Nel corso della Gamescom 2022 abbiamo avuto l’opportunità di provare Pentiment, l'atteso titolo di Obsidian; si tratta di un’avventura narrativa con un lato investigativo dallo stile artistico molto originale.
Pentiment manca di un componente ruolistica marcata concentrandosi per lo più sul combattimento. Per darvi un’idea di dove ci troviamo: è il XVI secolo, siamo nell’Alta Baviera ed impersoneremo un artigiano (Andreas Maler) che dopo aver abbandonato gli studi, sceglie di diventare un artista. Ed è proprio grazie a questa sua dote di disegnatore che si ritrova ad essere un investigatore dell’epoca, una professione totalmente inesistente per l’epoca in cui ci troviamo ma che diventerà una ragione di vita per il nostro Andreas.
La storia inizia con un racconto interattivo basato su un omicidio di un Principe ben noto nella Baviera, precisamente all’interno di un’abazia benedettina dove viene visto Fratello Piero accanto al corpo e con in mano un coltello estratto dal povero principe. Ovviamente non tutto è come sembra ed il nostro compito è quello di scagionare Piero, nonché nostro amico, e trovare il vero assassino.
La particolarità di Pentiment è basata sulla libertà di scelta del giocatore, che non dovrà solo valutare quali personaggi interrogare ma anche quali attività di indagine svolgere e come trascorrere il tempo prima del giudizio finale. Inoltre potrà, e dovrà, accusare uno qualsiasi degli NPC coinvolti che si assumerà poi le conseguenze di questa decisione.
Ovviamente come nella vita reale, queste conseguenze avranno degli strascichi per il resto della storia fino alla sua grande verità e portando il giocatore a ri-affrontare l’avventura in modo da analizzare il caso in maniera differente e trovare poi il vero colpevole.
Nel gioco possiamo notare che all’inizio ci viene chiesto quale vogliamo che sia il passato di Andreas, il suo percorso magistrale ed anche apprendistato e stile di vita dei suoi anni di peregrinazione, una sorta di formazione che diamo al nostro personaggio che i aiuteranno sono solo a definirlo ma anche ad approcciare a tutte le opzioni a cui poi andremo incontro durante i dialoghi e l’analisi dell’ambiente. Una volta conclusa questa fase di creazione del nostro personaggio, abbiamo a disposizione una serie di destinazione all’interno del villaggio.
Mentre ci spostiamo nei sentieri della mappa, abbiamo la possibilità di osservare alcune aree oppure entrare in case, vecchi accampamenti e cercare nuovi oggetti o elementi dello scenario che ci permettono di interagire con essi. Una volta che iniziamo l’interazione con i PNG, si entra sempre di più nella parte investigativa e dovremo scegliere sempre con cura come continuare le nostre conversazioni e come approfondirle.
Da quello che abbiamo potuto vedere, le interazioni sono più complesse del previsto in quanto le nostre interazioni devono portare per forza ad una conclusione nella fase giorno-notte che serve a scadenzare il nostro proseguimento nell’indagine. Questo crea non solo angoscia, ma elettrizza la nostra libertà di scelta.
Spostandoci sul lato artistico del gioco si possono notare i disegni fortemente ispirati alle miniature tipiche dei libri medievali. I dialoghi appaiono sotto forma di baloon e sono scritti con una penna d’oca ed inchiostro liquido dove spesso presentano anche errori di grammatica che vengono corretti da una mano invisibile che poi riscrive le conversazioni.
Pentiment sarà disponibile su PC, Xbox One e Series X|S dal 15 novembre.