Payday 3, dalla pensione alla next-gen | Provato

Siamo volati a Stoccolma per provare in anteprima due rapine di Payday 3: ecco le nostre prime impressioni.

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a cura di Giulia Serena

Editor

"Il successo è una conseguenza, non un obiettivo" diceva Gustave Flaubert, e penso che non ci sia una frase migliore per descrivere la saga di Payday, nata come un esperimento e diventata nel corso degli anni un vero e proprio capostipite di un genere videoludico, quello delle rapine (o heist games), tanto da esserne ancora oggi il punto di riferimento principale. A distanza di 12 anni dal titolo originale e 10 dal secondo e dopo non poche peripezie Starbreeze Studios ritorna con un terzo capitolo, lanciandosi nella nuova generazione.

Dopo essersi mostrato con un trailer gameplay durante l'Xbox Games Showcase, sono volata a Stoccolma, direttamente nello studio di Starbreeze, per provare con mano Payday in attesa della sua uscita il 21 settembre su PC, PS5 e Xbox Series X|S (dove sarà sul Game Pass sin day one). In particolare, oltre ad aver fatto una piacevole chiacchierata con il Lead Producer della serie, ho avuto modo di scoprire due delle otto rapine che saranno disponibili al lancio, oltre ad avere un'anticipazione di tutte le novità presenti nel titolo rispetto al capitolo precedente.

Le novità di Payday 3

La prima, grossa innovazione di Payday 3 è l'utilizzo di Unreal Engine 4, il quale rappresenta un enorme salto in avanzi rispetto al motore grafico utilizzato per gli scorsi titoli. La differenza è subito evidente: le ambientazioni, a partire dallo spazio esterno, sono molto più ampie e dettagliate, gli NPC sono più "vivi" anziché sembrare dei manichini e la grafica, a livello generale, è decisamente migliorata. Non aspettatevi, comunque, miracoli, non siamo alla pari dei Tripla A più popolari del momento, ma non è nemmeno l'obiettivo del team.

La più grande sfida nel creare un nuovo capitolo dopo l'enorme successo di Payday 2, infatti, è stata quella di migliorare il gameplay, offrendo ai giocatori un'esperienza più completa e realistica senza andare a snaturare quelle che sono le colonne portanti che hanno reso il franchise tanto celebre. A tal proposito, il procedimento delle rapine è rimasto pressoché intoccato: nascerete nella mappa, inizialmente come dei comuni cittadini, fino a che non deciderete di indossare l'iconica maschera da clowm; a quel punto vestirete i panni dei rapinatori, stabilendo insieme alla vostra squadra quali passi compiere e come affrontare il colpo.

Le strategie, essenzialmente, rimangono sempre due: l'approccio stealth con il quale non farsi vedere — almeno finché un membro della squadra non commetta un errore, mandando a monte tutto —, oppure quello "diretto", passando direttamente all'azione e preparandosi all'incursione delle forze dell'ordine. Rispetto ai capitoli precedenti, però, è stata aggiunta una fase interessante, ovvero quella della negoziazione: prima che la polizia faccia irruzione nel luogo della rapina avrete modo di consegnargli degli ostaggi, così da rimandare il più possibile lo scontro e ottenere più tempo per svolgere le azioni necessarie per portare a termine il colpo.

Oltre a ciò, dovrete portare a termine tutti gli obiettivi e scappare con successo per vincere la rapina, al termine della quale otterrete punti esperienza e, ovviamente, denaro. Una rivoluzione interessante di Payday 3 è che l'esperienza servirà unicamente per aumentare di livello le armi e abilità, mentre il grado del personaggio potrà essere fatto salire solo tramite le missioni; nel gioco sono, infatti, presenti centinaia di obiettivi da svolgere, che vanno dai più banali (come per esempio uccidere un certo numero di avversari) ai compiti più complessi. In questo modo sarete spinti a giocare con una cognizione di causa, per lo meno da un certo punto in avanti, e non solo per il puro gusto di accrescere il vostro portafoglio in-game.

E rimanendo in tema portafogli, uno dei feedback della community che gli sviluppatori hanno deciso di accogliere è stato quello dell'utilizzo del denaro. In Payday 2 i giocatori si sono ritrovati con milioni di dollari senza avere nulla da farci, mentre nel terzo capitolo è stata introdotta un'altra valuta, da scambiare con quella normale, per acquistare armi, accessori e costumi. Infine, a completare le grosse novità è un sistema di abilità molto più completo: avrete a disposizione oltre 100 skill singole suddivise in alberi, così da potervi costruire una build personale e adattare il gameplay in base ai vostri gusti.

Passando alle rapine di per sé, avendone provate solo due è impossibile dare un giudizio completo. Nonostante ciò, quello che ho constatato sin da subito è che sono presenti molti più elementi, sia a livello di ambientazione che di obiettivi, che rendono le partite decisamente più realistiche; per esempio, nella rapina in una galleria d'arte dovrete utilizzare gli smartphone e i QR Code per aprire le porte, oltre alla luce UV per constatare se le opere d'arte sono autentiche o meno. Tutto ciò rende indubbiamente le mappe di Payday 3 molto più variegate, per quanto siano tutte ambientate a New York, per lo meno al lancio.

La gang è pronta a sbancare la next-gen

Dopo l'uscita, infatti, sono previsti aggiornamenti e DLC periodici che aggiungeranno, esattamente come successe con lo scorso capitolo, rapine, armi e personaggi. Oltre a ciò, è previsto anche il salto da Unreal Engine 4 a 5, che gli sviluppatori hanno deciso di non fare già al lancio per non rischiare di compromettere la stabilità del gioco — una decisione saggia in mia opinione, considerando l'instabilità, sia su PC che su console, di molti dei titoli in uscita di recente —.

All'uscita potremo scegliere tra sei personaggi durante le rapine, ovvero coloro che formano la gang storica di Payday, Dallas, Chains, Hoxton e Wolf, ai quali si aggiungeranno altri due membri per ora sconosciuti. A ogni modo, essendo ambientato dieci anni dopo gli eventi di Payday 2, troveremo il team invecchiato inevitabilmente dal passare del tempo; dopo il finale della scorsa avventura, infatti, la squadra era andata in "pensione", godendosi i milioni guadagnati con la rapina della Casa Bianca, ma nel nuovo titolo si vedranno costretti a tornare in azione e indossare nuovamente la maschera.

Durante la prova ho avuto modo di provare per due volte entrambe le rapine, e i dubbi più grandi che mi sono sorti riguardano soprattutto l'intelligenza artificiale dei nemici. Questi, infatti, in svariati casi si sono dimostrati poco reattivi, non attaccandomi nemmeno se mi trovavo a una distanza molto ravvicinata o continuando a colpire un mio compagno anche quando iniziavo a sparargli direttamente. Ovviamente mancano ancora tre mesi all'uscita e quella che abbiamo provato era una build creata non solo appositamente per l'anteprima, ma anche leggermente datata rispetto allo sviluppo del gioco.

Tirando le prime somme su Payday 3

Insomma, Payday 3, per ora, è un po' come un semaforo giallo: sebbene i miglioramenti rispetto agli scorsi capitoli siano netti, con uno stile artistico più curato, un gameplay più completo, delle mappe variegate e molte più possibilità di personalizzazione dei personaggi, rimane qualche dubbio. Unreal Engine 4 ha fornito sicuramente molte più possibilità al team, ma la grafica è ancora lontana da quella a cui siamo abituati al giorno d'oggi su next-gen, mentre l'intelligenza artificiale rischia di avere qualche carenza. Ovviamente dovremo valutare il tutto con il gioco completo, per cui l'appuntamento è fissato al 21 settembre.

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