PUBG: gli sviluppatori contro Google e Apple fanno causa ai due colossi

Qualche giorno fa Krafton ha fatto causa a Google e Apple per aver supportato un progetto che infrangeva il copyright di PUBG.

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a cura di Francesca Malacario

PUBG è sotto gli occhi di tutti dopo che di recente è diventato un gioco free-to-play. Ciò ha contribuito a portare la sua popolarità alle stelle, almeno per il momento, attirando un grosso numero di utenti a provarlo. Nonostante una novità del genere, però, il titolo ha adesso ben altre cose a cui pensare, perché pochi giorni fa gli sviluppatori dell'opera hanno fatto causa a Google e Apple. Ma cos'è successo?

Krafton, la software house dietro allo sviluppo di PUBG, ha preso di mira due titoli per telefono, ossia Free Fire e Free Fire Max: si tratta di due survival shooter dove 50 player si sfidano l'uno contro l'altro, o in squadre da massimo quattro, in round dalla durata di 10 minuti ambientati su diverse isole. Il gameplay è piuttosto simile a quello che si vedrebbe in un normale battle royale: cadere dal cielo con un paracadute, restare all'interno di una safe zone e cercare di rimanere l'ultimo sopravvissuto.

Tutte le aziende coinvolte in questi due progetti, tra cui Garena, sono state accusate da Krafton di aver infranto il copyright del loro titolo originale, dicendo che questi copiano troppo alla lettera alcuni aspetti della loro opera. Menzionano l'equipaggiamento, vari oggetti unici e località, ma persino cose come le colorazioni e le texture di gioco. In tutto ciò, anche Google ed Apple sono coinvolti in questa causa, in quanto hanno pubblicato sui loro store mobile questi prodotti.

Pare che non sia la prima volta che Krafton ha a che fare con Garena per motivi simili: la vicenda ha infatti avuto inizio dicembre scorso, quando gli sviluppatori di PUBG hanno richiesto obbligatoriamente che le aziende dietro Free Fire e Free Fire Max fermassero questi progetti, ma si sono rifiutati. Altre entità coinvolte in tutto questo trambusto sono YouTube, piattaforma alla quale è stato chiesto di rimuovere i contenuti riguardanti queste “copie” (cosa che non hanno fatto), e addirittura un film dal nome “Biubiubiu”, che hanno descritto come “nient'altro che una copia sfacciata di PUBG sotto forma di live action".

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