Horror, splatter e trama cinematografica
In questo nuovo capitolo, tutti i punti di forza del primo The Suffering, sono stati mantenuti e, in alcuni casi, migliorati.
Nei panni di Torque, che questa volta non si trova più in carcere ma nella città di Baltimore, dovremo affrontare un'orda di creature mostruose, seguendo una trama che ha a dir poco del cinematografico.
Nella prima parte del gioco assisteremo ad un preambolo che ricorda le vicende del primo capitolo, dall'evasione del carcere fino all'arrivo a Baltimore. Nel vivo del gioco, tra le vie della città, vari oggetti, flashback, voci e ricordi ci accompagnano in questa cruda avventura horror. Personaggi emblematici appariranno all'improvviso, impegnati in scene sanguinose e monologhi che farebbero invidia al più grave degli psicopatici.
La vena horror è ben delineata in tutti gli angoli del titolo, dai filmati alle ambientazioni. Diventa difficile trovare un metro quadro di terreno che non sia sporco di sangue o una trave a cui non sia impiccato qualche malcapitato.
Diventa addirittura difficile trovare sulla propria strada una persona normale; se non è un poliziotto o un mostro, sarà sicuramente un individuo con gravi ed evidenti problemi di tossocodipendenza. Si ha la sensazione che la popolazione sopravvissuta in Baltimore abbia trovato rifugio nella droga; ragazzi e ragazze in preda a crisi di astinenza o completamente assuefatti da qualche sostanza illecita si trovano, ormai, in ogni dove.
Insomma, pensate a tutti i film horror che avete visto, prendete le scene più crude che ricordate e mettetele assieme. Ecco che avete creato le basi su cui è ambientato The Suffering: Ties That Bind.