Vi ricordate di Project Galileo? Ve ne avevo parlato un'intervista ai ragazzi milanesi di Jyamma Games. A distanza di quasi un anno da quella chiacchierata che tanto riuscì a colpirmi, ho avuto finalmente occasione di vedere il prototipo del gioco e conoscere qualcosa in più su questo ambizioso titolo AA, che promette di unire le caratteristiche tipiche dei souls-like in un'ambientazione mediterranea molto vicina all'Italia.
Premetto sin da subito che non posso scendere nei dettagli, posso accennarvi qualcosa per quanto riguarda gli obbiettivi del team e raccontarvi la mia esperienza, ma sfortunatamente il progetto è ancora top secret e ciò che ho visto rappresenta qualcosa di ancora work in progress e quindi ben lontano dalla versione finale che probabilmente vedrete in futuro.
Al netto di questo, voglio subito manifestare la mia felicità con voi lettori, perché alla fine della demo sono rimasto, e lo dico in tutta onestà, a bocca aperta. E non sto esagerando perché il progetto è italiano ma perché sono realmente, nella maniera più pura possibile, stupito di ciò che ho potuto osservare a schermo e ascoltato dal creative director, Francesco Abbonizio.
Project Galileo, l'arte e il folklore italiano
Il team di Jyamma Games è un gruppo di circa una quarantina di persone che nel corso degli anni ha lavorato nell'ambito mobile, ottenendo anche ottimi risultati in termini di vendite. A conti fatti, quindi, Project Galileo è il primo vero grande progetto per console e PC, ambizioso per questi ragazzi di Milano, che sin da subito mi hanno dimostrato una passione dietro al prodotto davvero senza eguali.
Vi basti pensare che il team sta investendo tantissimo tempo in qualcosa, che non solo funzioni, ma anche che riesca finalmente a rappresentare la cultura del nostro paese nella maniera più limpida possibile, sfruttando sapientemente il folklore e tutta l'arte che ha reso l'Italia il meraviglioso paese che è. Proprio a proposito di questo, vi assicuro che ci stanno riuscendo alla grandissima.
Francesco Abbonizio, creative director del titolo, ci ha raccontato tantissime cose sull'opera a cui stanno lavorando e anche se molte delle informazioni rimangono celate, possiamo comunque esporci sul tema principale del gioco: la Stagnazione, un potere malvagio che ha intrappolato la storia di questo mondo fantastico formato da tanti piccoli regni, che nel corso dei secoli hanno combattuto fra di loro e sviluppato persino una propria cultura. Lo scopo del protagonista, che non è una vera e propria "persona", quanto più una forza naturale in continua mutamento, è quello di distruggere gli speciali oggetti che custodiscono questo terribile potere al loro interno.
La scelta della tematica non è casuale: l'Italia ha sempre vissuto nel cambiamento nel corso della sua storia, ma da un po' di tempo vive proprio un periodo di "stagnazione" culturale. La software house vuole proprio "giocare" con questa dicotomia tra stagnazione e cambiamento, riuscendo in qualche modo a regalare anche un piccolo messaggio sociale, sia per noi italiani sia per tutti coloro che giocheranno il gioco all'estero, che potranno approcciare un prodotto che esalti la cultura (musicale e teatrale) italiana senza stereotipi o messaggi sbagliati.
Le mie impressioni
Come accennato a inizio articolo, non posso entrare nei dettagli e voglio essere chiaro, di questo mi spiace davvero molto perché vorrei davvero raccontarvi tutto per darvi un'idea più chiara di ciò che ho visto, perché in tutta onestà sono rimasto a bocca aperta per quasi tutta l'ora a disposizione che ho avuto. Ho visto pregevoli cose a livello di gameplay e sono rimasto incantato sia dal level design che soprattutto da tutta la componente artistica e visiva che si è dimostrata al di sopra di qualsiasi mia aspettativa. A vederlo, non mi è nemmeno sembrato un progetto doppia A, ma qualcosa di nettamente migliore.
La cura nei dettagli che il team ha riposto in ogni singola cosa riuscirà a convincere anche voi (nel momento in cui il gioco verrà effettivamente mostrato). Tutto ciò che vogliono fare e rappresentare stanno riuscendo effettivamente a inserirlo nel gioco, anche grazie a una chiara volontà di continuare a perfezionare il loro modello di gioco grazie agli utili consigli di un veterano dei Souls come Michele "Sabaku No Maiku" Poggi.
Non so quando Jyamma Games sarà pronta a mostrare il proprio lavoro al pubblico ma posso sicuramente rassicurarvi sul fatto che il lavoro che stanno svolgendo è direttamente proporzionale all'amore che ci stanno mettendo per realizzare una piccola grande gemma preziosa, ancora grezza, ma che potrebbe brillare più di quanto si possa pensare. Non posso che fare i migliori auguri a questi ragazzi, nella speranza di poter vedere il loro sogno realizzarsi.