Project Cars 3 | Recensione: pronti, partenza.. simcade!
Project Cars 3 rinnega le sue radici e compie una virata decisa verso il simcade. Sarà stata una scelta saggia? Scopriamolo assieme.
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a cura di Andrea Maiellano
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In sintesi
Project Cars 3 rinnega le sue radici e compie una virata decisa verso il simcade. Sarà stata una scelta saggia? Scopriamolo assieme.
Una volta si diceva che quando c’è la passione, si passa sopra a qualsivoglia difetto. Per la serie di Project Cars si potrebbe fare un discorso simile. Due capitoli all’attivo che si sono posti l’arduo compito di creare il simulatore di guida definitivo… e multipiattaforma. A capo di questo progetto, indubbiamente ambizioso, troviamo un manipolo di sviluppatori che rispondono al nome di Slightly Mad Studios che, mossi da una passione viscerale per il mondo delle corse, sono riusciti a inanellare una doppietta di produzioni che, al netto di alcuni difetti, si sono rivelate solide, convincenti e in gradi di crearsi un seguito nutrito di appassionati delle quattro ruote. Ora le cose sono cambiate, Codemaster è entrata nell’equazione per aiutare il team, grazie alla sua ventennale esperienza nel settore, nello smussare le imperfezioni del passato e per alzare la posta in gioco con Project Cars 3: diventare il nuovo punto di riferimento per i giochi di corse.
Un'esperienza "bilanciata"
Abbiamo volutamente usato le virgolette nel titolo di questo paragrafo perché, Project Cars 3, ci ha mostrato un diverso significato della parola “bilanciato”. Non ci siamo trovati di fronte, difatti, a un’esperienza ricca di diversi elementi introdotti in maniera sapiente ed equilibrata, quanto più dinanzi a un titolo che pare sviluppato da un team di novelli Salomone, intenti a introdurre nuove funzioni, rimuovendone altre conseguentemente, fino a giungere a uno stravolgimento, quasi, totale di tutto ciò che la serie è stata fino a oggi. Se prima ci trovavamo di fronte a produzioni che puntavano tutto sulla simulazione e sul fotorealismo, Project Cars 3 è un titolo che abbandona questi punti forti per offrire un’esperienza maggiormente arcade e permissiva. Per quanto sia indubbio, però, che il nuovo titolo di Slightly Mad Studios riesca nell’intento di divertire e intrattenere, non siamo sicuri che la nutrita community di fan del brand, accetti di buon grado una deriva così importante.
Fin dai primi momenti assieme a Project Cars 3 si percepisce subito come il team di sviluppo abbia voluto offrire un'esperienza votata alla "accessibilità" più totale, tentando di creare un titolo che possa mettere d'accordo casual gamer e amanti dei titoli di guida maggiormente hardcore e simulativi. Un breve editor ci permette di decidere alcuni aspetti estetici del nostro pilota e subito dopo ci viene chiesto che tipo di esperienza vogliamo vivere. Ci vengono proposte cinque diverse tipologie di gioco: Neofita, Principiante, Esperto, Professionista e Personalizzato (che ci permetterà di controllare l'assist in sterzata e frenata, attivare l'abs, e gestire il livello di automazione del controllo di stabilità e trazione). Ognuno di questi livelli di difficoltà, inoltre, potrà essere calibrato maggiormente nei vari menu dedicati alle impostazioni di gioco, rendendo maggiormente aggressiva l'IA degli avversari e permettendo un'esperienza di gioco complessiva che vada a "calzare" perfettamente le necessità del giocatore.
Se questo sistema di personalizzazione dell'esperienza offerta da Project Cars 3 ci ha immediatamente riportato alla mente le ottime opzioni presenti in Forza Motorsport 7, i primi istanti in pista ci hanno mostrato chiaramente come questa estenuante ricerca dell'accessibilità, abbia, inevitabilmente, modificato completamente l'esperienza finale di gioco. Pit Stop, usura delle gomme e consumo del carburante sono stati rimossi in favore di un modello di gioco meno simulativo e maggiormente arcade. Il modello di guida attraverso il joypad è stato affinato, garantendo ora un controllo preciso e accurato del veicolo ma la fisica dei veicoli non si è rivelata egualmente di buona fattura, mostrando vetture troppo leggere e che restituiscono una fisicità errata al giocatore. Gli indicatori su schermo, atti ad aiutare il giocatore nel gestire al meglio le traiettorie delle curve, sono ben confezionati ma la fisica artificiosa delle vetture non concede sconti, regalando sbandamenti soventi e testacoda frequenti, nel caso si mancasse il punto di corda ottimale. Tutto questo si risolve in una serie di frenetici sprint, poco stimolanti e, indubbiamente, poco simulativi che porteranno il giocatore ad abbracciare uno stile di guida che, seppur divertente e fantasioso, poco si sposa con la ricerca della simulazione vista nei capitoli precedenti.
Terminata la prima gara ad invito, la situazione non tende a cambiare seppur l’ottima modalità carriera che ci viene presentata si mostri ben strutturata e maggiormente bilanciata rispetto al capitolo precedente. Project cars 3, infatti, propone 10 serie di gare diverse, suddivise a loro volta in 4 tour che culminano in un campionato. Per proseguire bisognerà non solo vincere ma anche perpetrare i numerosi obiettivi richiesti da ogni gara (basati su pulizia di sorpasso, tempistiche e gestione delle curve), guadagnando punti esperienza che faranno salire di livello il vostro veicolo. Questa gestione del veicolo, però, si apre a una rinnovata sezione dedicata al tuning di quest’ultimo che se da un lato potrà fare la gioia di alcuni appassionati, dall’altro va a snaturare parzialmente la necessità di acquistare veicoli più performanti per proseguire con la campagna.
In termini di bilanciamento della difficoltà, Project Cars 3, mostra qualche imperfezione che possiamo definire semplicemente “bizzarra”. Se da un lato troviamo una sfida che, anche con tutti le agevolazioni abilitate, aumenta con il progredire della modalità carriera, dall’altra sponda ci siamo trovati sovente di fronte a un’IA scorretta e gestita in maniera approssimativa. Gli avversari, difatti, sembrano costantemente guidare in mandria fino a che il giocatore non riesce a superarli, a quel punto il distacco viene via via ridotto da un’IA aggressiva e che inizia ad agire in maniera meccanica, ignorando la vettura del giocatore, speronandola costantemente e mostrando un controllo di guida al apri dei migliori piloti in “carne e ossa”. Il tutto si trasforma, quindi, in un modello di guida sporco e aggressivo che, unito alla fisica “bislacca” delle auto e ai numerosi bug presenti nel gioco, genera atmosfere da Destruction Derby, eccessivamente arcade. A poco serve modificare i parametri di guida per rendere l’esperienza maggiormente simulativa in quanto, seppur il modello di guida diventi maggiormente appagante, l’IA non muta il suo comportamento, rischiando di generare una cocente sensazione di frustrazione nel giocatore.
Il mutamento di Project Cars 3
Accennavamo poc'anzi che oltre all'aspetto simulativo, Project Cars 3, abbandonava anche la ricerca di una grafica "spaccamascella", e infatti ci troviamo di fronte a una produzione dal dettaglio grafico meno impattante rispetto al passato. Un compromesso necessario per poter mantenere i 60 fps anche su console ma che ha portato a una visione d'insieme decisamente meno appagante che in passato. Abbiamo apprezzato la possibilità offerta su console, di poter scegliere se dare priorità al frame rate o alla risoluzione ma in quest'ultimo caso, il frame rate mostra particolarmente il fianco, specialmente quando si corre con condizioni meteo avverse. La pioggia, che anche in modalità "Risoluzione" non fa gridare al miracolo in termini di realizzazione tecnica, non è però l'unico problema, siamo incappati anche in numerosi cali di frame rate, letteralmente inspiegabili, in condizioni atmosferiche soleggiate e con nulla, a parte il nostro veicolo, che si muovesse a schermo. In modalità "frame-rate", invece, non abbiamo assistito a nessun problema serio, le gare si sono sempre rivelate fluide e divertenti, gli input sempre precisi e il tutto adornato da un comparto grafico, nell'insieme, più che appagante.
In termini di bug, e imperfezioni tecniche generali, Project Cars 3 si attesta ai livelli dei suoi celebri predecessori. Ad esclusione di alcune sviste "simpatiche", tipo l'impossibilità di cambiare il nome sulla nostra targa perché ogni parola scelta ci veniva negata in quanto "contenente volgarità", in molteplici occasioni ci siamo trovati di fronte ad alcuni siparietti al limite fra il demenziale e l'irritante, proprio grazie a una gestione dell'IA poco intelligente e dinamica. Il più assurdo? Compiere un testacoda, venire investito dalla mandria di auto avversarie, non riuscire a fare manovra per levarsi dal gruppo e solcare il traguardo al primo posto spinti, letteralmente, da due vetture avversarie. Sempre in merito alle gestione dell'intelligenza avversaria, abbiamo riscontrato in molteplici occasioni un dislivello nella difficoltà, con uno o due concorrenti che, inaspettatamente, sorpassavano tutti, noi compresi, ottenendo un distacco impossibile da recuperare, obbligandoci a ricominciare la gara.
In termini meramente tecnici, invece, Project Cars 3 non offre un panorama tanto differente dai suoi celebri antagonisti. Danni alle vetture assenti, se non nell'auto del giocatore e solo tramite collisioni con i bordi della pista, "effetto trenino" ricorrente, specialmente a difficoltà intermedie e una pletora di angoli di visuale poco utili o pratici, in particolar modo quella attraverso il casco e quella ad altezza pneumatici. I circuiti mostrano una visione d'insieme decisamente gradevole, seppur le differenze in termini di texture rispetto al predecessore siano evidenti e la gestione dell'illuminazione appaia meno appagante per gli occhi rispetto al passato. Siamo di fronte a un completo disastro quindi? No, per nulla! Project Cars 3 è un capitolo di passaggio verso un modello di guida differente e come tale si porta in dote tutta una serie di scelte poco coraggiose ma atte a divertire, e ad abbracciare, una fetta di giocatori il più ampia possibile. 211 vetture e 51 circuiti non sono pochi e la virata verso il genere simcade offre un prodotto che, seppur diverso dai predecessori, riesce a divertire e a intrattenere in maniera piacevole. Il multiplayer per 20 giocatori, infine, ci ha mostrato una produzione aperta realmente a tutti, con un netcode stabile e poche pretese in termini di padronanza del sistema di guida. Bisogna solo attendere e vedere come reagirà la community a tutti questi cambiamenti per capire se il prossimo capitolo della serie potrà, finalmente, raggiungere una direzione precisa, offrendo una produzione con un'identità specifica e priva di bug, e amenità, varie.
Voto Recensione di Project Cars 3 - PlayStation 4
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Modello di guida immediato.
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- Longevo e ricco di contenuti.
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- Divertente e adrenalinico
Contro
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- Comparto simulativo ridotto all'osso.
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- Troppe imperfezioni tecniche su console.
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- Comparto grafico inferiore rispetto al passato.
Commento
Chiariamolo subito, Project Cars 3 non è un brutto gioco. Semplicemente non è più il simulatore che i fan hanno imparato ad amare. Il vero problema della nuova produzione di Mad Slightly Studios, però, non è nemmeno l'abbandono delle sue radici quanto più l'averlo fatto con poco coraggio, offrendo un prodotto che non riesce a eccellere in nulla di quello che propone, parcheggiandosi in quel limbo tipico dei capitoli di transizione. Però, a discapito di tutte le problematiche analizzate nella nostra recensione, riesce a divertire anche più che in passato, grazie a un modello di guida spiccatamente "simcade" adornato da una pletora di opzioni che lo fanno calzare alla, quasi, totalità dei giocatori. Resta una produzione interessante che, grazie anche alla sua natura multipiattaforma, dovrebbe comuque essere tenuta d'occhio dagli appassionati del genere... in attesa di un quarto capitolo che ne scolpisca, finalmente, l'identità e che elimini tutti quei fastidiosi bug che la serie si porta dietro fin dai suoi albori.