Persona: il multipiattaforma potrebbe cambiare il futuro di Atlus

È stato annunciato il rilascio dei Persona in multipiattaforma, e la notizia potrebbe portare grossi cambiamenti in casa Atlus.

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a cura di Giulia Serena

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Nei giorni scorsi Atlus ha finalmente abbandonato l'abitudine di rendere i propri titoli inaccessibili a larghe fette del pubblico. Durante l'Xbox & Bethesda Games Showcase è stata infatti annunciata l'uscita in multipiattaforma di Persona 3 Portable, Persona 4 Golden e Persona 5 Royal, che faranno capolino per Xbox Game Pass, per le diverse console Xbox e per PC; inoltre, l'azienda giapponese ha confermato che i più recenti Persona vedranno nuovi rilasci in versione digitale per PlayStation 4, PlayStation 5 e Steam. Al momento manca solo l'uscita su Switch, ma ricordiamo che Nintendo non ha ancora fatto nessuna conferenza virtuale come le altre grandi case videoludiche, quindi potrebbero esserci sorprese in serbo.

Oltre a essere una notizia fantastica per tutti i fan della saga, l'uscita dei vari Persona in diverse piattaforme significa non solo che il franchise diventerà più accessibile a persone che non ci hanno mai giocato, ma potrebbe anche segnare un cambiamento netto nel futuro di Atlus. Come accennato nel primo paragrafo, l'azienda è stata avversa a rilasciare porting dei loro giochi in console moderne per molti anni; nonostante la serie di Persona sia diventata rapidamente il successo maggiore per la casa videoludica, guadagnando gli incassi più alti nella sua storia, questa rimase un'esclusiva Sony, restringendo considerevolmente l'audience potenziale.

Atlus, il declino e l'anti-multipiattaforma

Le cose sono cambiate nell'estate del 2020 con il rilascio di Persona 4 Golden su Steam, aumentandone nuovamente le vendite. Il successo di quest'ultimo era un chiaro segnale del fatto che rendere anche gli altri titoli multipiattaforma era la mossa giusta da fare, ma non venne fatto, a parte per lo spin-off Persona 5 Strikers uscito nel 2021. La domanda naturale da porsi è: perché Atlus non ha mai voluto far uscire i suoi giochi in diverse piattaforme? Un'ipotesi potrebbe essere che "non ne ha mai sentito la necessità", magari proprio a causa del successo della saga sulle console Sony; un'ipotesi sensata, ma che non può riflettere la verità, dato che l'azienda, non molto tempo fa, era sull'orlo del fallimento.

Durante lo sviluppo di Persona 5 infatti Atlus rischiava la bancarotta, avendo ricavato ogni centesimo possibile dai titoli esistenti, con il rilascio del Persona 4 originale per PlayStation 2 del 2008 e la versione migliorata per PlayStation Vita quattro anni dopo, nel 2012; inoltre, Persona 3 e 4 erano entrambi stati commercializzati come porting per PlayStation 3 grazie alla loro uscita come PS2 Classics nel PlayStation Network. Certo, probabilmente l'uscita di un porting per PC all'epoca non avrebbe apportato chissà quale differenza nelle loro finanze. Quello che l'azienda decise di fare fu venire comprata da Sega, consentendo così la continuazione dello sviluppo di Persona 5, il quale si è rivelato il successone sperato.

Una luce di speranza per il futuro

Tornando al presente, il porting in multipiattaforma di Persona 4 Golden e Persona 5 Royal non rappresenta alcun problema, dato che entrambi i titoli si trovano in versioni definitive e non necessitano di alcuna modifica per essere rilasciati nelle altre console. La questione si fa più complicata con Persona 3, dato che sono esistenti diverse versioni e a ciascuna manca un elemento dell'altra: a quella originale manca la possibilità di controllare interamente la squadra — una caratteristica che è diventata nevralgica nei titoli seguenti —; in Persona 3 FES (la versione migliorata uscita per PlayStation 2) è invece possibile controllare tutta la squadra, ma viene rimossa la storia con il personaggio femminile, introducendo al suo posto una continuazione post-game chiamata "La Risposta" — che non è stata molto apprezzata —. Persona 3 Portable invece, la versione che Atlus ha scelto per il multipiattaforma, non ha l'open world 3D che era possibile esplorare nelle versioni per PlayStation 2, e non sono presenti le cutscene in stile anime.

Insomma, attualmente non c'è alcuna versione di Persona 3 che può essere considerata completa di tutti gli elementi che l'opera dovrebbe avere. Se da una parte questo è un aspetto negativo, dall'altra in realtà rappresenta una grande potenzialità: Atlus potrebbe finalmente decidere di fare un remake del titolo appositamente per il multipiattaforma, includendone tutte le meccaniche e creando una versione definitiva alla pari dei capitoli seguenti della saga. Questa sarebbe la prova definitiva del cambiamento di mentalità dell'azienda, abbandonando l'esclusività che l'ha sempre contraddistinta e, chissà, magari decidendo anche di rilasciare nuovamente i titoli classici della serie, i quali non vedono la luce dai remake per PSP e che permetterebbero ai fan di apprezzare l'inizio di Persona.

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