PlayStation ha decisamente vinto la sua seconda console war
PlayStation ha "ufficialmente" vinto la sua seconda console war contro Xbox che ora si appresta a diventare publisher terze parti.
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a cura di Andrea Riviera
Managing Editor
La storia del gaming è costellata di rivalità molto conosciute, ma poche sono state così lunghe quanto quella tra PlayStation e Xbox. Per oltre due decenni, le due aziende si sono scontrate in una "guerra" composta di esclusive, hardware, strategie di mercato e innovazioni tecnologiche.
Tuttavia, la battaglia sembra conclusa. Xbox, ha ufficialmente abbandonato la lotta frontale, trasformandosi di fatto in un publisher terze parti. Questo cambiamento ha sancito la vittoria definitiva di PlayStation nella sua seconda console war (la prima fu quella contro SEGA). Ma come si è arrivati a questo punto?
L'inizio della competizione
La rivalità tra PlayStation e Xbox ha avuto origine nei primi anni 2000, quando Microsoft ha lanciato la sua prima console Xbox nel 2001. In quel periodo, Sony dominava il mercato grazie al successo planetario della PlayStation 2, ancora oggi la console più venduta di tutti i tempi. Xbox si presentava come una sfidante ambiziosa, proponendo innovazioni come il servizio Xbox Live, che ha ridefinito il gioco online su console.
La generazione successiva, con Xbox 360 e PlayStation 3, le cose sembravano destinate a cambiare. Microsoft guadagnò terreno grazie a un lancio intelligente, avvenuto prima della concorrente a un prezzo competitivo e a un catalogo di esclusive estremamente ampio, da Halo a Gears of War fino a Fable, Mass Effect o Forza Motorsport. Sony però non si è perse d'animo e recuperò con il tempo, puntando su una strategia a lungo termine basata su esclusive fortemente narrative e a una varietà generale più ampia.
Con l'arrivo della generazione PlayStation 4 e Xbox One, però, la bilancia iniziò nuovamente a pendere decisamente a favore di Sony. PlayStation 4 fu un successo travolgente, vendendo oltre 100 milioni di unità grazie a una combinazione di prezzo competitivo, strategie di marketing aggressive e titoli esclusivi come The Last of Us Part II e God of War. Xbox One, al contrario, venne penalizzata da scelte iniziali controverse, come l'idea di imporre il DRM per i giochi fisici, poi abbandonata, e una maggiore enfasi su funzionalità multimediali piuttosto che sul gaming puro. L'azienda provò a recuperare grazie a nuovi investimenti, l'idea del Game Pass e una console (Xbox One X) più potente della rivale, ma senza apparenti successi.
La svolta della generazione PlayStation 5 e Xbox Series X|S
Con l'arrivo della nuova generazione nel 2020, la console war sembrava destinata a continuare con premesse diverse, anche in virtù delle enormi acquisizioni lato Microsoft. Xbox Series X|S e PlayStation 5 sono state lanciate quasi contemporaneamente, entrambe con un hardware più incisivo rispetto alla precedente generazione e un forte supporto da parte delle rispettive community. Tuttavia, le due aziende hanno adottato strategie completamente diverse.
Sony ha continuato a puntare sulle esclusive, offrendo titoli di altissima qualità come Demon's Souls, Ratchet & Clank: Rift Apart e il tanto atteso Horizon Forbidden West. Inoltre, ha mantenuto una forte attenzione sulla narrativa e sull'esperienza single-player, almeno inizialmente.
Microsoft, d'altra parte, ha scelto un approccio radicalmente diverso, investendo massicciamente sul Game Pass, un servizio in abbonamento che offre centinaia di giochi a un prezzo mensile contenuto. Xbox ha anche acquisito numerosi studi di sviluppo, tra cui Bethesda e Activision Blizzard, nel tentativo di rafforzare il suo catalogo di esclusive. Tuttavia, la strategia non ha dato i frutti sperati nel breve termine. Nonostante l'enorme potenziale del Game Pass, la mancanza di titoli realmente esclusivi e l'assenza di un'identità chiara hanno limitato l'impatto di Xbox Series X|S sul mercato globale. Le vendite della console Microsoft sono (ancora oggi) un autentico disastro e la crescita dell'abbonamenti è ancora piuttosto limitata (conseguenza della vendite di console ridotte).
La resa di Xbox: il passaggio a publisher terze parti
Il colpo di grazia è arrivato proprio nell'ultimo anno, quando Microsoft ha iniziato a rilasciare i suoi giochi su PS5 e Nintendo Switch. Titoli come Sea of Thieves, Grounded, Hi-Fi Rush sono sbarcati altrove e anche prossimi giochi come DOOM The Dark Ages, The Outer Worlds 2 arriveranno su console "rivali". Persino Halo, Gears of War e Fable sono destinati a dire addio all'eslusiva su Xbox. Questa mossa, inizialmente giustificata come una strategia per massimizzare i profitti, ha di fatto segnato la resa di Xbox nella console war.
La decisione di concentrarsi sul Game Pass e sulla distribuzione multipiattaforma ha trasformato Microsoft in un vero e proprio publisher terze parti. L'azienda ha smesso di combattere una guerra diretta contro Sony e ha abbracciato un modello di business diverso, incentrato sui servizi e sull'accessibilità. Sebbene questa scelta possa avere senso dal punto di vista finanziario, ha lasciato PlayStation come l'unico vero protagonista nel panorama delle console tradizionali, visto che Nintendo fa storia a sé a tutti gli effetti.
I fattori chiave della vittoria di PlayStation
La vittoria di PlayStation non è arrivata con questa generazione (forse la peggiore della sua storia dal punto di vista contenutistico) quanto più su una visione a lungo termine iniziata proprio con gli attimi finali di PS3.
Sony ha costruito un ecosistema di studi di sviluppo di prim'ordine, che comprende nomi come Naughty Dog, Santa Monica Studio e Insomniac Games (acquisita nel 2019). Questi team hanno dato vita a esperienze di gioco memorabili. Titoli come The Last of Us, God of War e Marvel's Spider-Man hanno fissato nuovi standard per il settore, combinando una narrazione quasi cinematografica, con impatti visivi d'alto profilo e gameplay soddisfacenti.
Mentre Microsoft ha spesso cambiato rotta, alternando enfasi tra hardware, servizi e acquisizioni, Sony ha mantenuto una direzione coerente. L'azienda ha puntato tutto sulla creazione di esperienze di gioco premium, capaci di attrarre sia i giocatori occasionali che quelli più appassionati. Questa coerenza strategica ha permesso a PlayStation di consolidare la propria identità e di costruire un rapporto solido con il pubblico.
PlayStation è diventata sinonimo di esperienze single-player di alta qualità e innovazione. A differenza di Xbox, che ha faticato a definire cosa rappresentasse come marchio, Sony ha costruito un'identità chiara e riconoscibile. Questo ha permesso ai giocatori di identificarsi con il marchio e di percepirlo come il punto di riferimento per il gaming di qualità.
Al contrario, Xbox, non si è rafforzata. Il marketing è risultato nullo e in Europa il brand è sparito quasi completamente da qualsiasi stato.
Il futuro di PlayStation e di Xbox
Con Xbox ormai fuori dalla competizione diretta, PlayStation avrà certamente più campo libero per la sua crescita. In questo momento la divisione gaming di Sony non sta vivendo un bel periodo, con numerose chiusure e cancellazioni dovute alla strategia live service lanciata nel 2021. Se Xbox avesse aspettato ancora un paio di anni, non è improbabile che avrebbe potuto anche cominciare a recuperare terreno.
Chiaro che la mancanza di competizione diretta sarà più un danno per noi consumatori che altro e in tutto questo Sony non può certamente stare a guardare, anche considerando che il mercato dei videogiochi è in continua evoluzione e tante cose stanno cambiando.
I giochi single player sono troppo costosi da produrre e Sony sta faticando a trovare dei live service davvero efficaci da inserire nella propria lineup. Helldivers 2 (acquistabile su Amazon), ha un sistema di monetizzazione poco efficiente, mentre Gran Turismo 7 sembra aver venduto bene, ma le vendite dirette sulle microtransazioni sembrano poche. Tutto questo non può bastare per la realizzazione di grandi opere come Intergalactic: servono più soldi.
Nel mentre, pur avendo persa la console war, Microsoft sta comunque agendo bene (come ho esposto nel mio editoriale una settimana fa).
Xbox Game Pass, Cloud Gaming e Play Anywhere potrebbero essere il futuro, inoltre la decisione di vendere ovunque i propri giochi, renderà Xbox il publisher più redditizio dell'intera industria. Sony dovrà trovare un modo per competere in questo campo senza sacrificare la qualità delle sue produzioni, non tanto per rivaleggiare con altri, ma per sopravvivere nel corso dei prossimi 10/15 anni. Non è da escludere che anche Sony possa procedere, presto o tardi, nel rilasciare tutti i suoi giochi al day one anche su PC, almeno per monetizzare il più possibile le proprie release.
Quello che accadrà in futuro, lo scopriremo. In questo momento, ciò che possiamo constatare è solo l'enorme successo di PlayStation e di come, per la seconda volta, sia riuscita a contrastare il principale rivale nella sfida della "console war". Un concetto, però, destinato a scomparire, esattamente come questa rivalità.
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L'hardware XBOX è stato creato per permettere ai propri utenti di utilizzare i giochi sul miglior hardware possibile nell'ecosistema.
Forse la console-war era nelle prime 2 generazioni poi è stata la stessa Microsoft a ribadire che non c'era assolutamente voglia di primato.
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La console war si fa in questi articoli, in questi commenti, dove se ne parla. I fatti sono altri, se vogliamo guardare le vendite ed i profitti microsoft vince, se vogliamo guardare la fan base Sony vince, se vogliamo vedere... Vuol dire che noi vogliamo vedere qualcosa.... Mentre avvolte le cose si fanno su binari distinti e paralleli. Senza concorrenza non c'è crescita.Mamma mia, nel 2025 ancora si deve sentire parlare di consolo war.
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