Dopo il non troppo felice Friday The 13th, IllFonic ci riprova con Predator: Hunting Grounds, un titolo multiplayer esclusivo PlayStation 4 che prova con il noto alieno cacciatore a far funzionare un genere di gioco ricco di potenzialità ma che non è mai davvero riuscito a entrare nei cuori dei giocatori.
Il gioco è ancora in versione pre-alpha e l’uscita è prevista per il 2020, ragion per cui il prodotto finale è ancora ben lontano. Nonostante questo siamo riusciti a provarlo in anteprima qua a Gamescom 2019 impersonando sia il Predator che il marine. Ecco le nostre impressioni complete.
Come nel film
Predator si ispira al primo film della saga, non c’è Arnold Schwarzenegger, ma è presente la foresta e alcune musiche che rimandano allo stesso prodotto cinematografico.
Il gioco ci permette di scegliere se impersonare un Predator o uno dei quattro marine. Lo scopo del primo è ovviamente quelli di impedire ai soldati di sfuggire, eliminandoli tutti, mentre i secondi devono completare una serie di obiettivi e riuscire a fuggire con l’elicottero. C’è da dire che il Predator è veramente forte, cosa che normalmente avremmo ritenuto normale, ma non in questo caso visto che parliamo comunque di un videogioco online. Chiaro che il bilanciamento non sarà certamente stato ultimato, ma è comunque corretto dire che al momento il temibile alieno è davvero troppo superiore rispetto ai poveri marine.
Ma cosa può fare il Predator? In partita può chiaramente saltare e arrampicarsi sugli alberi, utilizzare le lame, sparare con il cannone al plasma, sfruttare la visione e persino attivare l’autodistruzione in caso di necessità. Oltre a tutto questo, la sua possibilità di diventare invisibile o comunque mimetizzarsi con l’ambiente lo rendono difficilissimo da uccidere, anche perché la sua barra della vita gli consente di subire molti attacchi. L’utilizzo delle sue armi è basato principalmente sull’energia, la quale si ricarica da sola una volta che smettiamo di sfruttarla, semplicemente fermandoci e nascondendoci in un luogo sicuro.
Il gruppo di marine è invece composto da quattro giocatori, ognuno dei quali può utilizzare una classe differente, imbracciando armi completamente diverse. La partita non è solo abitata dal Predator e dai quattro marine, ma anche da soldati mercenari controllati dall’intelligenza artificiale che cercheranno di infastidirci durante il compimento delle missioni. Il lato positivi è che colpiranno, in caso lo vedessero, anche il Predator.
La realizzazione grafica è buona, non certamente tra le migliori del mercato, ma si lascia comunque apprezzare nel suo insieme. Il vero problema, dove gli sviluppatori dovranno ancora lavorare a lungo è sicuramente il framerate, mai solido a 30fps; abbiamo avvertito cali non solo nelle fasi più concitanti, ma anche in situazioni più tranquille, anche se c’è da sottolineare il fatto che la versione provata, ripetiamo, era in fase pre-alpha.
Tirando le somme
Predator: Hunting Grounds, potrebbe senz’altro risultare interessante per gli appassionati del noto alieno, forse persino divertente per chi apprezza questi tipi di giochi. Attualmente la produzione è ancora troppo indietro per dare anche solo un giudizio preliminare, ma è chiaro che bisogna lavorare ancora molto sulle animazioni, la legnosità dei personaggi utilizzati e sulla fluidità. La data di uscita è comunque ancora lontana, ragion per cui i ragazzi di IllFonic possono tirare un sospiro di sollievo e continuare a lavorare su un titolo che nonostante una serie di problemi, può comunque contare di riportare sugli schermi videoludici il noto alieno dal sangue verde.