Pro Evolution Soccer 2019
La console è pronta, il pad è caldo e noi abbiamo già iniziato a gioire o rattristarci per la nostra squadra del cuore: la nuova stagione calcistica è ufficialmente iniziata. Konami torna con il consueto appuntamento annuale con Pro Evolution Soccer 2019, nuovo titolo della famosa saga di simulazione calcistica che prova a tenere il passo dell'agguerito concorrente, proponendo diverse novità, un gameplay aggiornato e diverse nuove licenze inedite. L'arbitro ha fischiato il calcio d'inizio, i 90 minuti sono iniziati, vediamo se la casa giapponese riuscirà a vincere questa difficile partita e a portarsi a casa un risultato invidiabile.
Partiti!
Uno dei talloni d'achille della storia di PES è sempre stato la mancanza di licenze ufficiali da sfruttare nel proprio prodotto, e la perdita dei diritti riguardanti la UEFA Champions League non ha aiutato in questo senso. Per fortuna Konami ha sopperito a queste mancanze con l'introduzione di nuovi campionati tra cui la Premjer-Liga (Russia), Supeliga Quilmes Clásica (Argentina), Superliga (Danimarca), LigaNos (Portogallo), Raiffeisen Super League (Svizzera), Ladbrokes Premiership (Scozia), Jupiler Pro League (Belgio), la famosa coppa pre-campionato International Champions Cup e meccaniche di gameplay completamente riviste, puntando ad un realismo maggiore e più immersivo. Nonostante il chiaro impegno nell'introdurre nuovi nomi, purtroppo il risultato è appena sufficiente, mancando diritti come la Serie A, la Liga e la Premier League che vengono perciò rappresentati in maniera abbozzata con presudonomi inventati. Anche la maggior parte delle squadre, purtroppo, non sono state proposte ufficialmente, tra le più importanti spiccano la Juventus - nel gioco è PM Black & White -, il Real Madrid - MD White- e tantissime altre, tra cui quasi tutte quelle del campionato inglese.
Fortunatamente su Playstation 4 almeno, è possibile sfruttare l'incredibile e profondo editor, utile per importare maglie, nomi, e skin ufficiali direttamente nel gioco, a patto di giocare in single player. Con queste opzioni è anche fattibile creare una propria squadra, con nomi, colori, maglie, cori e striscioni personalizzati. Così facendo, tutte quelle squadre e quei campionati senza licenza possono essere resi in qualche modo "ufficiali", almeno per potersi godere in maniera migliore la Master League.
Quest'ultima che è da sempre conosciuta coma la modalità carriera di PES, non ha subito stravolgimenti o particolari cambiamenti, un fattore non troppo positivo considerando quanto i fan chiedevano una completa rivisitazione della stessa. Ciò non significa che non si è tentato in qualche modo di migliorare, introducendo nel mercato trasferimenti la percentuale sulla rivendita e i bonus garantiti per determinate prestazioni da parte di un giocatore o del raggiungimento di particolari obiettivi. Oltre a questo, però, la modalità soffre ancora delle numerose problematiche già note nei precedenti capitoli come trasferimenti senza senso - Ronaldo al Chievo alla seconda stagione - o budget medio di partenza troppo elevato.
Immancabile la presenza della classica modalità "Esibizione", in cui è possibile giocare in maniera amichevole contro una squadra a scelta, anche in compagnia o contro i nostri amici. Oltre a questo però c'è ben poco da giocare a livello single player e lascia decisamente l'amaro in bocca, soprattutto considerando il divertimento che le meccaniche di gioco offrono. Pensando al lavoro svolto con il Fox Engine, che presto andremo da analizzare, sarebbe stato bello vedere qualcosa di simile a "Il Viaggio" di FIFA , ma è altamente probabile che i ragazzi di Konami si siano concentrati maggiormente su altre caratteristiche.
Fotorealismo calcistico
Se c'è una una cosa a cui Konami tiene particolarmente è l'aspetto estetico del gioco e anche questa volta il team di sviluppo non si è voluto accontentare, migliorando ancora il comparto grafico e tecnico del titolo. È importante sapere che PES 2019 abbandona in maniera definitiva la precedente generazione, concentrandosi quindi su Playstation 4, Xbox One e PC. Questo ha garantito più tempo per occuparsi delle versioni current gen, puntando all'inserimento della neve - non dinamica - che influisce sul gameplay e su un nuovo incredibile sistema di illuminazione dinamico chiamato Enlighten che permette di cambiare luci e ombre in maniera naturale durante il corso della partita.
Anche l'aspetto dei giocatori è ancora un punto di forza della saga; realizzati in maniera fotorealistica, soprattutto i giocatori partner che oltre ad una modellazione manuale, hanno subito anche un completo 3D scan di tutto il volto, garantendo, così, un realismo senza precedenti, è possibile infatti rimanere stupefatti dalla somiglianza dei componenti del Barcellona, Inter, Milan e di tutte le squadra partner, chiaro che le personalità meno conosciute o importanti abbiano una qualità inferiore, ma pur sempre di ottimo livello. Lo stesso Beckham che rappresenta come leggenda il titolo, è stato pienamente costruito grazie al 3D scan, sia fisico che corpo nella sua iterazione moderna. Da sottolineare anche il buon risultato finale dei menu di gioco, finalmente intuitivi e reattivi, anche all'interno delle modalità online.
Su Playstation 4 Pro e Xbox One Pro Evolution Soccer 2019 raggiunge la risoluzione 4K dinamici in HDR.
Se il Fox Engine è ancora oggi un punto di riferimento, lo stesso non si può dire per il comparto audio: sottotono e rivedibile, soprattutto per quanto concerne l'atmosfera stadio, spesso muto e silenzioso, anche in situazione di attacco, un vero peccato, anche considerando che, al contrario, nell'anteprima ci aveva quasi convinto. Da sistemare anche la telecronaca composta da Fabio Caressa e Luca Marchegiani, ancora troppo ripetitiva e svogliata e che ci ha spinto più volte a disattivarla dalle impostazioni di gioco.
Un goal per la simulazione
In mancanza di licenze è assolutamente importante puntare tanto sul gameplay, punto che già da due anni sta lentamente diventando una forza per il brand calcistico di Konami, soprattutto a detta dei professionisti della PES League. Impossibile dargli torto, le meccaniche di gioco di Pro Evolution Soccer 2019 divertono e impressionano grazie ad una qualità delle animazioni superiori non solo al precedente capitolo, ma anche al principale competitor. Ogni giocatore si muove in maniera differente a seconda dello stile di gioco, questo non influisce unicamente sulla corsa, ma anche nei passaggi che grazie al nuovo First Touch Control permette di far stoppare la palla in maniera unica a seconda del calciatore che la riceve. Ciò non lega solo il primo controllo, ma anche il passaggio direttamente successivo che agisce a seconda della situazioni in cui il nostro giocatore si trova.
Migliorie sono state apportare anche per i dribbling, i contrasti e i tiri, in maniera tale da rendere il tutto più dinamico, preciso e realistico. Da questo punto di vista il lavoro svolto dalla software house conferma le belle parole già spese in precedenza nei nostri provati, testimoniando un gameplay fresco e mai banale che diverte, intrattiene senza mai frustrare. Difficilmente si vedono situazioni con decine e decine di goal da fuori area, è quindi importante ragionare con la testa, giocare letteralmente a calcio cercando per la maggior parte delle volte di entrare in area di rigore. In questo caso i difensori rispondono bene agli input, si comportano in maniera intelligente e fortunatamente non vanno a zonzo in maniera casuale, purtroppo lo stesso non si può dire per il portiere che seppur sicuro tra i pali, è capitato più volte che uscisse dall'area fuori tempo.
Difficilmente si vedono situazioni con decine e decine di goal da fuori area, è quindi importante ragionare con la testa, giocare letteralmente a calcio cercando per la maggior parte delle volte di entrare in area di rigore.
L'intelligenza artificiale è però, nel complesso, migliorata, ma soffre ancora di numerosi difetti sul posizionamento, in particolar modo quando decidiamo di cambiare modulo direttamente in partita o modifichiamo manualmente una determinata posizione. L'arbitro, invece, è finalmente coerente con le situazioni presenti sul campo, lo abbiamo tenuto sotto stretta osservazione in tutte le partite effettuate, sapendo che nei precedenti Pro Evolution Soccer era spesso fuori partita, comettendo errori grossolani e fatali per il giocatore.
Anche correre all'infinito risulta inutile e se pensate di andare dritto per dritto nella speranza di trovare un golasso, allora rimmarete delusi. PES 2019 è un gioco intelligente, la costruzione del gioco è fondamentale per portare a casa la vittoria e da un punto di vista simulativo è la migliore rappresentazione calcistica che è identificabile sul mercato odierno. I giocatori si stancano quasi subito se decidiamo di tenere premuto il tasto per lo scatto tutto il tempo e ciò può provocare infortuni, errori e mancanza di determinazione per correre verso il pallone e fare pressing. La fatica è possibile anche osservarla a livello visivo sui calciatori, un plus estetico apprezzabile e che immedesima ancora di più durante un match. Durante una partita entrano quindi in gioco le sostituzioni, essenziali per tenere un ritmo più che soddisfacente; queste possono essere richieste sia tramite cambi standard tramite il classico menu sia con le "sostituzioni veloci", nuova smart option introdotta in Pro Evolution Soccer 2019.
La stanchezza visibile, le esultanze e i festeggiamenti dopo un goal da parte dei tifosi fanno parte dei cosiddetti "Magic Moments", ideati per migliorare lo spettacolo offerto dal prodotto nella sua totalità. Tra questi entrano anche gli stadi che come abbiamo già detto in precedenza soffrono di qualche pecca riguardante il loro ruolo attivo durante le partite ma che nel complesso offrono uno spettacolo visivo senza paragoni, dal manto d'erba fino ai tunnel di ingresso.
Gettarsi nella mischia
L'ultimo aspetto d'analizzare riguarda il comparto online, non troppo rivoluzionato ma senz'altro con qualche modifica che potrebbe far piacere ai fan più accaniti della saga di Konami. La struttura online si è sempre dimostrata stabile, veloce e intuitiva e con una connessione accettabile non abbiamo mai avuto problemi di collegamento al server o di lag eccessivo. Per quanto riguarda le modalità, partiamo con l'online standard delle Partite Veloci, Divisioni e Co-op: nel primo caso affrontiamo un avversario casuale proveniente da tutto il mondo, potendo scegliere anche dei filtri a seconda del giocatore che vogliamo trovare. le Divisioni, invece, sono le partite classificate ed esattamente come FIFA, l'obiettivo è quello di salire di grado il più possibile affrontando altri giocatori di paro livello. La modalità Co-op consente di giocare partite 3vs3, questa interessante cooperativa fu inserita l'anno scorso riscuotendo molto successo anche all'interno della Pes League, modalità che i nostri italiani: Ettorito e Il Distruttore vinsero durante le finali di Barcellona. La struttura online si è sempre dimostrata stabile, veloce e intuitiva e con una connessione accettabile non abbiamo mai avuto problemi di collegamento al server o di lag eccessivo.
Il pezzo grosso della produzione è ovviamente il myClub, un imponente gioco a parte che anno dopo anno assume sempre più importanza, in particolar modo quest'anno è stata rimossa la famosa e criticata "ruota della fortuna" per trovare giocatori di diversa rarità, a favore lo "spacchettamento" dei palloni, di diverso colore che identificano possibili premi di un certo tipo. Le possibilità di trovare un giocatore, un allenatore di un livello alto sono aumentate, togliendo quella frustrazione tipica di queste tipo di modalità. Il lavoro non si ferma tuttavia qua, anche osservatori, agenti e tutta la struttura manageriale della squadra è stata completamente rivista e migliorata, offrendo semplificazioni e nuove regolamentazioni anche per il mercato trasferimenti del myClub.
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