ci muoviamo come un'ombra, ciò che conta è che il giocatore ha la piena libertà nell'approccio.

Alla lunga la ripetitività delle nostre azioni inizia a sentirsi ma perlomeno le abilità sbloccabili con i punti esperienza che si guadagnano salendo di livello permettono soluzioni sempre diverse. Abbiamo i dardi soporiferi, il veleno e possiamo anche "convincere" nemici e animali a combattere per noi. Sta quindi anche al giocatore sperimentare e non lanciarsi semplicemente nella mischia a spada sguainata, anche se si tratta del modo più veloce per completare una missione.

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La vista a raggi X dell'aquila!

Durante il nostro lungo viaggio attraverso l'Egitto siamo accompagnati da un'aquila che possiamo controllare in ogni momento premendo il tasto direzionale su e, oltre a offrire una vista mozzafiato, ci permette di evidenziare nemici, oggetti e risorse in lontananza. 

Questo animale rovina un po' l'illusione dei tempi antichi, dato che è un perfetto drone in grado di individuare qualsiasi cosa attraverso muri e montagne - funzionando perfino meglio di quello di Ghost Recon Wildlands, altro titolo Ubisoft da cui sono stati riciclati alcuni elementi del gameplay.

Nel complesso le meccaniche funzionano grazie alle novità introdotte che limano i difetti storici della serie, soprattutto la scandolosa semplicità, ma restano comunque ancora troppo ancorate al passato. Origins ha tracciato la strada giusta per l'evoluzione di Assassin's Creed e dimostra anche che l'anno di attesa in più ha portato a un gioco maggiormente rifinito.

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Sono però presenti dei bug qua e là, alcuni buffi come personaggi secondari che si ritrovano in luoghi assurdi e altri più fastidiosi che hanno portato Bayek a incastrarsi o a dover ricaricare la partita perché non si poteva completare l'obiettivo di una missione. Sono problemi abbastanza comuni per un gioco open world di queste dimensioni e, molto più importante, non ci hanno però bloccato dal terminare la storia principale o qualsiasi attività extra.

Quest'ultime sono presenti in gran numero e offrono diverse ore di gioco anche dopo aver completato la trama principale, sia perché alcune richiedono un livello del personaggio molto alto e sia perché sono davvero molte.

Rispetto alle missioni principali quelle secondarie sono però meno elaborate, anche se ce ne sono alcune memorabili. Comunque hanno obiettivi più comuni e legati al liberare gli egizi dai soprusi e oppressioni, ma in pratica ci servono per salire di livello.

Se invece volete qualcosa di diverso potete divertirvi come novelli Ben-Hur completando le corse con le bighe o partecipando come gladiatore negli scontri nell'arena e se vi piace l'esplorazione, ci sono invece tante tombe da visitare e depredare.

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Le costose microtransazioni sono per fortuna anche inutili.

Chi vuole tutto e subito può invece approfittare delle microtransazioni e ottenere equipaggiamento raro e non solo. Durante la nostra prova ne abbiamo fatto volentieri a meno, anche perché ci sono moltissime cose da sbloccare e non ha senso spendere soldi per non giocare.

Per fortuna non pregiudicano nulla e il gioco non ha nessuna componente online, esclusa la possibilità di interagire con i corpi di altri giocatori e di vendicarli assassinando i nemici che li hanno uccisi per guadagnare qualche punto esperienza.

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