Persona Q2: New Cinema Labyrinth Recensione

Persona Q2: New Cinema Labyrinth unisce tanti personaggi molto apprezzati in un'unica avventura che fonde Etrian Odyssey e Persona.

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Visto il successo raccolto da Persona 5 e l’interesse generato ben 5 anni fa da Persona Q: Shadow of the Labyrinth, era quasi inevitabile un seguito dello spin-off con la Q che unisse e omaggiasse i Phantom Thieves. Persona Q2: New Cinema Labyrinth riscopre la stessa formula, apportando però delle modifiche qua e là anche per correggere un po’ il tiro dopo il tempo trascorso dal primo capitolo. La formula, per chi non ne fosse a conoscenza, prende in prestito il nucleo delle sue azioni da Etrian Odyssey, gioco sempre sviluppato da Atlus di cui abbiamo recensito qualche tempo fa il capitolo Etrian Odyssey Nexus.

L’unione tra questi due mondi a modo loro iconici e capaci di lasciare il segno porta con sé delle sostanziali differenze, prima fra tutte la narrazione come mezzo per veicolare un messaggio e sostenere l’azione. In Etrian Odyssey i personaggi sono per lo più simili ad archetipi di un preciso stile di combattimento, sono scelti dal giocatore e non vengono coinvolti in una storia sfaccettata, Persona di contro tende ad esplorare temi sociali attraverso personaggi ben caratterizzati che nel corso del gioco hanno modo di crescere. La stessa iconografia in Persona 5 è piuttosto eloquente e rimarca all'esterno ciò che i personaggi incarnano all'interno.

In Persona Q2: New Cinema Labyrinth avremo modo di esplorare alcuni temi più sensibili ma con meno intensità rispetto ai capitoli principali in parte perché ogni soggetto proviene da un capitolo in cui ha già compiuto la sua crescita personale. Ciò che davvero emerge sono le interazioni tra i personaggi. A dare ulteriore colore a delle personalità spiccate sono i riferimenti ai titoli passati, le gag e il chiacchiericcio che se non avete mai giocato a un titolo della serie Persona vi potranno sembrare dialoghi vaghi e sopra le righe. Anche se vi addentrate per la prima volta nel surreale universo messo in piedi da P-Studio, non c’è il rischio di non riuscire a seguire la storia: le vicende, anche se richiamano eventi e personaggi tratti da altri giochi, seguono un percorso non connesso direttamente ai capitoli principali. È tutto straordinariamente diverso da ciò a cui sono abituati gli stessi personaggi che anche per loro è un’esperienza nuova.

Durante un’esplorazione del Mementos, Morgana perde il controllo della sua forma autobus, e la cricca dei Phantom Thieves si ritrova in un’altra dimensione. Dopo alcune peripezie entrano in un misterioso cinema non senza però aver perso due dei loro membri. L’avventura ha inizio e con un buon ritmo nelle fasi iniziali siamo introdotti a quelle che sono le meccaniche base sia del combattimento che dell’esplorazione. Ci sono quattro diversi mondi rappresentati sotto forma di film che andranno in un certo senso riscritti grazie al nostro intervento. Nel mentre che cerchiamo di dare senso al tutto, vengono introdotti gli altri protagonisti della serie dei quali si notano le affinità ma sembrano tutti appartenere a spezzoni temporali differenti.

Dungeon Crawler per eccellenza

Come anticipato, Persona Q2 riprende elementi da Persona Q:  i dungeon sono esplorati da una prospettiva in prima persona e ogni passo, ogni oggetto e strumento può essere mappato usando lo stilo e il touchpad del Nintendo 3DS sfruttando un comodo insieme di icone e simboli. I combattimenti contro gli Shadow si svolgeranno a turni con una squadra composta da 5 elementi suddivisi in una linea frontale e una linea che combatte dalle retrovie – adibita ai personaggi di supporto. A differenza dei più recenti capitoli principali in cui solo il protagonista può cambiare Persona, in Persona Q può essere assegnato un "sub-persona" a ciascuno dei personaggi giocanti.

I Sub-Personas si possono ottenere come ricompense dalle battaglie, ma se ne possono ottenere di più forti utilizzando la Velvet Room per le fusioni. Il sistema “sub-persona” permette di variare il proprio set di abilità, infatti le abilità ereditate dai Persona entrano a far parte del proprio parco di attacchi disponibili. Ciò richiede di prestare attenzione a questa particolare meccanica che conferisce inoltre un bonus alle proprie statistiche.  Questa soluzione però dà anche molta flessibilità permettendo l’utilizzo del proprio personaggio preferito adeguatamente costruito per essere versatile in battaglia.

Gli scontri con i nemici si basano su un sistema di debolezze e resistenze. Quando il nemico è debole a un attacco, il personaggio che ha inflitto il danno, o un colpo critico, entrerà in una fase chiamata Boost. In questo stato - se lo manteniamo fino al turno successivo senza subire colpi - possiamo fare un attacco potenziato o usare una delle qualsiasi abilità in nostro possesso senza doverne pagare il costo. In alternativa si può fare ricorso al Baton-Pass introdotto in Persona 5 con il quale trasferire il Boost a un alleato.

Il sistema di combattimento è molto profondo e soddisfacente: sfruttare di continuo le debolezze permette praticamente di continuare ad attaccare senza preoccuparsi di consumare tutti gli SP, inoltre esponendo tutti i nemici alla propria debolezza si potrà scatenare un “all-out attack” in cui tutti i membri del party infliggeranno danno. In alcuni casi in seguito a un colpo critico o affine alla debolezza, i membri tra le riserve possono effettuare un follow-up attack. I combattimenti seguono un flusso dinamico e vivace se si combatte prestando attenzione a tutte le meccaniche con le quali si può rendere più semplice lo scontro.

La principale novità riguarda invece le missioni secondarie. Per aderire meglio al concetto di cinema sono stati introdotti dei “biglietti” per degli “special screenings” in cui i dungeon assumono forme differenti rispetto a quelli già esplorati e in cui ci sono diversi tipi di obiettivi. Sono presenti anche ricompense uniche come le Unison skill che si attivano sulla falsa riga dei Follow-Up Attack, ma sono legate a specifici personaggi. Persona Q2 non modifica profondamente la formula ormai assodata, ma ha tutte le carte in regola per distinguersi tra i dungeon crawler in virtù di un sistema di combattimento piacevole da padroneggiare e una presentazione estetica con tanta personalità.

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