Come segnala il Kathmandu Post, Playerunknow's Battlegrounds (PUBG) è stato proibito in Nepal. La decisione è stata presa dopo che la Nepal Metropolitan Crime Division ha sottoscritto un contenzioso di interesse pubblico presso la Corte del Distretto di Kathmandu questo mercoledì. Il giorno successivo, la Nepal Telecommunication Authority ha richiesto a tutti gli ISP e ai servizi mobile di bloccare il gioco.
Il capo della Metropolitan Crime Division, Dhiraj Pratap Singh, ha affermato: "Abbiamo ricevuto una serie di lamentele dai genitori e da varie associazioni scolastiche riguardo all'effetto che il gioco ha sui bambini. Abbiamo interpellato degli psichiatri prima di richiedere alla Corte del Distretto di Kathmandu il permesso per proibire il gioco."
Singh ha sottolineato che è stata proprio l'opinione degli psichiatri interpellati a convincerli ad agire con rapidità: "I genitori e le scuole si sono lamentati che il gioco stava influenzando negativamente gli studi dei bambini e li rendeva più aggressivi. Quando ci siamo consultati con gli psichiatri, anche loro hanno affermato che la violenza del gioco può rendere le persone più aggressive nella vita reale."
Non è la prima volta che il gioco si ritrova al centro dell'attenzione in Oriente: all'inizio dell'anno PUBG è stato bannato in alcune parti dell'India, per quanto solo temporaneamente. Le autorità sono spesso preoccupate dell'effetto che i videogame violenti di questo tipo possono avere sulle persone e, in particolar modo, sui più giovani. PUBG, nella propria versione mobile, è uno dei titoli più giocati in Cina, India e negli altri grandi stati dell'Asia del sud-est. Diteci, credete che la scelta di proibire il gioco sia corretta, oppure pensate che sia solo una caccia alle streghe senza alcun fondamento?
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