Ubisoft, publisher di Tom Clancy’s Rainbow Six Siege, ha denunciato i proprietari di un sito che avrebbe permesso di compiere alcuni attacchi DDoS nei confronti dei server del gioco. La denuncia, che cita una lunga serie di persone di varia nazionalità, è stata presentata giovedì scorso alle autorità californiane. La notizia viene riportata dal sito Polygon.
Gli attacchi DDoS hanno rappresentato un serio problema per Ubisoft e in particolare per quanto riguarda i server di Rainbow Six Siege. Nel settembre scorso gli sviluppatori avevano anche avviato un piano per fermare i giocatori responsabili di questi attacchi che mirano a sovraccaricare i server di dati creando lag durante le partite multiplayer e arrivando sino a permettere il crash. Queste misure temporanee avrebbero permesso a Ubisoft di diminuire del 93% la frequenza degli attacchi. Adesso, però, il publisher mira a fermare il problema alla radice, ovvero un presunto gruppo che starebbe vendendo abbonamenti a servizi DDoS consentendo così a chiunque lo volesse e fosse disposto a pagare di poter compiere questo tipo di azioni contro i server.
I proprietari del sito, infatti, venderebbero abbonamenti di circa 300 dollari per garantire "a vita" l'accesso ai server responsabili degli attacchi, mentre il costo mensile sarebbe di circa 30 euro.
Uno screenshot incluso nella denuncia presentata da Ubisoft mostrerebbe "servizi" specifici mirati a colpire anche altri titoli oltre a Rainbow Six Siege, ovvero Fortnite, FIFA 20 e Call of Duty: Modern Warfare 4. Secondo l'accusa, i proprietari del sito sarebbero perfettamente a conoscenza dei danni che questo tipo di servizi hanno causato all'azienda. Ubisoft ha chiesto inoltre alla giustizia americana la chiusura del sito oltre a un risarcimento dei danni e al pagamento delle spese legali sostenute per la causa.
Tom Clancy's Rainbow Six Siege è disponibile anche in versione PlayStation 4 su Amazon e si può acquistare a questo indirizzo.