Trent’anni fa, il 3 dicembre 1994, Sony lanciava in Giappone una console destinata a cambiare per sempre il panorama videoludico: la PlayStation. In tre decenni, il marchio è diventato sinonimo di innovazione, qualità e passione per il gaming, segnando traguardi straordinari e definendo un’epoca.
Incredibile se si considera che di fatto, PlayStation è legata a un incidente: inizialmente, Sony stava collaborando con Nintendo per sviluppare un lettore CD per il Super Nintendo. Tuttavia, il progetto fu accantonato, e Sony decise di intraprendere la strada tutta da sola. Il risultato fu una console che sfruttava il formato CD per offrire giochi più complessi a livello tecnico, soprattutto rispetto alle cartucce tradizionali.
Come tanti, anche io sono cresciuto con PlayStation e nonostante ci abbia passato meno tempo rispetto al PC, rimane senza dubbio la piattaforma che mi ha fatto innamorare dei videogiochi.
Ma quanto era bella la prima PlayStation?
Già solo il suo design elegante e il supporto per i CD-ROM, PlayStation si presentava in una maniera nettamente più moderna rispetto ai competitor. Sembra una sciocchezza, ma anche solo la possibilità di inserire un disco musicale e poterlo riprodurre tramite una console da gioco era una vera e propria rivoluzione per l'epoca.
Ma l'innovazione di PlayStation non si fermava certo qua. Sony introdusse una serie di accessori che ampliarono notevolmente l’esperienza di gioco. Già il controller originale era già decisamente più ergonomico di tanti altri, ma il passaggio al DualShock, il controller con vibrazione e levette analogiche, fu incredibile, tanto da farlo diventare uno standard per il settore.
PlayStation supportava anche memory card per salvare i progressi di gioco, una novità rispetto ai salvataggi interni o ai sistemi basati su password delle generazioni precedenti. Tra gli accessori particolari spiccano anche alcuni che magari non conoscete, come il Multitap, che permetteva di collegare fino a quattro controller, il GunCon, una pistola utilizzata in giochi come Time Crisis e tanti altri, dal mouse da gioco per gli strategici o lo schermo LCD della versione PsOne.
Ovviamente la libreria gioco fu straordinaria. Titoli come Final Fantasy VII hanno ridefinito il genere RPG, con una narrazione curatissima e personaggi iconici come Cloud e Sephiroth. Metal Gear Solid, sviluppato da Hideo Kojima, portò lo storytelling cinematografico a nuovi livelli, mentre Resident Evil e Silent Hill stabilirono standard per il survival horror.
Non mancavano nemmeno titoli come Gran Turismo che ridefinì le simulazioni di guida, Crash Bandicoot che conquistò i cuori dei fan con il suo platforming colorato, e Tekken.
La prima PlayStation non fu solo una console, ma un fenomeno culturale. Con il suo logo riconoscibile e il design minimalista, divenne un simbolo dello spirito innovativo degli anni ’90. Ma questo fu solo l'inizio per qualcosa di ancora più grande.
PlayStation 2 fu la generazione d'oro del gaming
PlayStation 2 fu, insieme alla terza iterazione, una di quelle console che saltai, preferendo il passaggio al PC. Con il senno di poi me ne pentii, perché nonostante abbia poi recuperato tutti i giochi usciti, non posso negare il fatto di essermi perso un mondo fantastico, apprezzato solo grazie agli amici e ai famigliari che la possedevano a casa. In effetti, chiunque all'epoca aveva una PS2, dopotutto con 160 milioni di console è ancora naturale.
Nonostante non la ebbi in casa, ho questo forte ricordo di PlayStation 2 di quando l'accendevi e venivi accolto da quel logo inconfondibile e l’effetto sonoro che sembrava preannunciare qualcosa di magico.
Un sistema operativo già tantissimo avanti con i tempi e una delle lineup più corpose di tutta la storia dei videogiochi. Oltre 4.000 titoli e la capacità di accontentare ogni tipo di giocatore. Chi può dimenticare Grand Theft Auto: San Andreas? Quel mondo aperto così vivo e la libertà di esplorarlo come volevi erano qualcosa di incredibile.
Poi c’era Shadow of the Colossus, un’esperienza che sembrava arte pura: tu, un ragazzo, contro colossi giganteschi in un mondo misterioso e inospitale (che riusciva però a colpirti duro a livello emotivo). E che dire di Final Fantasy X, con la sua trama emozionante e i personaggi doppiati per la prima volta? Era come giocare a un film. E ovviamente God of War: un mix perfetto di azione, mitologia e pura adrenalina.
La PS2 non si limitò a ospitare grandi titoli, ma lanciò serie che sarebbero diventate leggendarie, come Ratchet & Clank o Kingdom Hearts, un’avventura che mescolava Disney e Final Fantasy in maniera completamente folle e inaspettata.
Infine il rafforzamento di franchise nati con la prima Play, da Metal Gear Solid a Gran Turismo fino a Tekken o Need For Speed.
Ma la PS2 è stata capace anche di introdurre alcuni accessori molto interessanti. Per esempio, ricordate l’EyeToy? Quella piccola videocamera che vi permetteva di interagire con i giochi usando il movimento del corpo (sì, una specie di precursore del Kinect di Xbox). Sembrava fantascienza, ed era un’anteprima del motion gaming che sarebbe arrivato anni dopo solo con Wii.
E poi c’era il Network Adapter, che portava il gioco online su console per la prima volta, sicuramente per chi giocava a SOCOM o Final Fantasy XI se lo ricorderà benissimo.
La PS2 era tutto questo e molto di più. Era il centro del salotto, la macchina dei sogni che ci accompagnava per ore e ore di avventure. Anche oggi, a distanza di tanti anni, resta un simbolo di un’epoca irripetibile. Una cosa è certa: chi ha vissuto l’era della PS2 ha vissuto una delle migliori stagioni del gaming e mi dispiaccio di non averne fatto parte in prima persona.
PlayStation 3, la generazione delle difficoltà ma anche delle basi del futuro
PlayStation 3, lanciata nel 2006, segnò un passo molto audace per Sony, forse anche a causa della loro forza sul mercato. Dotata di tecnologia all’avanguardia come il processore Cell, PS3 puntava a offrire una grafica mozzafiato e un’esperienza multimediale completa. Tuttavia, il suo debutto non fu privo di difficoltà: un prezzo elevato (a causa del blu-ray) e un hardware complesso da sfruttare frenarono inizialmente il suo successo. Nonostante ciò, con il tempo la PS3 dimostrò il suo valore, diventando una delle console più amate.
Anche perché PS3 ospitò alcuni dei giochi più acclamati della storia. Tra questi, spicca Uncharted 2: Among Thieves, che ridefinì il genere action-adventure grazie a una trama eccezionale e una componente grafica da rulo. The Last of Us, uscito sul finire del ciclo vitale della console, è ancora oggi considerato un capolavoro per la sua narrazione emotiva e i personaggi indimenticabili.
Non mancavano giochi innovativi come LittleBigPlanet, un platform creativo che permetteva ai giocatori di costruire e condividere i propri livelli, o Demon’s Souls, il precursore della celebre serie Dark Souls, che introdusse il popolare gameplay impegnativo ma profondamente appagante tipico di From Software.
La PS3 si distinse non solo per i giochi, ma anche per gli accessori e le sue capacità tecnologiche. Uno degli accessori più noti fu il PlayStation Move, una risposta al Wii Remote di Nintendo, che introdusse il motion gaming sulla console Sony. Non ebbe particolare successo, ma certamente spinse Sony a investire nel VR poi nella generazione successiva.
Il controller DualShock 3, con il feedback di vibrazione e la connettività wireless, migliorò ulteriormente l’esperienza di gioco. Inoltre, la PS3 fu la prima console Sony a integrare un lettore Blu-ray, rendendola una scelta molto amata come centro multimediale per guardare film in alta definizione (e avere giochi su meno dischi).
PS3 riuscì a recuperare terreno rispetto a Xbox 360 grazie a una lineup di giochi eccellenti e a un supporto costante da parte di Sony. Rimane una console che ha saputo rischiare, innovare e conquistare il cuore di milioni di giocatori in tutto il mondo. Per molti, è stata la piattaforma che ha portato il gaming verso una nuova maturità, tra grafica straordinaria e storie memorabili. In realtà, lo penso anche io.
PlayStation 4, il ritorno al dominio per Sony
Lanciata nel 2013, PlayStation 4 rappresentò un ritorno alle origini per Sony, con un focus chiaro sui giocatori e sull’esperienza videoludica. Dopo le difficoltà iniziali della PS3, Sony puntò su una console potente, facile da usare per gli sviluppatori e con un prezzo competitivo. Il risultato fu un successo straordinario: oltre 120 milioni di unità vendute e una generazione dominata totalmente, anche a causa del lancio disastroso di Xbox One.
La PS4 offrì una libreria di giochi eccezionale, con titoli esclusivi che hanno segnato il decennio. Bloodborne, con il suo stile gotico e il gameplay impegnativo, è diventato subito un classico. Horizon Zero Dawn ci ha portato in un mondo post-apocalittico popolato da macchine giganti, mentre Spider-Man ha catturato sin da subito decine di milioni di giocatori.
Uno dei momenti più incredibile di PS4 è stato il ritorno di God of War nel 2018 (con quell'annuncio indimenticabile durante l'E3 2016): il viaggio di Kratos e suo figlio Atreus ha ridefinito l’intero franchise con una narrazione più intima e un gameplay action più cinematografico. Anche The Last of Us Part II ha lasciato un segno profondo, con una storia emotivamente complessa che ha diviso i fan ma che ha ricevuto riconoscimenti unanimi dalla critica.
La PS4 introdusse il DualShock 4, un controller che combinava funzionalità parecchio innovative come il touchpad, la barra luminosa e un altoparlante integrato. Ma Sony lavorò molto anche sulla componente social, spingendo tanto sul nuovo tasto share per condividere screen e clip dei propri giochi preferiti.
Un’altra novità importante fu il PlayStation VR, il primo passo di Sony nel mondo della realtà virtuale. Con titoli come Astro Bot: Rescue Mission e Beat Saber, il PSVR portò un’esperienza di gioco totalmente nuova nel salotto di casa, soprattutto lo fece con un prezzo molto accessibile per la tecnologia di quei tempi.
C'è poi la parentesi di PS4 Pro, la prima console di metà generazione della storia di Sony che migliorava parecchio la qualità grafica dei giochi, garantendo frame rate e risoluzioni più elevate.
La PS4 è ricordata come una delle console più equilibrate e amate di sempre. Con una vasta gamma di giochi straordinari, funzionalità innovative e un prezzo accessibile, ha conquistato giocatori di ogni età e provenienza, diventando un simbolo di eccellenza e solidità nel mondo del gaming.
PlayStation 5, una generazione di transizione
Lanciata nel novembre 2020, PS5 può essere considerata la console di transizione di Sony. Molti meno giochi rispetto al passato, ma un hardware potente e con delle basi tecnologiche che potrebbero garantire una PS6 davvero incredibile. Con il suo SSD custom, la console offre tempi di caricamento praticamente istantanei, mentre il supporto per il ray tracing e una grafica con risoluzioni fino al 4K hanno portato il realismo visivo a livelli mai visti prima. Nonostante le iniziali difficoltà di approvvigionamento, la PS5 ha rapidamente conquistato milioni di giocatori in tutto il mondo ed oggi la console più venduta dell'attuale generazione.
La PS5 (acquistabile su Amazon) ha già una lineup di giochi che mette in mostra il suo potenziale. Demon’s Souls Remake è stato un titolo di lancio che ha mostrato le capacità grafiche della console, ricreando l’atmosfera cupa dell’originale con dettagli mozzafiato.
Ratchet & Clank: Rift Apart ha sfruttato l’SSD per passare istantaneamente tra mondi paralleli, offrendo un’esperienza di gioco unica. Anche Spider-Man: Miles Morales ha brillato, combinando un gameplay fluido con un uso spettacolare del ray tracing.
Tra i titoli più recenti, God of War: Ragnarok e Horizon Forbidden West hanno continuato le storie iniziate su PS4, spingendo ancora oltre i confini della grafica e della narrazione. Ma abbiamo avuto anche Helldivers 2, Returnal, Stellar Blade e tanti altri giochi molto interessanti che hanno arricchito di molto la libreria di giochi.
La vera innovazione di PS5 è stata senza dubbio la tecnologia all'interno del nuovo controller, il DualSense, che ha rivoluzionato l’interazione con i giochi grazie al feedback aptico e ai grilletti adattivi. Queste caratteristiche permettono di sentire le superfici sotto i piedi del personaggio o la tensione di un arco, rendendo il gameplay più immersivo che mai.
Sony ha anche tentato nuovamente con la VR e con PSVR2 (lanciata nel 2023) ha portato la realtà virtuale a un livello notevole. Sfortunatamente, però, il successo della periferica non sembra essere arrivato, anche a causa di una lineup piuttosto limitata (almeno al momento).
PS5 Pro, invece, è un prodotto destinato ad abituarci al futuro. Grazie al PSSR abbiamo già un'idea di come verranno sviluppato i giochi del futuro, con metodologie di upscaling tramite IA molto sofisticate. PS5 è quindi una piattaforma pensata per sperimentare in vista del futuro.
Un ecosistema destinato a crescere
Negli ultimi anni, PlayStation è diventata più di una semplice console. Con l’espansione dei servizi come PlayStation Plus e PlayStation Now (ora integrato in PlayStation Plus Extra e Premium), Sony sta abbracciando il modello del cloud gaming e del gioco su più piattaforme, compreso il PC dove ha già iniziato a portare alcuni giochi.
Ha lanciato PSP e PSVita come piattaforme portatili e ora si è spostata verso lo streaming con PlayStation Portal e sono certo che tornerà nel mondo delle portatili classiche, magari sperimentando con altri dispositivi.
Sony si è anche interessata verso le produzioni cinematografiche e televisive, come il film di Uncharted o Gran Turismo e la serie HBO di The Last of Us. La volontà è di espandere PlayStation in qualsiasi settore dell'intrattenimento.
PlayStation ha certamente ridefinito il modo in cui vediamo il gaming, trasformandolo da un hobby di nicchia a una delle forme d’intrattenimento più importanti al mondo. Ha offerto esperienze che hanno emozionato, stupito e ispirato milioni di giocatori.
Nonostante negli ultimi anni ci siano state delle situazioni poco piacevoli e scelte discutibili (chiusure di team, produzioni di titoli fallimentari) è indubbio che il marchio sia più in forza che mai in questo momento.
Dopotutto in 30 anni si possono fare tante cose belle, ma anche cadere in errore che servono però a dar vita a un futuro migliore. Sarà così anche questa volta? Io me lo auguro, nella speranza che PlayStation continui a innovare, a sorprendere e a spingere i limiti del possibile, proprio come ha fatto negli ultimi 30 anni.
Buon anniversario, PlayStation! Che il viaggio continui.