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Payday 3 | Recensione - Chi non muore si rivede

Abbiamo giocato a Payday 3, il nuovo capitolo della saga heist game di Starbreeze Studios: ecco la nostra recensione!

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a cura di Giulia Serena

Editor

Ci sono alcuni titoli nella storia videoludica che possono vantarsi di aver segnato una svolta, istituendo un nuovo genere o, comunque, stabilendone un nuovo standard. È questo il caso di World of Warcraft per gli MMO, di Doom per gli sparatutto in prima persona e di Payday per heist games. Una saga nata quasi come un esperimento per un team abbastanza ristretto, che si è ritrovato a fare i conti con una bomba a orologeria pronta a esplodere verso il successo; cosa che, infatti, è avvenuta con il seguito, conquistando milioni di giocatori e arrivando fino al presente, Payday 3.

Il nuovo titolo di Starbreeze Studios prende il testimone dopo una scia di ben dieci anni, fatta di una community solida, una formula che funzionava perfettamente: quattro giocatori, armi, maschere e un obiettivo comune: incassare più soldi possibili. Nonostante ciò, non tutto è oro ciò che luccica, dato che l'azienda ha dovuto subire anche un grosso colpo, che ne ha portato quasi al collasso completo nel 2018 a causa di grossi problemi economici.

Payday 3 funge, dunque, come una rinascita per Starbreeze, con l'azienda che ha investito tutte le risorse possibili affinché il nuovo titolo della saga avesse successo. Ora, dopo svariati anni di sviluppo, siamo finalmente giunti alla fine della corsa — o meglio, della prima staffetta —, dato che l'opera vedrà la luce il 21 settembre su PC, PlayStation 5 e Xbox Series X|S, con tanto di rilascio nel Game Pass sin dal day one (se siete abbonati, quindi, cosa aspettate a scaricarlo?).

Ho avuto modo di provare un assaggio di Payday 3 già qualche mese fa, proprio negli studi di Starbreeze a Stoccolma, mentre ora è giunto il momento di farne una valutazione completa, anche se, comunque, in corso. Trattandosi di un game as a service, infatti, sarà possibile giudicarlo nella sua interezza solo una volta che sarà iniziato il supporto post-lancio del gioco; al momento sono già state confermate 3 espansioni nel corso dei prossimi 12 mesi e, considerando che il precedente capitolo è stato aggiornato per un decennio, i piani saranno probabilmente gli stessi.

Vecchi amici, veste nuova

In ogni caso, la formula di Payday 3 rimane la stessa che ha fatto fare il jackpot alla saga, riportando anche gli stessi personaggi principali. Ritroveremo, infatti, Dallas, Hoxton, Wolf e Chains, ai quali si aggiungono due membri nuovi di zecca — che non vi spoilererò —. I nostri amici hanno lasciato la Washington DC dello scorso titolo, spostando il centro nevralgico delle loro operazioni a New York City, una città tanto grande quanto ricca di denaro, oro e oggetti di valore di cui fare incetta. Ciò riflette nelle ambientazioni delle rapine, che spaziano dalla più classica delle banche ai night club, passando per gallerie d'arte e altri setting che lascio scoprire a voi.

Uno dei più grossi cambiamenti rispetto a Payday 2 è il motore grafico che è stato utilizzato, dato che si è passati dal Diesel Engine all'Unreal Engine 4 (con dei piani per il futuro di fare il salto verso il 5). A livello grafico la differenza si nota sicuramente: le ambientazioni sono sicuramente più curate, ma nulla che faccia davvero gridare all'innovazione; insomma, non aspettatevi di vedere un'opera next-gen come possono esserlo Baldur's Gate 3 o Starfield, bensì ancora più propensa verso la scorsa generazione.

Ovviamente, però, ciò che veramente conta in Payday è il gameplay, e in questo ambito, al contrario, ci sono state delle innovazioni che si sono fatte sentire molto di più. La principale è l'introduzione della fase della negoziazione, durante la quale è possibile legare degli ostaggi e scambiarli in cambio di tempo in più prima dell'inizio dell'assalto, oppure risorse come munizioni e kit medici. Inoltre, è possibile anche afferrare i civili e sfruttarli come scudo per evitare di essere colpiti, almeno da davanti, anche se non è una funzionalità che vi ritroverete a utilizzare spesso. Vi sono poi nuovi elementi "moderni", come gli smartphone che vi serviranno per scannerizzare QR code e, di conseguenza, riuscire ad aprire delle porte altresì bloccate.

Uno dei difetti più grandi che ho riscontrato già durante la prima prova di Payday 3, e che purtroppo ho notato non essere stato risolto affatto, riguarda l'IA a dir poco discutibile dei nemici. Capita molto spesso, per esempio, che vi possiate avvicinare a un poliziotto da dietro o dal lato senza che si accorga minimamente della vostra presenza, o che se sta sparando a un vostro compagno e voi subentrate nella lotta non vi presti la minima attenzione. La situazione diventa leggermente più complessa quando entrano in gioco forze speciali come Jaggernaut e Cloakers, ma solo perché questi ultimi sono più rognosi, non perché sono più intelligenti.

Impostando il gioco in difficile la situazione non cambia molto, dato che aumenterà unicamente la quantità dei nemici e non la qualità, rendendo sì leggermente più difficili le rapine, ma nulla di veramente troppo ostico. Le prime volte che affronterete i colpi sarete probabilmente disorientati, non capendo esattamente ciò che dovete fare o dove dovete andare nonostante vi siano delle indicazioni sullo schermo, ma dopo un paio di tentativi diventerà tutto più automatico e, inevitabilmente, ripetitivo.

Attento a non farti beccare!

Payday 3, però, non è solamente sparare e fare incetta di tesori o, per lo meno, in teoria non lo è. A differenza degli scorsi titoli, infatti, è stata ampliata la prima fase della rapina, quella ancor prima di indossare l'iconica maschera, in modo da poter perlustrare meglio l'area, intrufolarsi in zone private — stando ben attenti a guardie, telecamere di sicurezza o laser — e iniziando a raccogliere chiavi di accesso, qr code sugli smartphone e via dicendo. Starbreeze, dunque, invita i giocatori a tentare un approccio stealth, giacché ogni colpo può essere svolto anche in maniera furtiva.

Questa è la teoria, ma la pratica è alquanto differente: riuscire a portare a termine una rapina con un approccio completamente stealth è un'operazione a dir poco complessa, soprattutto se non avete modo di comunicare e organizzarvi con gli altri giocatori o, ancor peggio, siete accompagnati unicamente dall'IA; quest'ultima, infatti, nei miei tentativi si è rivelata essere completamente passiva e utile solo per uccidere schiere di poliziotti, avendo tutti e tre i membri del team che mi seguivano come dei cani senza prendere alcuna iniziativa. Tornando allo stealth, si tratta di un metodo decisamente interessante e stimolante, sicuramente molto più del classico "entrare e sparare a qualsiasi cosa si muova", ma che vi richiederà molta pazienza, logica, coordinamento e attenzione.

Basta un passo falso di un membro della squadra, infatti, per scompigliare i piani di tutti, obbligando a passare all'approccio aggressivo. Nella mia esperienza, non avendo altri tre amici con cui comunicare durante le partite, si è rivelato praticamente impossibile portare a termine una rapina passando completamente inosservati, per cui vi richiederà sicuramente per lo meno qualche tentativo, in modo da imparare a memoria i differenti obiettivi e planimetrie.

Novità e passi indietro

A tornarvi utili, a prescindere da quale sia il vostro approccio prediletto, sono le nuove abilità di Payday 3, che conferiscono bonus a vari aspetti del personaggio per quanto riguarda attacco, difesa e strumenti e che si possono sbloccare con l'aumento di livello. Ciò avviene non banalmente eseguendo le rapine, ma guadagnando esperienza attraverso centinaia di sfide raccolte all'interno di una sezione apposita; un'ottima idea da parte di Starbreeze, che anziché spingere i giocatori unicamente a voler guadagnare più denaro possibile — che, alla fin fine, serve solo per comprare armi, costumi e oggetti vari  —, ora saranno motivati a giocare con una cognizione di causa, cercando di sbloccare le missioni necessarie.

Nonostante ciò, a livello meramente di contenuti Payday 3, almeno al lancio, è alquanto scarno: sono presenti solamente 8 rapine, con nessun altro tipo di modalità aggiuntiva. Considerando che lo scorso capitolo dal rilascio ne aveva 11, e che nel mentre sono passati 10 anni, si poteva fare sicuramente qualcosa di più. È chiaro che il team punti tutto sull'essere un GaaS, e, quindi, rilasciare altri colpi con i DLC futuri, ma sarà abbastanza ciò che viene offerto dal day one per invogliare i giocatori innanzitutto ad avviarlo, e poi a continuare a giocarci, acquistando le varie espansioni? A voi la parola.

Infine, voglio spendere qualche parola a livello tecnico sulla versione da me testata, ovvero quella su Xbox Series X|S. In entrambe le console il gioco ha avuto dei momenti di cali di prestazione, con lag alquanto pesanti; la situazione, almeno su Series S, è migliorata già cambiando le impostazioni grafiche da Quality a Bilanciata (la terza è Performance, ovviamente), anche se, per un titolo che non fa di certo della resa grafica il suo cavallo di forza, mi sarei aspettata delle prestazioni più stabili. Payday 2, se ricordate, aveva avuto un rilascio a dir poco travagliato su console, essendo uscito molto dopo rispetto alla versione PC; in questo caso Starbreeze ha voluto puntare su tutte le piattaforme, complice anche la presenza nel Game Pass sin dal day one, ma si sarebbe potuto fare sicuramente di più in termini di ottimizzazione.

Voto Recensione di Payday 3 - Xbox Series X|S


7.3

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Nuovi elementi nelle rapine

  • Approccio stealth ampliato

  • Sfide e abilità che stimolano a giocare con una cognizione di causa

Contro

  • Graficamente si poteva fare di più

  • Contenutisticamente scarno

  • IA, sia nemica che amica, da rivedere

  • Prestazioni altalenanti su Xbox Series X|S

Commento

Payday 3 avrebbe dovuto segnare il ritorno in grande stile della saga, avendo avuto il grande peso sulle spalle di fare meglio rispetto all'acclamato capitolo precedente. Ci è riuscito, però, solo a metà: vi sono sì delle innovazioni come l'implementazione degli smartphone, la nuova fase di negoziazione e le abilità, ma non abbastanza da convincere al 100%. Visivamente è ancora troppo ancorato al passato, l'IA è invece completamente da rivedere, e i contenuti semplicemente sono pensati per convincerci ad acquistare tutta la sfilza di DLC che verranno rilasciati nel corso dei prossimi anni. Si poteva e doveva fare di più, visto che pur avendo delle basi ottime, non è detto che possa replicare il successo del secondo capitolo. Anche se noi glielo auguriamo fortemente.

Informazioni sul prodotto

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