L'annuncio di Diablo Immortal ha decisamente sorpreso un po' tutti, molti, noi compresi, ci saremmo aspettati una remastered di uno tra i primi due capitoli o al massimo la presentazione della rumoreggiata serie animata. Invece a sorpresa, ci siamo ritrovati con un titolo mobile sviluppato da NetEase in collaborazione con Blizzard stessa.
Abbiamo avuto l'occasione di provarlo per quindici minuti al Blizzcon 2018 su un Samsung Galaxy Note 9, anche se dobbiamo sottolineare che molte funzionalità erano bloccate.
Sempre lo stesso, amato, Diablo
Diablo è sempre Diablo e non cambia nulla se viene giocato su console, su PC o su, appunto, mobile. Lo scopo è sempre e soltanto uno, eliminare un gran numero di nemici ponendoci l'obiettivo di migliorare di volta in volta il nostro personaggio con equipaggiamenti mano a mano sempre più potenti.
Nella demo potevamo selezionare una tra tre classi: Monaco, Barbaro e Mago, ma nel gioco completo che arriverà nel 2019 saranno ben 6 le classi a disposizione, tra cui il Negromante.
L'utilizzo dei controlli è estremamente intuitivo oltre che funzionale. Con il pollice sinistro spostiamo il personaggio con la classica ruota di movimento vista in diversi titoli simili, mentre con il pollice destro possiamo attaccare e utilizzare le diverse abilità a disposizione.
Esplorando i menu ci siamo resi conto che è disponibile sia l'inventario -che però non abbiamo potuto aprire- e la possibilità di scegliere le abilità - da capire se ci sarà o meno l'albero delle skill-, in sostanza ci troviamo davanti ad un vero e proprio Diablo 3 in versione mobile o come amano definirlo gli sviluppatori: Diablo 2.5, per via della sua natura che lega a livello narrativo Diablo 2 Lord of Destruction e Diablo 3.
Non possiamo ancora confermare la presenza delle città, ma l'oro fa capire chiaramente che saranno disponibili i classici mercanti dove fare acquisti e riparare l'equipaggiamento.
Anche in questo Diablo c'è la possibilità di effettuare party e affrontare le partite in compagnia, insomma non si tratta di un videogioco castrato, ma al contrario, pare essere un Diablo a tutti gli effetti, con i suoi pregi e i suoi difetti.
Il patto col diavolo
A livello tecnico il titolo sorprende. Come abbiamo già specificato, il gioco girava su un Samsung Galaxy Note 9, di conseguenza parliamo di un top di gamma, ma è incredibile vedere come un titolo di questo tipo riesce a girare a livello tecnico molto similmente a Diablo 3 a dettagli bassi su PC a 30fps con pochissimi cali - probabilmente dovuti all'ottimizzazione- su uno smartphone, e possiamo assolutamente confermare la notevole mole di nemici su schermo.
C'è anche da dire che durante la sessione il telefono non ci è parso che scaldasse più di tanto, ulteriore conferma che dietro c'è un grosso lavoro di ottimizzazione.
Conclusioni
Diablo Immortal non è Diablo 4 e non vuole esserlo; è semplicemente uno spin off mobile che attenua l'attesa per il prossimo capitolo. Certo, non nascondiamo che l'annuncio della remastered del secondo capitolo sarebbe stata la ciliegina, ma bisogna ammettere che, per quanto provato, questo titolo non ci è parso assolutamente male, oltre che tecnicamente davvero notevole. In questo caso la cosa migliore da fare è testarlo con mano e cercare di passare sopra ai classici pregiudizi che a volte, non fanno altro che negarci, spesso e volentieri, un buon prodotto. Ora è presto per giungere ad una conclusione, ma sinceramente non vediamo l'ora di vederne qualcosa di più e scoprire dove può spingersi, oltre che capire il modello di business con il quale il videogioco verrà proposto al pubblico.
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