PlayStation: ulteriori tagli al personale dopo i recenti giochi cancellati

La ristrutturazione delle operazioni di sviluppo videoludico di Sony negli Stati Uniti continua a mietere vittime. Ora è il turno di Visual Arts.

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a cura di Giulia Serena

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La ristrutturazione delle operazioni di sviluppo videoludico di Sony negli Stati Uniti continua a mietere vittime. Visual Arts, studio di proprietà PlayStation con sede a San Diego, ha subito una nuova ondata di licenziamenti questa settimana, segnando l'ennesimo capitolo di una strategia aziendale che sembra sempre più orientata alla riduzione dei costi operativi sul suolo americano. I dipendenti colpiti dalle misure hanno ricevuto la comunicazione che il 7 marzo sarà il loro ultimo giorno di lavoro, lasciando un vuoto di competenze che, secondo gli addetti ai lavori, sarà difficile da colmare nel breve periodo.

Visual Arts non è uno studio che appare spesso nei titoli di testa dei grandi successi PlayStation, ma il suo contributo è stato determinante per molti progetti di punta. Il gruppo fornisce supporto tecnico e artistico interno agli studi first-party Sony, collaborando strettamente con team come Naughty Dog per le recenti rimasterizzazioni di The Last of Us Parte 1 e 2.

La notizia dei licenziamenti ha trovato eco sui social network, dove ex dipendenti hanno espresso solidarietà ai colleghi colpiti. Abby LeMaster, ex project manager di PlayStation Visual Arts ora in forza a Riot Games, ha condiviso su LinkedIn il suo sgomento: "È stato difficile svegliarsi con messaggi che annunciavano il licenziamento di molti amici ed ex colleghi di PSVA".

Competenze difficili da rimpiazzare

Ciò che rende particolarmente drammatica questa ondata di licenziamenti è la perdita di expertise che ne consegue. "I tagli di oggi hanno colpito duramente. PSVA ha lasciato andare sviluppatori con decenni di competenze specialistiche; talenti che saranno straordinariamente difficili da recuperare", ha continuato LeMaster nel suo post.

Secondo fonti interne citate da Kotaku, i licenziamenti hanno colpito un numero imprecisato di dipendenti, coinvolgendo non solo il personale legato a progetti cancellati - come un imminente gioco live-service presso Bend Studio - ma estendendosi in modo più ampio all'interno dell'organizzazione.

I licenziamenti si inseriscono in un quadro di riorganizzazione profonda ai vertici di Sony. Da gennaio, Hiroki Totoki è diventato il nuovo CEO dell'azienda, mentre Hideaki Nishino ha assunto il ruolo di unico CEO di PlayStation. Hermen Hulst, precedentemente co-CEO, ora riporta a Nishino pur mantenendo la guida di PlayStation Studios.

Questo riallineamento dirigenziale segue una serie di insuccessi commerciali significativi, tra cui il costoso fallimento di Concord lo scorso anno e la cancellazione di vari progetti live-service, incluso un presunto spin-off di God of War in sviluppo presso BluePoint Games.

La nuova strategia di contenimento dei costi

I recenti tagli al gruppo PlayStation Studios Visual Arts sembrano riflettere una tendenza crescente nel settore: quella di ridurre le risorse di sviluppo negli uffici statunitensi, notoriamente più costosi. Durante un briefing aziendale dello scorso anno, Hulst aveva già accennato a "pressioni sul fronte dei costi" mentre Sony licenziava centinaia di dipendenti a fronte di budget di sviluppo in costante crescita per i blockbuster first-party.

"Per ogni titolo, abbiamo processi di revisione davvero rigorosi in cui ci concentriamo sulla sostenibilità dei nostri investimenti", aveva dichiarato all'epoca. "Consideriamo aree come ciò che può essere esternalizzato, ad esempio, per evitare picchi di risorse troppo elevati nei team di sviluppo, poiché i costi possono essere rigidi."

Hulst aveva anche menzionato l'esplorazione di "opzioni di co-sviluppo in aree dove il costo per risorsa è forse un po' più basso rispetto alla media o alla costa occidentale americana" - una chiara indicazione della direzione strategica che Sony sta ora implementando con decisione crescente.

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