Phantom Blade Zero ci ha conquistato | Provato

Abbiamo avuto l'occasione di provare durante la Gamescom 2024 una sostanziosa demo di Phantom Blade Zero e ne siamo rimasti conquistati.

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a cura di Giacomo Todeschini

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Da qualche giorno a questa parte non si parla altro che degli incredibili risultati che sta facendo segnare Black Myth Wukong. Un’opera, che noi abbiamo premiato con un ottimo 8 elogiandone combat system e aspetto tecnico e che ha saputo conquistare letteralmente milioni di giocatori in pochi giorni, risultando così fin da subito uno dei più grandi successi dell’anno. Con Wukong è insomma arrivata finalmente la prima, grande consacrazione del movimento cinese, di cui si parla tanto negli ultimi anni a causa anche di trailer al limite del verosimile che avevano instillato più di un dubbio in quasi chiunque. Dubbi che, almeno per l’action di Game Science, sono evaporati come neve al sole al lancio del gioco.

Dopo aver vissuto la novella di Wukong, a partire dal suo annuncio fino al suo fragoroso rilascio, a catturare l’attenzione dei videogiocatori è in questi ultimi tempi sul fronte cinese Phantom Blade Zero. Un’opera contraddistinta anch’essa da trailer spettacolari e capace di attirare l’attenzione di tutti gli amanti di action RPG fin dai primissimi annunci. Per scoprire qualcosa di più su questo titolo attualmente atteso per PC e PS5 siamo volati fino alla Gamescom di quest’anno per provarne una breve ma intrigante demo.

Spettacolare e adrenalinico

Durante la kermesse tedesca abbiamo infatti avuto modo di scambiare due parole con i ragazzi di S-GAME e di provare con mano finalmente per la prima volta Phantom Blade Zero. Il nostro hands-on, proprio come successo con Crimson Desert, si è concentrato su delle boss battle. A parte una brevissima sezione iniziale più aperta, infatti, per il resto abbiamo solamente incrociato le lame con tre nemici sempre più potenti.

Di quest, struttura del mondo di gioco, progressione e quant’altro non possiamo quindi purtroppo raccontarvi molto, mentre per quanto riguarda il sistema di combattimento il tutto ci è ora più chiaro. Phantom Blade Zero pone le proprie fondamenta soprattutto sui parry, ricordando da tal punto di vista Sekiro Shadows Die Twice. Un qualcosa che pare fin da ora ben integrato, dato che nonostante io sia solitamente abituato a schivare o parare nei souls-like classici, mi sono subito trovato a mio agio.

Come di consueto sono tre le categorie di attacchi nemici: quelli classici, quelli potenti e, infine, quelli imparabili. I primi possono essere gestiti a piacimento, mentre un parry perfetto sui secondi consente di girare il flow dello scontro sull’avversario. Gli ultimi, invece, non possono essere parati e devono pertanto essere evitati all’ultimo momento per dare così luogo a un nostro contrattacco.

La cosa che ci ha colpito di più è la fluidità dei combattimenti, che risultano fin da subito estremamente adrenalinici e dinamici. Delle vere e proprie danze della morte senza esclusione di colpi, dove piroette, affondi e abilità speciali si fondono insieme in un vortice irresistibile da vedere.  Oltre al parry e la schivata, in Phantom Blade vi sono anche degli attacchi speciali, come un grosso cannone da braccio, e un’abilità ancor più potente che da via a un assalto frontale automatizzato altamente spettacolare. Il tutto senza dimenticare poi le iterazioni ambientali, che permettono ad esempio di arrampicarsi su delle colonne per scagliarsi con più vemenza sugli avversari.

Sebbene sia chiaro come ci sia ancora qualcosa da fare, il tutto scorre che è un piacere ed è veramente assuefacente immergersi negli scontri di gioco. Giusto qualche appunto si potrebbe fare sullo schema dei comandi, talvolta confusionario rispetto a quello adottato da titoli simili, ma ci è stato assicurato che si tratta di un aspetto che S-GAME sta tenendo in considerazione.

Boss e non solo

Come vi dicevamo poco fa, in questa demo di Phantom Blade Zero abbiamo potuto provare tre differenti scontri con i boss, tutti molto avvincenti. Se i primi due erano tutto sommato standard, il terzo è però spiccato particolarmente, trattandosi di un grosso guerriero dotato di una mazza ferrata legata a una catena e capace di staccarci la testa con un solo colpo. La conformazione della mappa, con colonne disseminate un po’ ovunque per interromperne i colpi, ha reso poi il tutto ancor più avvincente e lo scontro particolarmente memorabile.

È un vero peccato, poi, non essere riusciti a vedere più approfonditamente le sezioni aperte del titolo, dato che la brevissima fase da noi provata a riguardo si è rivelata di gran valore. Basata sulla verticalità e la possibilità di approcciare i pericoli nemici da più lati, grazie anche alla grande agilità del nostro personaggio ci siamo infatti decisamente divertiti a sgomberare l’accampamento nemico, cercando di intervallare fasi stealth ad altre a spada tratta.

Un ultimo appunto che vogliamo fare sul gioco è quello relativo alla difficoltà. A differenza di opere simili, dove ve n’è una unica e spesso settata verso l’alto, in Phantom Blade Zero sarà possibile decidere tra Normale e Difficile. Nel caso non siate degli sfegatati fan dei souls-like, insomma, potrete molto probabilmente godervi comunque l’opera di S-GAME.

Phantom Blade Zero: in conclusione

Sebbene manchi ancora molto al lancio del gioco, con gli sviluppatori del titolo che ci hanno ad esempio raccontato di star ancora pensando a dove posizionare i vari boss, Phantom Blade ci ha già da ora convinto. Bello da vedere, frenetico e divertente da giocare: dopo Black Myth Wukong la Cina videoludica sembra insomma aver trovato un nuovo asso nella manica, capace di ritagliarle definitivamente un posto al tavolo tra le nazioni più attive del settore. Per saperne di più ci sarà purtroppo da aspettare ancora un bel po’, ma quanto visto alla Gamescom 2024 ci ha assolutamente rassicurato.

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