Nel corso degli ultimi giorni, infatti, durante la causa sono emersi diversi documenti legati ad accordi che Epic Games avrebbe cercato di instaurare con le terze parti. In questo caso stiamo parlando di un accordo di esclusività, della lunghezza di 222 pagine, che offriva a Sony ben 200 milioni di Dollari per pubblicare quattro giochi first party PlayStation sull'Epic Games Store. In realtà l'offerta era basata su un range che includeva un massimo di sei titoli ma non si è mai concretizzata. Non ci sono, almeno per ora, indicazioni su una eventuale risposta. Nel documento infatti si parla di "attendere una risposta", probabilmente mai arrivata o comunque tenuta ancora segreta e magari presente in un altro documento.
Il documento di 222 pagine, comunque sia, include anche altre strategie di mercato di Epic Games. Oltre ai giochi PlayStation, infatti, sembra che Tim Sweeney e soci abbiano provato a contattare anche Microsoft e Nintendo. Nel caso della società di Redmond, infatti, Epic Games aveva sottolineato la difficoltà nel poter arrivare ad un accordo a causa di Xbox Game Pass e dei meeting che Phil Spencer aveva ottenuto con Gabe Newell di Valve. Per quanto riguarda la casa di Kyoto, invece, nessun tipo di approccio: la storia della compagnia, infatti, non lasciava spazio a margini di trattativa in merito.
Tra accordi di esclusività mancati e giochi che comunque arrivano su PC, Epic Games si è dovuta dunque accontentare di condividere i giochi PlayStation con il suo diretto concorrente, ovvero Steam. La strategia del colosso giapponese comunque non si limiterà a Horizon: Zero Dawn e Days Gone, anzi: nelle intenzioni di Sony i giochi esclusivi prodotti da first party continueranno a debuttare, ma probabilmente non si limiteranno ad un unico store, come avviene già ora.
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