La Venaria Reale, grandioso complesso monumentale alle porte di Torino, dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco, festeggia nel corso del 2022 i suoi primi 15 anni di apertura al pubblico. In concomitanza con questa importante ricorrenza, la Reggia ha voluto dedicare l’intero palinsesto annuale di mostre e attività al tema del “gioco” e ai suoi numerosi rimandi con la mostra Play: videogame, arte e oltre.
Oltre alle due esposizioni sul tema proposte in continuità tra loro dal 9 aprile al 18 settembre, “Dalle piazze alle Corti, storie di giochi e spettacoli tra ’700 e ’800” e “Foto in Gioco! Un racconto di 18 fotografi italiani”, dal 22 luglio 2022 al 15 gennaio 2023 è prevista presso le Sale delle Arti della Reggia la grande mostra PLAY: Videogame, arte e oltre.
La Venaria Reale organizza una grande mostra che indaga i videogiochi come “decima forma d’arte” praticata da 3 miliardi di persone nel mondo, riconoscendo i profondi impatti nella società contemporanea di un comparto creativo ancora spesso percepito come un mondo di evasione ludica e mero passatempo. I videogiochi rappresentano un avamposto creativo dove nascono idee e visioni, una metaforma d’arte in cui architettura, pittura, scultura, musica, arti performative, poesia, cinema e fumetto convivono dando vita a stratificati mondi collettivi.
Lungo le dodici sale del percorso espositivo delle Sale delle Arti, le tele digitali dei grandi maestri dei videogiochi entrano in dialogo con celebri capolavori del passato e del presente invitandoci a riflettere sulle nuove estetiche, culture, linguaggi, politiche ed economie del XXI secolo. La Sala dei Maestri celebra alcuni dei pionieri dei videogiochi ergendoli a figuresignificative dell’arte: da Yoshitaka Amano, disegnatore iconico di Final Fantasy, al game designer Yu Suzuki, dallo sceneggiatore Christian Cantamessa, al piemontese Andrea Pessino, fondatore dell’americana Ready at Dawn che ha lavorato a icone come God of War, Okami e Dexter.
A chiusura della sala uno dei musicisti che ha segnato la storia dei videogiochi: Jesper Kyd, a cui si associano le melodie di Assassin’s Creeed. Oggi i videogiochi rappresentano anche un innovativo laboratorio sociale e politico: opere come Papers Please, Riot e This War of Mine saranno giocabili e restituiranno profonde riflessioni sui tempi che verranno.