Questo demake 8-bit di Baldur's Gate 3 è la cosa più bella e nostalgica che vedrete oggi

Un demake di Baldur's Gate 3 su un apparecchio di 40 anni fa ha suscitato estremo interesse nella comunità informatica, e il perché è facile da capire.

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a cura di Giulia Serena

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La recente realizzazione di un demake del popolare Baldur's Gate 3 su un apparecchio di oltre 40 anni fa ha suscitato estremo interesse nella comunità informatica, e il perché è facile da capire. Alex Bowen, un ingegnere software, ha creato Mol, un tributo agli anni '80 e una semplificazione basata sulla prima atto di BG3, adattato per funzionare sul TRS-80 Model 100, uno dei primi laptop al mondo.

Nonostante le manifeste limitazioni dell'hardware, che comprende un processore 8-bit a 2.4 MHz e una memoria di soli 24kB necessari per l'engine, sprite basilari e testo, il gioco riesce a mantenere il fascino grazie agli sprite semplicistici e le descrizioni testuali che accompagnano le varie location. Questi elementi rendono le caratteristiche del gioco originale riconoscibili dai fan, dimostrando un'intelligente economia nella gestione delle risorse disponibili.

L'adattamento, definito dall'autore come "fanart interattiva", è stato sviluppato sulla base del Dungeon Delver Engine, un progetto precedente che permette di creare RPG basati sulla versione 5.1 delle regole di Dungeons & Dragons OGL-SRD. Il percorso di sviluppo e il codice del progetto sono disponibili su GitHub, offrendo a chiunque possieda un TRS-80 l'opportunità di esplorare questo interessante incrocio tra vecchio e nuovo.

La necessità di miniaturizzare un gioco così complesso ha portato all'uso di "trucchi ingegnosi" per comprimere massicce quantità di dati, dialoghi e descrizioni in un formato che i limitati KB di RAM del TRS-80 possono gestire. 

Il TRS-80 Model non era solo uno dei primi computer portatili disponibili sul mercato, ma rappresentava anche un'autentica rivoluzione nella portabilità e nell'accessibilità dell'informatica, dividendosi la scena con soluzioni home computer basate su Z80 degli anni '80. Oggi, grazie a progetti come quello di Bowen, possiamo apprezzare quanto lontano sia arrivata la tecnologia e come le passioni per il retrogaming e l'ingegneria possano fondersi in esperimenti sorprendentemente affascinanti ed educativi.

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