Playstation Plus, l'abbonamento che nessuno vuole e che tutti faranno

Sembra che il nuovo volto di Playstation Plus non piaccia, eppure sicuramente in tanti si abboneranno lo stesso!

Avatar di Giuseppe Licciardi

a cura di Giuseppe Licciardi

-

Nelle ultime settimane si è parlato tanto di Playstation Plus, di servizi in abbonamento e di come e quando sia giusto cambiare interamente la strategia di un'azienda che vende "software" per passare ad un servizio in abbonamento che non perda qualità e che mantenga sempre costante il flusso di uscite. Nel caso specifico di playstation era ovviamente nell'aria che un cambiamento dovesse arrivare, ma non perché Xbox stesse facendo la stessa cosa, anzi. Playstation Plus era un servizio che si portava dietro una ormai vecchia filosofia di abbonamento, figlio ormai di una generazione di giocatori che ha cambiato le proprie abitudini e che nella maggior parte dei casi continuavano a mantenere il proprio abbonamento attivo per quei 3/4 giochi (validi) che venivano regalati durante l'anno.

La scelta stessa di Sony di non voler puntare più di tanto sul proprio servizio in streaming (Playstation Now) era infatti un punto di domanda per tutti, e soprattutto per tutte quelle persone come me, che il servizio lo avevano provate e seppur con qualche perplessità non lo avevano bocciato in pieno. C'è ovviamente da fare una netta distinzione tra le tipologie di videogiocatore che si approccia al servizio in questione e soprattutto non tutti sono disposti a pagare un servizio in abbonamento per "videogiocare". Insomma a mio avviso il pubblico di massa ancora non è pronto per ricevere lo stesso trattamento del mercato cinematografico.

A questo punto andiamo per punti e cerchiamo di capire una cosa fondamentale e che mi sta ronzando nella testa da più di qualche giorno. Dal momento dell'annuncio dello "svecchiamento" del Playstation Plus se ne sono sentite di ogni. Tra chi ormai reputa Sony un morto che cammina e chi invece reputa la mossa un ottimo punto di partenza. Io credo invece che la verità stia nel mezzo, un po' come per tutte le cose. D'altronde sappiamo benissimo tutti, spero, che il marchio Playstation è amatissimo in ogni parte del mondo, e soprattutto sappiamo bene quanto Sony, quando vuole spingere un proprio prodotto o servizio, spinga sull'acceleratore della comunicazione facendo arrivare sulla bocca di tutti il prodotto in questione.

Una nuova vita per Playstation Plus

Ma prima di partire con la digressione sul perché del servizio, sul perché un'azienda come Sony dovrebbe o non dovrebbe "fare cose", voglio soffermarmi un po' su questa nuova vita del Playstation Plus, anche per arrivare a tutte quelle persone che magari ancora non sanno cosa accadrà a giugno.

Fino ad oggi abbiamo conosciuto principalmente il Playstation plus come un servizio in abbonamento per accedere a contenuti in regalo, sconti esclusivi e principalmente per accedere ai servizi online messi a disposizione da Sony. Siano essi legati al gaming online, oppure i salvataggi in cloud, il servizio messo in piedi dall'azienda giapponese nel lontano 2010 ormai raccoglie quasi 50 milioni di abbonati e rappresenta sicuramente un terreno fertile per costruire un nuovo servizio e una nuova "schiera" di giocatori pronti ad accogliere le novità che verranno a Giugno.

Come cambierà quindi? Essenzialmente avremo 2 nuovi livelli di abbonamento che verranno divisi per prezzo e per quantità di titoli disponibili all'interno del catalogo. Esatto, perché la novità sarà proprio la presenza di un catalogo fisso da cui poter attingere i propri titoli preferiti o recuperare delle saghe che non si è avuto il tempo di giocare. E questo a mio avviso rappresenta forse l'unica vera importante novità di tutto "l'ammodernamento".

Si partirà quindi con un modello "base" chiamato Playstation Plus Essentials che comprenderà tutto quello che abbiamo imparato a conoscere fino ad ora, 2 giochi ogni mese, servizi online e sconti esclusivi per gli abbonati. La domanda che ci si potrebbe porre a questo punto è se i 2 titoli che verranno regalati saranno solo PS5 oppure ancora per un po' all'interno dell'offerta verrà inserito almeno un titolo dei due giocabile anche su PS4.

Questo a tutti gli effetti non comporterebbe nessuna perdita da parte dei possessori di PS5 in quanto la console è completamente retrocompatibile. Dall'altro punto di vista invece, i possessori di PS4 si vedrebbero tolto un benefit entro un paio di mesi. C'è da dire ovviamente che è stato cosi anche su PS3, ma forse Playstation potrebbe aspettare il momento giusto per fare il passo definitivo anche in considerazione di come l'approvvigionamento delle console sia abbastanza diverso rispetto all'epoca PS4.

Il secondo livello invece è quello delle "novità". Playstation Plus Extra per 13,99€ al mese o 99,99€ all'anno andrà ad offrire un catalogo di circa 400 titoli tra PS5 e PS4 a tutti gli abbonati. Incluso nel prezzo ovviamente sono tutti i benefici anche del piano Essentials. Ancora non si hanno notizie sulla bontà del catalogo ma a quanto sembra avremo una ricca varietà sia di titoli frist party che di terze parti dai grandi publisher. Ovviamente bisognerà capire con quanta frequenza verrà aggiornato e se arriveranno tutti insieme, o a cadenza fissa. Insomma a mio modo di vedere è l'offerta migliore per chi fin da subito vorrà provare il "nuovo servizio" e farsi un'idea di quello che vuole costruire Sony.

Ed infine abbiamo l'ultimo Tier (Playstation Plus Premium), il più chiacchierato e che a mio avviso è solo un banco di provare per il futuro e capire anche quale sarà la risposta dell'utenza più "elitaria" a questa nuova serie di Tier per il servizio. Con l'abbonamento Playstation Plus Extra ad un costo di 16,99€ al mese o 119,99€ all'anno, avrete accesso a tutti i benefici dei due piani inferiori, ed in più una lista di circa 340 titoli tra grandi classici PS1, PS3, PS3 e PSP. Il tutto inoltre sarà corredato dall'accesso al servizio in streaming Playstation Now, con il quale si potrà avere accesso ai titoli di PS3 che saranno disponibili soltanto in modalità streaming.

Per quanto riguarda il resto della libreria invece sarà possibile sia scaricare che giocare in streaming. Ma non è finita qui perché Sony ha voluto inserire una piccola nota di nostalgia inserendo all'interno del piano delle prove a tempo di alcuni titoli selezionati. E' molto probabile infatti che si tratti di versione complete di giochi che verranno messe a disposizione degli utenti abbonati e che sarà possibile giocare per un tot di ore, per intenderci, un po' come è successo con Cyberpunk 2077 e la versione di prova da 5 ore. Insomma quest'ultimo tier a mio avviso rappresenta l'olimpo per il fan di Playstation he sicuramente troverà pane per i suoi denti, anche se il costo mensile è un po' più alto rispetto alla media.

Quale futuro per gli abbonati?

A questo punto sorge spontanea una domanda, ma quindi Playstation a che gioco sta giocando? O meglio, nei piani di Sony era prevista una mossa di questo tipo a sto correndo ai ripari dopo che il servizio di Microsoft sta prendendo sempre più piede arrivando alla soglia record di 25 milioni di abbonati. Ovviamente a mio avviso le risposte sono molteplici e non tutte sono facili da poter disquisire all'interno di un solo articolo che vuole prendere come punto principali la riuscita del nuovo "progetto in abbonamento" di Sony.

Se però c'è una cosa di cui sono convinto è che una volta che verranno messi a disposizioni i cataloghi con i nomi dei titoli che saranno presenti all'interno dei vari tier di abbonamento molte persone faranno abbastanza fatica a non riconoscere il loro voler cedere al pagamento mensile del servizio. Parlo soprattutto di tutta quella generazione cresciuta con le console di Sony, e non solo. Ci cono tantissimi giocatori "nuovi" li fuori che non vedono l'ora di poter rigiocare a vecchie glorie del passato con facilità e senza voler per forza andare di "real hardware".

I commenti dei giocatori online dopo la presentazione del nuovo volto di Playstation Plus ovviamente si sono sprecati. C'è chi cerca di trovare un nesso tra questo servizio e quello offerto da Xbox, a mio avviso inutilmente, e c'è chi invece si conferma già entusiasta di quello che Sony vorrà mettere sul piatto. Aspettando ovviamente l'ufficialità dei cataloghi del servizio, si possono però già fare un paio di considerazioni sulla scelta di Sony. Da sempre l'azienda giapponese ha messo al primo posto il voler offrire titoli first-party di qualità, e in molti ovviamente hanno lamentato la loro assenza all'interno dei piani del Playstation Plus.

Come lo stesso Jim Ryan ha fatto presente durante un'intervista per gameindustry.biz, Sony non è interessata ad inserire i suoi titoli di punta all'interno del servizio, nel momento di lancio del prodotto. Considera infatti quei prodotti come delle gemme e delle punte di diamante per la propria console e di conseguenza inserirli all'interno del servizio in abbonamento andrebbe a minare la qualità con cui essi vengono prodotti dai Playstation Studios. In tutto ciò a mio avviso, tutta la community di videogiocatori ha un po' voluto "giocare" con le parole di Ryan, traendo la conclusione che Sony voglia combattere Microsoft con un servizio non all'altezza. Ma per me tutto questo non ha senso.

Chi si abbonerà al nuovo PlayStation Plus?

Il perché è presto detto. Il nuovo volto di Playstation Plus non vuole in nessun modo prendersi la briga di andare contro al magnifico Game Pass che ormai da anni permette di avere accesso ad una libreria di titoli ad un prezzo iper competitivo. Sony dal mio punto di vista ha dalla sua parte un brand che è sicuramente molto più penetrante, e che facilmente con le giuste mosse di marketing potrebbe arrivare anche ai giocatori più casual. Io stesso nella mia cerchia di conoscenze ho giocatori più casual che anche pur conoscendo il game pass, non sottoscrivono l'abbonamento perché trovano il pagamento mensile scomodo. Altri invece non conoscono affatto il servizio, ma alla notizia che Playstation avrebbe messo a disposizione giochi per un prezzo fisso mensile, non hanno esitato a scrivermi per chiedermi conferme sulla veridicità dell'informazione.

E' questo secondo me il punto di forza, ancora una volta, di Sony e del suo marchio Playstation. Dagli anni 90 ad oggi ha saputo crearsi una certa "autorevolezza" all'interno di varie fasce di pubblico che ad intermittenza vengono "accese" per rispondere ad una call to action da parte dell'azienda. In questo caso a mio avviso sarà proprio questo pubblico ad essere invaso dalla notizia.

Molto spesso infatti chi frequenta ambienti più "ricchi" di informazione e di conoscenza del settore, dimentica che il vero target non siamo noi, ma bensì tutte quelle persone li fuori che non si informano H24 di videogiochi, ma bensì ne fruiscono in modo ancora "casual". Di conseguenza il mio punto di vista è sempre quello di guardare il tutto dall'alto e vederne gli sviluppi. E' chiaro che Sony stia gettando le basi per qualcosa che verrà con gli anni. Lo stesso Ryan ha infatti ammesso di voler vedere come il mercato risponderà a questa nuova proposta di Playstation e cercare di capire come muoversi nel corso degli anni.

Se invece parliamo di come la visione dei due grandi player di mercato sia diversa, beh, questo a mio avviso potrebbe ancora una volta portare a dei nuovi sviluppi per tutti i videogiocatori. Inutile negarlo, Microsoft e Sony al momento godono di un vantaggio enorme in quanto a servizi rispetto al resto del settore (Microsoft prima di tutto, ma questo è un altro discorso) e avere due visioni diverse su quello che sarà il futuro del mercato videoludico potrebbe portare a degli sviluppi interessanti.

Aziende e decisioni

Voler semplificare il tutto con servizi in abbonamento potrebbe davvero portare ad un abbassamento della qualità? Minore attenzione ai titoli di punta? Queste sono le domande che in questo momento ci poniamo noi come videogiocatori, ma che si pongono anche le aziende. Microsoft ha sicuramente insegnato che non è sempre cosi, il Game Pass infatti rappresenta una pietra miliare per tutto l'ecosistema Xbox ma che nasce come una risposta forte ad un chiaro segnale di annegamento.

Game Pass nasce infatti in un periodo di forte stagnazione di Xbox, nel quale non si vedeva via d'uscita. Il resto poi lo conosciamo, il servizio è diventato una grande bandiera di orgoglio che Phil Spencer annovera e sbandiera sempre in ogni piccola occasione, facendo capire anche quanto l'azienda di Redmond sia cresciuta nel corso degli ultimi anni.

Per concludere, quale sarà il futuro? Una risposta certa non c'è, ma sono sicuro che aldilà dei rumori di fondo che vengono provocati da utenti infelici all'interno delle bacheche social, saranno molti di più quelli che si abboneranno al servizio di Sony e che forse magari una volta per tutte diranno "ma sai che c'è, forse avevano ragione, d'altronde non è tanto male pagare per rigiocarsi Syphon Philter".

Leggi altri articoli