PS5 Pro | Recensione di una piattaforma che sorprende poco e costa troppo
PS5 Pro è arrivata sul mercato la scorsa settimana e siamo finalmente a dirvi la nostra attraverso questa recensione completa.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
PS5 Pro è arrivata sul mercato la scorsa settimana e ormai chi di voi l'ha acquistata si sarà fatto un'idea più o meno completa delle sue reali prestazioni. Questa è la seconda volta che viene lanciata una piattaforma di metà generazione. Ma se con Xbox One e PS4 un upgrade era praticamente necessario se non addirittura obbligato, in questo caso sono sempre stato abbastanza scettico sulla sua utilità, soprattutto considerando che le attuali piattaforme - PS5 e Xbox Series X - non sono state minimamente ancora sfruttate pienamente.
Ho voluto comunque lasciare in una scatola chiusa questi pensieri, perché per analizzare correttamente un prodotto è necessario isolarsi e concentrarsi unicamente su quello che si sta effettivamente provando. Detto fatto, ho preso la console e ho iniziato a giocarci con molta tranquillità, intercambiando i titoli, svolgendo i classici test e ragionando sui reali benefici una piattaforma premium come questa.
Sono sincero, non credo che chi ha acquistato la console sarà felice di questa recensione. Ma in realtà non c'è nulla di male. PS5 Pro è, infatti, esattamente ciò che mi aspettavo: una console pensata per chi non può fare a meno di avere l'ultimo giocattolo tecnologico, non è pensata per lasciare il segno come una nuova generazione e nemmeno per attirare nuovi giocatori, ma semplicemente per accontentare chiunque sia disposto a spendere 799 euro per il meglio che si possa avere in ambito console.
Come è fatta
Partiamo senza indugi da come è realmente fatta questa piattaforma. PS5 Pro misura 388 x 89 x 216 mm e pesa 3,1 chilogrammi, un lavoro incredibile se consideriamo che PS5 standard misurava 390 mm x 100,4 mm x 269 mm per un peso di circa 4,5 kg. Ovviamente tende ad avvicinarsi alla versione Slim rilasciata un anno fa, ma a ogni modo è assolutamente encomiabile il lavoro svolto dal team di Mark Cerny, anche considerando la potenza aggiuntiva offerta dalla console.
La macchina è infatti più compatta e anche costruita con più intelligenza. Per esempio, ora l'alimentazione è maggiormente dalla motherboard come è possibile verificare facilmente osservando la parte posteriore, completata da due porte USB 3.0 e un ingresso HDMI 2.1. Frontalmente abbiamo ora ben due porte USB Type-C, non per altro Sony ha optato per eliminare la USB 3.0 e integrando nella scatola un cavo di ricarica type-c completo, così da consentire una ricarica molto più rapida del controller DualSense, ove quest'ultimo non ha ricevuto upgrade rispetto alla versione 2.0 rilasciata qualche mese fa che differisce dalla prima versione per via della batteria migliorata.
Importante sottolineare che la console non viene venduta né con uno stand verticale (acquistabile separatamente) e nemmeno con un lettore dischi ottico. Il motivo della mancanza di quest'ultimo non è solamente legato al costo, ma anche e soprattutto alla volontà di Sony di velocizzare ulteriormente il passato al digitale, un concetto rafforzato dall'impossibilità di trovare un lettore separato sui vari store, se non dai bagarini. Oltre a ciò, le maschere estetiche della Slim - e nemmeno della standard, per ovvie ragioni- non sono compatibili (non almeno quelle superiori) con PS5 Pro.
Specifiche tecniche
Nella tabella sottostante potete trovare le specifiche tecniche di PS5 Pro a confronto quelle viste su PS5. In termini puramente semplicistici abbiamo una GPU con 6.7 TFLOPS in più, due GB di ram DDR5 aggiuntivi pensati per le sole operazioni pratiche e il supporto al Wi-Fi 7, oltre chiaramente a uno spazio migliorato dell'SSD.
PS5 Pro | PS5 | |
CPU | x86-64 AMD Ryzen Zen 2 8 cores / 16 thread - 3.5GHz Variabile | x86-64 AMD Ryzen Zen 2 8 cores / 16 thread - 3.5GHz Variabile |
GPU | AMD Radeon RDNA a 16,7 TFLOPS - 2.23GHz Variabile | AMD Radeon RDNA a 10 TFLOPS - 2.23GHz Variabile |
RAM | GDDR6 16 GB + DDR5 2 GB | GDDR6 16 GB |
SSD | 2 TB SSD | 825 GB SSD |
Connettività |
1x porta USB Type-C (SuperSpeed USB 10Gbps) 2x porta USB Type-A (SuperSpeed USB 10 Gbps) 1x porta USB Type-C |
1x porta USB Type-C (SuperSpeed USB 10Gbps) 2x porta USB Type-A (SuperSpeed USB 10 Gbps) 1x porta USB Type-A |
Wi-Fi | Wi-Fi 6 | Wi-Fi 7 |
Alimentazione | 390 W | 350 W |
Peso | 3,1 Kg | 4,5 Kg |
Dimensioni | 388 x 89 x 216 | 390 x 104 x 260 mm |
Secondo Sony questi componenti (in particolar modo la GPU) dovrebbero garantire una velocità di rendering pari al 45% più rapida rispetto a PS5 standard.
Che cosa è il PSSR (PlayStation Spectral Super Resolution)
La vera novità è puramente tecnologica è riguarda l'introduzione del PSSR (PlayStation Spectral Super Resolution), ovvero il nuovo "sistema" di upscaling basato su IA di Sony. L’obiettivo di questa tecnologia è relativamente semplice permettere ai giochi di essere eseguiti a risoluzioni native più basse, mantenendo però un aspetto grafico di qualità pari o vicina al 4K o addirittura superiore.
Il funzionamento del PSSR si basa su un sofisticato sistema di upscaling. Grazie agli algoritmi di apprendimento automatico, questa tecnologia analizza ogni frame del gioco e applica miglioramenti per aumentarne la risoluzione percepita. Il risultato è quindi un’immagine più nitida e dettagliata, che non pesa eccessivamente sull’hardware della console.
A cosa serve, direte voi. Ebbene, questo approccio consente di ottimizzare le risorse della GPU, lasciandola libera di concentrarsi su altri aspetti fondamentali del gioco, come un frame rate più elevato o l’aggiunta di effetti grafici complessi.
Ad oggi (ma dopo lo racconterò meglio) il PSSR si colloca tra le migliori soluzioni di upscaling oggi disponibili. È certamente comparabile con tecnologie come il DLSS di NVIDIA e l’FSR di AMD, che sono già molto apprezzate nel mondo del gaming su PC. Ma a mio parere siamo già oltre ciò che ha proposto AMD, posizionandosi quasi alla pari del DLSS Anzi e all’Intel XeSS. Certamente su console non esiste nulla di meglio in questo momento.
Chiaro, per ottenere i migliori risultati il PSSR richiede un certo grado di implementazione da parte degli sviluppatori. Tuttavia, una volta integrato, il PSSR potrebbe migliorare nel tempo grazie al suo sistema basato sull’apprendimento continuo. Questo significa che potreste vedere dei miglioramenti progressivi nella qualità visiva man mano che la tecnologia si perfeziona.
Tecnologie come il PSSR, FSR, DLSS o XeSS sono decisamente il futuro sia per quanto riguarda il gaming su PC (dove è già più che presente) sia per le console. Anzi, sono abbastanza convinto che le prossime console si faranno la lotta proprio su queste tecnologie e Sony, da questo punto di vista, già parte con un vantaggio non di poco conto nei confronti, per esempio, di Microsoft con Xbox. Insomma, questo PSSR è solo un antipasto di quello che vedremo effettivamente con PS6.
Temperature e rumorosità
Sarete certamente felici di sapere che sia per quanto riguarda le temperature che per quanto concerne la rumorosità non c'è molto da raccontare. I nostri test fonometrici si sono rivelati in linea con PS5 standard: niente rumore aggiuntivo in nessuna situazione, nemmeno nei giochi più pesanti che hanno già ricevuto la patch.
Sulla temperatura abbiamo delle piccole differenze, ma davvero di poco conto. Come potete osservare dalle foto estrapolate dalla nostra termocamera, PS5 Pro presenta 2-3 gradi in più in alcuni punti della console. Ma stiamo discutendo di inezie che non modificano in nessun modo il calore generato dalla piattaforma.
Questi valori non erano scontati perché, oltre a essere una console nettamente più piccola della standard, è anche più potente, di conseguenza non era sicuro che avremmo avuto temperature in linea con la PS5 fat. Insomma, Mark Cerny e compagni hanno lavorato molto bene dal punto di vista costruttivo.
Prestazioni
Dal punto di vista prestazionale non c'è dubbio che mi aspettavo qualcosa di decisamente superiore. Da una parte ci sono chiaramente dei miglioramenti, ma dall'altra parte è naturale chiedersi: ma sono upgrade che davvero potrei dirmi soddisfatto se avessi realmente speso 800 euro? La risposta è decisamente no.
Partiamo con alcuni giochi che hanno ricevuto una patch di miglioramento, ovvero quei titoli dove gli sviluppatori hanno realmente messo mano per ottimizzare il gioco sulla console. Ne ho testato diversi, forse anche troppi, ragion per cui ho deciso di raccontarvene tre che mi hanno convinto e tre che invece mi hanno lasciato completamente indifferente o quasi deluso.
I tre più convincenti
Inizio da No Man's Sky: il gioco di Hello Games non è certamente uno dei videogiochi più impressionanti sotto il profilo grafico, ma non c'è dubbio che il team si sia davvero impegnato per presentare al meglio l'esperienza su PS5 Pro. In modalità qualità il gioco riesce a raggiungere l'incredibile risoluzione di 8K su tv compatibili, a 30 fps; fina qua, nulla da segnalare, se non ovviamente il piacere di vedere un videogioco con una risoluzione così alta su console. A sorprendere è la modalità performance a 60 fps che oltre a garantire una risoluzione praticamente stabile sui 4K nativi, mostra svariati miglioramenti grafici, da un ambient occlusion migliorato, riflessi di qualità superiore e illuminazione rivista. Su un buon TV, magari OLED, le differenze tra la versione Pro e quell standard sono molto apprezzabili.
Il secondo gioco non dovrebbe sorprendere, anche considerando la tremenda ottimizzazione su PS5 standard, ovvero Final Fantasy VII Rebirth. Se in modalità qualità non ho notato nulla di particolarmente nuovo, nella nuova modalità "versatilità" si evince un miglioramento tangibile: la risoluzione è drasticamente più alta rispetto alla performance di PS5, così come la distanza visiva e gli effetti sembrano molto migliori. Ora, certamente questo è uno di quei casi che come si usa dire è "come passare dal giorno alla notte", tuttavia vorrei nuovamente sottolineare che Square-Enix non è famosa per ottimizzazioni decenti degli ultimi giochi, né su console né su PC, ragion per cui sembra più che PS5 Pro abbia risolto un "limite" degli sviluppatori rispetto a un reale vantaggio in termini prestazionali.
Infine, Dragon's Dogma 2. In questo caso ad aiutare è il nuovo PSSR, garantendo un frame-rate stabile ai 60fps anche nelle zone abitate, la dove su console base si faticava a tenere i 40fps, il tutto consentendoci di giocare con il ray-tracing attivo. Insomma, una prova concreta di quanto un buon sistema di upscaling possa far la differenza in un videogioco.
I tre meno convincenti
Non tutti i titoli patchati, tuttavia, sono riusciti a darci delle belle sensazioni. La mia più grande delusione, per esempio, è Alan Wake 2. Il titolo di Remedy non mostra miglioramenti percettibile durante il gameplay, risultando non così diverso rispetto alla versione PS5 standard, questo sia per quanto concerne la risoluzione che per quanto riguarda la fluidità. Vero, in quality abbiamo ora riflessi in ray tracing, ma a parte godere di questi miglioramenti per dieci secondi nelle vetrate di alcune attività di Bright Falls, non abbiamo notato particolari punti di forza. Sono abbastanza convinto che Remedy non abbia ancora capito come ottimizzare in maniera ottimale il PSSR rispetto all'FSR, perché onestamente trovo abbastanza strano che il titolo non impressioni più di tanto, anzi, risultando persino peggiore nella fluidità generale in performance.
Il secondo caso, invece, è più un problema di base. F1 24 presenta ora una modalità qualità nettamente migliore, con framerate più stabile e ray tracing in gara. Il titolo migliora e se si vedono affiancati è possibile notare qualche differenza importante, soprattutto nei riflessi. Tuttavia, il motore di gioco (EGO Engine) è decisamente vecchio, non impressionando più di tanto sotto il profilo dell'impatto visivo. Insomma, non colpisce non tanto per l'update quanto più per la componente grafica in sé, ormai fin troppo vetusta.
L'ultimo caso riguarda Hogwarts Legacy. Il gioco mostra una modalità qualità con effetti in ray tracing nettamente migliori rispetto a PS5 standard, con il problema che le performance non migliorano affatto, anzi, in alcuni casi gli fps crollano anche sotto i 30fps. In performance mode la situazione migliora, ma non è possibile notare enormi differenze significative.
I benefici dei giochi senza patch
Chiaramente ci sono tanti giochi che non hanno ancora ricevuto una patch per PS5 Pro. Alcuni di questi girano nettamente meglio, soprattutto quelli con framerate sbloccato come Gran Turismo 7 che riesce a raggiungere i 120fps in 4K senza nessun bisogno di un aggiornamento.
Anche Elden Ring che su PS5 fatica a mantenere i 40fps in modalità qualità, su Pro riesce ad avvicinarsi ai 60, mantenendo una media di 54-55fps, segno che anche senza patch ci siano dei miglioramenti evidenti, anche lato fluidità.
Per quanto concerne Black Myth Wukong, invece, la risoluzione di picco sembra molto più alta, garantendo un aspetto visivo meno "blurry" rispetto alla controparte standard.
Sfortunatamente ci sono anche dei casi contrari. Per esempio Silent Hill 2, un titolo che invece di beneficiare della potenza aggiuntiva, si mostra nettamente peggio della sua versione standard, con una risoluzione altalenante e uno strano effetto "pioggia" vicino alle nebbia. Il mio pensiero è che, come nel caso di Alan Wake 2, il PSSR introdotto rechi un po' di criticità al gioco non ancora aggiornato. Ovviamente bisognerà attendere l'update mid-gen per capire se questo problema verrà risolto o no.
Miglioramenti dei giochi PS4
PS5 Pro presenta anche una nuova opzione nelle impostazioni grafiche pensata per "migliorare i giochi PS4". In realtà non è altro che un Game Boost, incentrato però sulla risoluzione, cercando di garantire una risoluzione di picco più alta rispetto al normale prestabilito da PS4. Non fa nulla di più di quanto già fa PS4, in realtà, ma in alcuni casi la situazione migliora.
Nel caso di Bloodborne si vede chiaramente (soprattutto nella nostra analisi video) di quanto sulla console mid-gen di Sony sia più definito. Non abbiamo upgrade oltre il Full HD e certamente il framerate non migliora, rimanendo sui 30fps stabili. Inoltre, non abbiamo nessun filtro aggiuntivo o HDR automatico come visto nel caso dei giochi Xbox 360 e Xbox One con Xbox Series X. Insomma, un'opzione che fa senz'altro piacere, ma che non sorprende più di tanto.
Conclusioni sui miglioramenti apportati
In generale i miglioramenti ci sono e sarebbe intellettualmente disonesto non ammetterlo. Tuttavia, non bisogna nascondersi dietro a un dito, mi aspetto notevolmente di meglio per una piattaforma che comunque arriva sul mercato a un prezzo abbastanza "assurdo" per il mercato console.
Vero, su alcuni giochi è possibile notare differenze importanti, come nel caso di Dragon's Dogma 2 e Final Fantasy VII Rebirth, ma in quel caso le differenze sono più dovute a una scarsa ottimizzazione degli sviluppatori nella versione base dei loro giochi rispetto a un reale beneficio della macchina.
In altri casi le differenze sono talmente poco visibili che onestamente bisogna davvero presentarsi con il suddetto "lanternino" per notarle effettivamente.
Oggi raccontiamo ciò che vediamo, ma non è ad escludere che in futuro la situazione possa migliorare, soprattutto con il passare della generazione dove sempre più giochi gireranno meglio su PS5 Pro e magari gli sviluppatori impareranno a sfruttare il PSSR in maniera ottimale.
Serve davvero questa PS5 Pro?
Prima di giungere alla nostra "conclusione" corta, volevo giusto raccontarvi la reale necessità di questa macchina di metà generazione. In passato PS4 Pro e Xbox One X avevano un senso logico, perché andavano a mitigare le terribili specifiche e performance delle versione standard uscite nel 2013. Insomma, da una parte c'è stato quasi un obbligo nel realizzarle, per garantire agli sviluppatori una base di sviluppo più aggiornata, anche per portare benefici alle console base. D'altro canto PS4 Pro e Xbox One costavano rispettivamente 399 e 499 euro al lancio, garantendo delle differenze visive e di performance davvero molto evidenti.
In questa generazione il tutto è stato profondamente diverso e sia PS5 che Xbox Series X si sono dimostrate delle ottime macchine con prestazioni molto buone e un livello tecnologico comunque ben equilibrato. Non serviva una mid-gen, anche considerando che le attuali piattaforme non sono state minimamente sfruttate pienamente.
Ragion per cui, PS5 Pro è a tutti gli effetti un "giocattolo tecnologico premium", ovvero una macchina che si compra semplicemente per rimanere aggiornati sulle ultime novità del mercato, per vantarsi con gli amici o per mostrare il proprio prodotto sui social. Non è una console in grado di cambiare le regole del gioco, non mostra reali benefici al gaming e non rivoluzionerà il mercato.
Attenzione, è giusto specificarlo: rimane un prodotto ottimo e costruito bene, chi lo compra non fa male, perché ad oggi è comunque la console più potente sul mercato e garantisce performance superiori, seppur non necessariamente incredibili e da strapparsi i capelli. Ma se dovessi consigliarla, semplicemente non lo farei, suggerendo di aspettare PS6, magari mantenendosi la propria PS5, una macchina ancora oggi straordinaria che non ha certamente bisogno di upgrade immediati.
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Dimensioni fortemente ridotte rispetto alla standard
-
Fonometria e temperature sono quasi le stesse della standard edition
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Alcuni giochi girano meglio
-
2 TB di spazio sono utili
Contro
-
Costo troppo elevato per quello che offre
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Mancanza del lettore ottico e dello stand verticale
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La libreria di giochi aggiornati non è ancora vastissima
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Attualmente le differenze non sembrano rilevanti da giustificarne l'acquisto
Commento
Informazioni sul prodotto
PS5 Pro