Persona 5 Strikers | Recensione
Se avevate nostalgia dei Ladri Fantasma, Atlus torna sul luogo del delitto con Persona 5 Strikers, un nuovo gioco che è molto più di un sequel.
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a cura di Massimo Costante
Senior Editor
In sintesi
Se avevate nostalgia dei Ladri Fantasma, Atlus torna sul luogo del delitto con Persona 5 Strikers, un nuovo gioco che è molto più di un sequel.
Con ogni probabilità vi state approcciando a questa recensione dopo che avete salvato Tokyo dal malvagio Yaldabaoth in Persona 5, sperando di ritrovare la scanzonata compagnia di Joker e soci. Oppure perché, anche se non lo avete mai giocato, avete letto in ogni meandro del web che Persona 5 è stato il titolo JRPG più apprezzato degli ultimi anni, abbracciando ben due generazioni di console con PS3 e PS4 (e non ci stupiremmo di vederne una nuova versione su PS5) e quindi volete saperne di più su Persona 5 Strikers, che sembra essere una sorta di spin-off. O forse è un sequel?
Vi rispondiamo subito chiarendo che Persona 5 Strikers (P5S) incarna entrambi i ruoli di sequel e spin-off, cercando di abbracciare un pubblico ancora più ampio, mantenendo alcuni elementi che hanno reso indimenticabile il titolo precedente, seppur variandone alcune meccaniche che rendono P5S un titolo completamente nuovo.
Atlus è riuscita anche stavolta a risvegliare il nostro cuore?
Per capire meglio se l’obiettivo è stato centrato, occorre precisare che, oltre al team di sviluppo originale, lo sviluppo di P5S è stato eseguito con Omega Force (ω-Force) di Koei Tecmo Games, meglio conosciuto per il loro lavoro sulla serie di Dynasty Warriors. Il motivo di questa importante e decisiva partecipazione risiede sull’evoluzione delle meccaniche di combattimento, che in P5S abbandonano il classico e rodatissimo sistema a turni per abbracciare quello da “mischia” tipico dei musou. Come già esaminato nel corso della nostra Anteprima di Persona 5 Strikers, Atlus ama sperimentare sui suoi capitoli della serie più apprezzati (vedi la serie di Persona Q, Persona 4 Arena e Persona 5: Dancing in Starlight), ma nel caso di PS5 Strikers sembra che l’obiettivo, oltre quello di conquistare una platea più ampia (magari non troppo attaccata al genere JRPG classico), sia quello di tentare nuove strade già percorse da altri brand famosi, come accaduto ad esempio con Final Fantasy.
Premesso che Atlus consiglia di giocare Persona 5 Strikers anche a coloro che non hanno mai giocato all’originale Persona 5, e reputando anche giusto che il titolo venga giudicato per quello che offre e scevro dall’eredità del suo predecessore, certamente, però, non possiamo dimenticare l’importanza del legame che, a prescindere da tutto, è abbastanza forte. Dunque, noi di Game Division, mettendoci nei panni di tutti i giocatori che valuteranno l’acquisto di P5S, abbiamo pensato di proporre ben due recensioni. Una dedicata a chi non ha mai giocato alla serie di Persona e quindi nemmeno al quinto capitolo, mentre la seconda sarà dedicata a chi ha già fatto parte dei Ladri Fantasma.
Persona 5 Strikers, la recensione per i nuovi arrivati nel Metaverso
Se siete appena arrivati nella stazione di Shibuya e non avete mai vestito i panni di Joker, ebbene sappiate che siete il leader dei Ladri Fantasma, un gruppo di ragazzi fortemente legati dall’amicizia, ma anche dalle loro identità segrete che gli hanno permesso di salvare la città di Tokyo (anzi, a dirla tutta, il mondo intero) da un’entità malvagia di nome Yaldabaoth. I nostri eroi, avendo la possibilità di dominare e far combattere degli spiriti chiamati “Personae”, hanno piegato la volontà di diversi criminali, “risvegliandone il cuore” in una dimensione parallela e distorta della realtà nota come Metaverso.
E ora che è arrivata l’estate, stanno per riunirsi per una meritatissima vacanza.
Quando il gruppo di amici si ritrova al Caffè Leblanc è subito festa. Il protagonista (che noi abbiamo chiamato Akira per restare fedeli al manga ufficiale n.d.r.) riabbraccia Morgana, Ann, Ryūji, Yūsuke, Makoto, Futaba e Haru. Si percepisce la gioia di ritrovarsi e di voler condividere ancora delle storie, ci sono alcuni rimandi al passato, ma si progetta anche di poter passare l’estate insieme. I loro progetti di spensieratezza vengono disincantati da una serie di strani comportamenti coinvolgono alcune personalità di spicco di Tokyo e non solo. Confessioni, strane e inaspettate dimissioni… La polizia, convinta che dietro a tutto ciò ci siano i Ladri Fantasma, sguinzaglia Hasegawa Zenkichi, un poliziotto della Pubblica Sicurezza, che subito si mette sulle tracce di Joker e soci.
I nostri protagonisti, sfruttando Emma, una nuova app che connette tutti come in un grande social network, scoprono che proprio a Tokyo, ma anche in altre città del Giappone, esistono delle Prigioni dove regnano le ombre dei Monarchi: si tratta di dimensioni parallele dove una realtà distorta è dominata da una versione malevola di personaggi di spicco della società giapponese, come politici, scrittori e perfino influencers. Questa scoperta porterà i nostri protagonisti a viaggiare per tutto il Giappone con uno scassatissimo camper, toccando ben sei città diverse ovvero Tokyo, Sendai, Sapporo, Okinawa, Kyoto e Osaka. Niente male per una semplice vacanza estiva.
Lo stile grafico è una miscela tridimensionale cartoonesca, che vi farà vivere all’interno di un vero anime, con dialoghi – abbastanza lunghi – ben proiettati sull’intero intreccio narrativo con doppiaggio giapponese e inglese, ma con sottotitoli in italiano che vi permetteranno di godere appieno non solo della storia, ma anche di alcune sfaccettature linguistiche altrimenti di difficile comprensione.
La storia narrata mantiene gli standard qualitativi delle precedenti produzioni e riuscirà ad appassionarvi, trattando temi come l’emarginazione, il bullismo e la corruzione. A fare da contorno alle avventure dei nostri Ladri Fantasma c’è una buona dose di Giappone, con colori, usanze e tradizioni che emergono in diversi luoghi famosi come l’Odori Park di Sapporo o Shinsekai, il caratteristico quartiere di Osaka. L’esplorazione di questi luoghi, in realtà, non è vastissima come ci si potrebbe aspettare, e si limita a piccole aree che rimandano ai luoghi famosi citati in precedenza, dando soprattutto nelle prime città un senso di ripetitività: qualche via da percorrere, raccogliere qualche informazione ai fini del proseguimento della storia e comprare cibo e souvenir nei negozi circostanti.
Ma ricordatevi che la vostra non è una vera vacanza, quindi ogni città nasconde la sua “Prigione” da esplorare con un Monarca da sconfiggere. E qui si inizia a menare le mani.
Se vi state approcciando per la prima volta alla serie di Persona 5 e pensate che vi attenda un sistema di combattimento a turni, beh, sappiate che Atlus (con la collaborazione dell’Omega Force di Koei Tecmo) stavolta ha cambiato le carte in tavola, proponendoci un gameplay caciarone come quelli visti nella serie di Dynasty Warriors e di recente approdato anche nella serie di Zelda con Hyrule Warriors: L'era della calamità (sempre sviluppato da Omega Force!).
Ma se state pensando di abbattere orde di nemici semplicemente agendo furiosamente e senza alcuna strategia sui pulsanti del vostro DualShock, vi state sbagliando.
All’inizio dell’esplorazione di una prigione potrete scegliere sempre i membri del vostro team tra gli 8 disponibili (Oracle, alias Futaba sarà comunque con voi, con le sue funzioni di supporto tecnico-logistico), che si arricchisce subito con la presenza di Sophia, un’assistente virtuale che vive nel telefono di Joker, che quando però l’intero team si trasferisce nelle prigioni, assume delle sembianze umane ed è in grado di menare quanto e più degli altri. Quindi, non ignoratela solo perché la vedete dolce, piccola e carina: seguite il nostro consiglio e mettetela nel vostro benedetto team che, in fase di attacco, può disporre solo di quattro elementi nel party.
Una volta ingaggiato un combattimento con un’ombra nemica (avrete sempre la possibilità di attaccare il nemico per primi tendendogli un agguato, una scelta che predispone ovvi vantaggi), il tutto si svolge in modo abbastanza frenetico, ma non troppo: lo scontro avviene in mischia, con attacchi semplici, potenti, super speciali e attacchi condotti col proprio spirito Persona. Quindi, nonostante l’ottimo ritmo di gioco ottenuto grazie anche agli attacchi concatenati degli altri membri della squadra – autentiche “staffette” -, talvolta questo viene spezzato dall’impiego strategico di attacchi ponderati sul nemico che abbiamo davanti, sfruttando meglio anche la sensibilità delle varie Personae possedute dai nostri protagonisti. Ah, una cosa importante: Joker è il leader del gruppo, è più figo e quindi può gestire più Personae contemporaneamente, acquisirne di nuove, fonderle e potenziarle grazie alla Stanza di Velluto dove ci aspetta la sua graziosa custode Lavenza.
Andando avanti col gioco, avrete la possibilità di acquistare nuovi oggetti grazie al negozio online della vostra assistente virtuale Sophia e di acquisire potenziamenti con i punti abilità maturati con l’aumento dell’affinità del vostro meraviglioso gruppo.
Persona 5 Strikers vi imprimerà a lungo nella memoria una serie di elementi che difficilmente dimenticherete come la storia dai temi maturi, lo stile grafico davvero unico, la brillante colonna sonora del maestro Shōji Meguro e il divertimento che vi accompagnerà per almeno 30 ore di gioco. Il risultato sarà che vorrete recuperare a tutti i costi il gioco originale Persona 5 (meglio ancora nella sua versione Persona 5 Royal) e allora vi chiederete perché – mannaggia all’intero Metaverso – non l’avete giocato prima.
Persona 5 Strikers, la recensione per veri Ladri Fantasma!
Dite la verità: quanti di voi speravano in un vero sequel, dove poter riabbracciare quei compagni di avventure, che vi hanno sostenuto in ogni “Palazzo” affrontato, dopo ogni Lettera di Sfida, dopo l’arresto di Joker e dopo l’alba del giorno in cui avete liberato Tokyo e il mondo intero dalle forze del male?
Quando abbiamo potuto mettere le mani su Persona 5 Strikers e abbiamo iniziato – o meglio proseguito – l’avventura di Joker con una bella festa al Caffè Leblanc, col burbero Sojiro e tutta la banda dei Ladri Fantasma al completo per una rimpatriata estiva… non vi neghiamo che l’effetto nostalgia è stato fortissimo. Quindi cari Ladri Fantasma navigati della serie sappiate che P5S è un autentico sequel delle vicende di Persona 5, sia chiaro, anche se non vengono presi in considerazione tutti gli eventi narrati in aggiunta nell’edizione Persona 5 Royal (quindi fate conto che la bella Kasumi Yoshizawa e la figura di Takuto Maruki non fossero mai esistiti). Quindi, ahinoi, resta imprescindibile un paragone col precedente capitolo, giusto per capire cos’è rimasto di tutto ciò che abbiamo amato.
Se vi siete ammosciati a leggere questo articolo fin qui, non temete, è giunto il momento di conoscere quelle informazioni che da Ladri Fantasma provetti bramavate.
Prima di tutto, c’è da sapere che in barba alla gigantesca Tokyo con tutte le sue aree ben distinte nella mappa di Persona 5, stavolta il tutto è ridotto a qualche negozio della via centrale e nemmeno tutti accessibili, quindi dimenticatevi librerie, sale giochi, cinema e sfide all’ultimo panino supermegagalattico. I Ladri Fantasma viaggeranno per ben sei città differenti, è vero, ma si tratta di aree dove l’esplorazione è veramente molto limitata. Ma c’è da dire anche che andare a spasso per tutto il Giappone – per le motivazioni racchiuse nella trama – ha i suoi ovvi limiti tecnici.
Giocando all’originale Persona 5, ci si accorge di avere a che fare con un autentico “simulatore di vita” del nostro Joker: ti svegli, vai a scuola in metro (leggi se trovi posto a sedere e aumenti le doti di Fascino e Gentilezza a seconda del libro posseduto), le lezioni in classe dove rispondere alle interrogazioni del prof. per aumentare la dote della Conoscenza e via discorrendo con tutte le attività secondarie, alternando i cicli di giorno, pomeriggio, sera e notte. In fondo, la vita dello studente non era mica male, era perfino divertente e profonda, soprattutto quando si legava con i Confidants o addirittura ci si innamorava di una di loro. Ebbene, scordatevi di tutto ciò.
I livelli dei Confidants e le doti sociali sono stati sostituiti con un sistema unico legato all’affinità del gruppo dei Ladri Fantasma, che propone anche una progressione pressappoco automatica (in base alle risposte date in alcuni dialoghi, aumenterete di livello). Il Legame di Gruppo, man mano che aumenta, corrisponde dei punti consumabili per lo sblocco di tantissime nuove abilità legate alle sessioni di combattimento (aumento di HP, SP, maggiori possibilità di ottenere nuove Personae e così via). Alcune abilità verranno sbloccate solo dopo aver portato a termine delle Richieste, ovvero delle missioni secondarie nelle Prigioni, che vanno a sostituire di fatto quelle classiche dei Memento.
Certo, si continua a “respirare Giappone” e la storia proposta è degna del suo predecessore o almeno al pari di un bel DLC con tutte le gag e quella magnifica armonia che caratterizza i personaggi del quinto capitolo, ma una buona parte della struttura di gioco che ci aveva fatto innamorare del precedente titolo è stata drasticamente ridotta, probabilmente per una maggiore coerenza col nuovo combat system proposto, e tale cambiamento – senza tenere conto delle fasi di combattimento – risulta a nostro parere molto più radicale.
Passando all’azione vera e propria, il sistema di combattimento nelle Prigioni (la nuova versione dei Palazzi in questo Persona 5 Strikers n.d.r.), come ormai avrete capito, abbandona il classico sistema a turni per adottare quello da mischia tipico dei musou. Fermi! Aspettate! Non strappatevi i capelli… la situazione è meno catastrofica di ciò che potrebbe sembrare.
Dimenticandovi un attimo dei musou (senza dover dare per scontato che il genere vi piaccia o meno), ci sono già stati precedenti tentativi in altre IP, come ad esempio nella saga di Final Fantasy, che hanno visto una forte evoluzione, soprattutto, per quanto riguarda il sistema di combattimento. Proprio nella saga di Square-Enix, abbiamo assistito all’abbandono dei combattimenti a turni in favore di quelli in tempo reale.
Quindi, a nostro avviso, è esattamente ciò che avviene in Persona 5 Strikers, offrendo ai giocatori un mix perfetto tra i vecchi scontri a turni e le meccaniche in tempo reale, che vedono il ritorno degli attacchi speciali, le armi da fuoco, le staffette, le abilità delle Personae, gli assalti e l’uso degli oggetti. Le strategie che avete imparato sul classico Persona 5, sono applicabili anche qui e di fondamentale importanza per battere nemici sempre diversi e sensibili solo a specifici attacchi… con buona pace dei praticanti dell’arte sconsiderata dello smashing button, che si ritroverebbero improvvisamente senza energie o a picchiare per diversi minuti un nemico che potrebbe essere eliminato in pochi secondi con le giuste tecniche.
Nella Stanza di Velluto ritroverete il sistema di fusione e livellamento delle Personae che sarebbe pressappoco invariato (anche se non ci sarà più l’enigmatico Igor), se non fosse per l’introduzione dei Persona Point che permettono di acquistare nuove Persona.
Negli scontri in tempo reale, ma anche nel corso dell’esplorazione, sono determinanti alcuni elementi presenti sulla scena, come carrelli, bidoni, lampadari e perfino cannoni, che nelle fasi di combattimento possono essere usati contro i nemici, oppure imprescindibili nel level design prodotto dagli sviluppatori, che nell’esplorazione marcano – tra un salto e l’altro – i percorsi da seguire. Quest’ultima una scelta forse un po’ troppo esasperata e, alla lunga, dal carattere troppo lineare.
Altra novità, dal punto di vista dell’esplorazione nelle Prigioni, è la possibilità di prendere il controllo di qualsiasi personaggio del vostro party oltre a Joker, ma tale scelta non influenzerà in alcun modo il gameplay. Alla luce di ciò, sarebbe stato interessante, inserire enigmi o altri elementi con cui sfruttare lo scambio dei personaggi.
A proposito di personaggi, il team originale fa notare la sua impronta nello sviluppo della trama, non solo per quanto riguarda la qualità indiscutibile della storia e dei dialoghi, ma anche nell’introduzione dei nuovi personaggi come Sophia (la misteriosa IA che vive nel telefono di Joker) e Hasegawa Zenkichi, con una caratterizzazione molto forte che siamo certi apprezzerete al pari degli altri comprimari. Non abbiamo una durata epica come P5, ma potete contare su almeno 40 ore di gioco per portare a termine la storia principale e le richieste secondarie presenti nelle Prigioni.
Dal punto di vista audio-visivo, siamo sempre sui livelli altissimi grazie al ritorno dei doppiatori originali, mentre la colonna sonora, sempre originale in occasione di questo nuovo capitolo e ad opera del maestro Shōji Meguro, offre l’ascolto dei temi ormai cari ai fan e riproposti in un’inedita chiave rock and metal che vi farà impazzire… ma se ciò non dovesse accadere, avrete la possibilità di selezionare le musiche classiche di Persona 5 e Persona 5 Royal. Dal punto di vista grafico abbiamo assistito a un ulteriore balzo delle sequenze animate e dell’interfaccia di gioco, mentre gli scenari e i personaggi di Persona 5 Srtikers ci sono apparsi appena un gradino sotto la precedente produzione, con qualche sbavatura sui modelli che presentano qualche bordo seghettato di troppo.
Conclusioni
Persona 5 Strikers è il continuo di un viaggio emozionante, che ce la mette tutta per accattivarsi le simpatie dei giocatori di ogni categoria, che siano appena arrivati nel Metaverso, oppure già Ladri Fantasma navigati, riuscendo nell’impresa. I due team di sviluppo hanno creato un’ottima sinergia, preservando lo spirito originale della serie, seppur assumendosi il rischio di sperimentare e cambiare una formula che aveva riscontrato un grande successo.
Il titolo sarà disponibile il 23 febbraio per PS4 (compatibile anche con PS5), Nintendo Switch e PC sulla piattaforma di Steam, ma facendo il preorder potrete ottenere l’accesso anticipato al gioco completo il 19 febbraio con diversi contenuti esclusivi riservati (il Pacchetto Assalto e il Pacchetto Brani Classici contenente tutti i brani di battaglia della serie di Persona).
Potete già preordinare Persona 5 Strikers su Amazon per iniziare a giocare in anticipo e con i contenuti esclusivi dedicati!
Voto Recensione di Persona 5 Strikers - PlayStation 4
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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La storia è il seguito di Persona 5! Vi basta?
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Stile e atmosfera del titolo originale;
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Nuovi personaggi ottimamente caratterizzati;
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Il nuovo sistema di combattimento rappresenta un buon compromesso col passato;
Contro
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Gli scenari offrono poca esplorazione;
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Ci manca tanto quella “simulazione di vita” dei precedenti capitoli;
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Qualche fan irriducibile potrebbe storcere il naso…
Commento
Persona 5 Strikers è un titolo ambizioso, che prova ad abbracciare un pubblico ancora più vasto di quello conquistato dal suo predecessore. La storia è appassionante grazie ai temi sempre attuali legati alla cronaca, alla corruzione e al bullismo, ma anche ai valori dell’amicizia che lega i Ladri Fantasma. Di forte impatto la caratterizzazione dei personaggi vecchi e nuovi, cosi come degli ambienti di gioco che sprizzano cultura giapponese da ogni angolo. Una forte evoluzione ha cambiato il sistema di evoluzione dei protagonisti ed eliminato i combattimenti a turni lasciando spazio agli scontri in tempo reale, una via già intrapresa da altri titoli della categoria. Chi si approccia per la prima volta a un titolo della serie di Persona scoprirà un titolo dalla forte personalità e ne verrà subito conquistato, mentre i fan di vecchia data saranno appagati dal sequel della storia di Persona 5 e troveranno giusto compromesso tra i classici elementi di gioco della serie e l’ardita evoluzione apportata dal team di Omega Force, decretandone un acquisto assolutamente irrinunciabile.