Path of Exile 2 | Impressioni Early Access - L'alba di una nuova era per gli ARPG
Ci siamo immersi nelle scorse settimane in anteprima nell'accesso anticipato dell'attesissimo Path of Exile 2 e siamo finalmente pronti a parlarvene.
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a cura di Giacomo Todeschini
Editor
Quando si pensa a un titolo in accesso anticipato, a venire in mente è spesso e volentieri l’idea di un’opera incompleta, a cui mancano magari grosse sezioni di gioco o svariate limature al gameplay. Un qualcosa di fisiologico e insito nel nome stesso di early access, con i titoli che sfruttano tale modalità di lancio che risultano quasi sempre incompleti da qualche punto di vista. Non che non siano meritevoli, anzi, ma che semplicemente necessitano ancora di tempo per raggiungere la propria forma definitiva.
Quella di accesso anticipato è però una definizione che sta davvero stretta a Path of Exile 2. Sebbene il titolo di Grindig Gear Games sia stato rilasciato oggi con tale formula, è fin da ora talmente colmo di contenuti e cose da fare da far impallidire la maggior parte dei competitor già disponibili nella loro versione completa. Un accesso anticipato, insomma, giustificato dal fatto che lo studio neozelandese non ha ancora rilasciato tutto ciò che andrà a comporre Path of Exile 2 nella sua versione 1.0, ma che già adesso straborda di eroi, nemici, missioni e divertimento. Dopo quasi due settimane in compagnia del gioco siamo finalmente pronti a parlarvene.
Abbiamo provato il gioco con il seguente PC:
- GPU: Zotac RTX 3070 Twin Edge OC
- MOBO: Asus ROG STRIX Z370-F
- RAM: G.Skill Trident Z RGB 16GB DDR4 3200MHz
- CPU: Intel i5 8600k 3.6 GHZ
- SSD: Sabrent SSD 2TB Rocket NVMe PCIe M.2 2280
- Tastiera: Corsair K70 LUX LED Rosso Cherry MX Brown
- Mouse: Fnatic Flick 2
- Cuffie: Logitech G930
- Monitor: Samsung C27HG 70 Quad HD 144Hz HDR
Un accesso anticipato anomalo
Quando giungerà nella sua versione definitiva Path of Exile 2 sarà contraddistinto da ben 600 mostri differenti, 100 boss, altrettante ambientazioni suddivise tra i sei atti della campagna e le immancabili modalità di gioco pensate per l’endgame. La versione in accesso anticipato conterrà solo una parte di tutto ciò, con i capitoli della campagna disponibili fin da subito che sono solamente i primi tre. Per aggiungere carne al fuoco Grinding Gear Games ha in ogni caso pensato di riproporli anche in modalità Cruel, ossia una sorta di new game plus, con i tre atti che possono quindi essere rivissuti con un livello di difficoltà maggiore. Con il lancio della versione completa, i tre atti in versione Cruel lasceranno poi il posto ai tre inediti rimanenti, andando a comporre la versione definitiva del gioco.
Il fatto che non ci sarà tutto fin dall’inizio non deve in ogni caso preoccupare: come vi anticipavamo poco fa, infatti, in Path of Exile 2 vi è fin da questo dicembre parecchio da fare. Prendiamo per esempio solo quelle che sono le classi disponibili. La versione in accesso anticipato del gioco permette di scegliere tra sei differenti tipologie di eroi, ognuno dei quali può poi ascendere in due differenti sottoclassi chiamate ascensioni, per un totale quindi di dodici diverse opzioni. Un numero che raddoppierà con il rilascio completo del gioco, ma che è fin da ora più che sufficiente e completamente in linea con quanto offerto da altri competitor ben più navigati.
Vale poi assolutamente la pena citare che, a differenza della full release di Path of Exile 2 che sarà disponibile come da tradizione della saga in modalità free to play, l’accesso anticipato è disponibile solo attraverso l’acquisto di uno dei pacchetti dedicati al gioco, che partono da circa 30 euro. Un prezzo quasi irrisorio considerando la quantità e la qualità di contenuti fin da ora presenti nel titolo di Grinding Gear Games, ma che si annullerà completamente nel caso si decida di aspettare il lancio della 1.0. Purtroppo lo shop per le microtransazioni era disabilitato durante la nostra prova, ma non abbiamo mai sentito il bisogno di farne ricorso durante la nostra avventura.
Sei classi, innumerevoli possibilità
Tornando però su quello che ha da offrire fin da ora Path of Exile 2, è impressionante il lavoro fatto in tema di personalizzazione. Le sei classi disponibili sono ad esempio tra di loro estremamente varie e riescono a ricoprire un ventaglio di scelta davvero notevole. Tra le opzioni disponibili vi è il guerriero, la scelta perfetta per tutti coloro che amano mettersi nei panni di un tank colmo di vita e capace di scagliare poderosi attacchi. Il monaco, invece, pur concentrandosi anche lui sugli attacchi corpo a corpo, è basato su combo e colpi fulminei, oltre al poter sfruttare svariate arti marziali.
A basarsi sulla magia, anche se in modo differente, sono invece la strega e l’incantatrice. La prima è una negromante a tutti gli effetti, capace di evocare a proprio supporto minion e di scagliare malefici e magie oscure, mentre la seconda è una maga che fa affidamento sugli elementi, concatenandoli a proprio piacere in attacchi tanto potenti quanto spettacolari. A rappresentare le classi dedite al combattimento dalla distanza sono il ranger e il mercenario. Il ranger è il classico arciere da RPG: veloce, letale e dotato anche della possibilità di infondere i propri dardi con veleno, fuoco o altri elementi. Il mercenario, infine, è una classe particolarmente atipica per il genere, dato che trasforma il gioco quasi in un twin-stick shooter. La possibilità di muovere il personaggio anche con WASD, oltre che con il classico click del mouse, amalgamata insieme alla versatile balestra del personaggio, dona infatti un feeling unico all’esperienza di gioco.
Come se tutto questo non bastasse, ognuna di queste classi può poi ascendere in due differenti modi, raddoppiando praticamente quelle che sono le opzioni disponibili nel titolo. Il mercenario, ad esempio, dopo aver ottenuto i giusti requisiti può decidere se diventare un Witchhunter o un Gemling Legionnaire. La prima ascensione consente all'eroe di specializzarsi nelle battaglie contro i boss, rendendolo un vero e proprio cacciatore di taglie, mentre il Gemling Legionnaire gli dona la possibilità di incastonarsi delle gemme direttamente nella pelle, ottenendo così slot aggiuntivi per potenziamenti vari.
Il tutto senza considerare degli skill tree dalle dimensioni titaniche, gemme di ogni sorta in grado di donare abilità e poteri, il poter ibridare tra di loro le varie classi, la possibilità di modificare la rarità dei propri oggetti e molto altro ancora. Grinding Gear Games, come già vi dicevamo in apertura di paragrafo, ha insomma orchestrato un sistema di gioco altamente personalizzabile e in grado di dare vita a un’infinità di build differenti e modi di godersi il gioco.
Un omaggio al re
Path of Exile 2 non è però solo il paradiso della customizzazione, ma pure un titolo davvero bello e divertente da giocare. Artisticamente e non solo, il richiamo lampante che ci si trova subito dinnanzi approcciando il gioco è del resto quello di Diablo 2, con il capolavoro di Blizzard che ha tracciato la strada all’ultima fatica dello studio neozelandese e con Path of Exile 2 che pare avere tutte le carte in regola per ergersi come un suo grande erede.
L’atmosfera è dichiaratamente dark, con le ambientazioni che trasudano oscurità da ogni poro, riuscendo a ghermire in pochi minuti i giocatori in un mondo dove l’occulto e il demoniaco si annidano in ogni aspetto della quotidianità. Anche il bestiario va in tale direzione, proponendo amenità di ogni sorta che paiono essere uscite direttamente dai peggiori incubi. Impressionante in tal senso è il numero di nemici differenti che Grinding Gear Games ha inserito in ogni luogo, rendendo il nostro viaggio nel mondo di Path of Exile 2 un vero e proprio tuffo nell’ignoto, in una cornucopia di orrore dove solo le nostre abilità potranno salvarci.
Un tale numero di mostri differenti da affrontare non deve in ogni caso spaventare, dato che non si tratta di semplici reskin riproposte all’infinito, ma di una serie di avversari tra di loro profondamente differenti. Certo, alcuni sono molto simili, come ad esempio i vari non morti umani che infestano soprattutto le prime zone, ma per il resto è davvero encomiabile il lavoro fatto dalla software house per proporre un esercito nemico cotanto variopinto.
Non mancano poi manco svariate varianti con abilità speciali, capaci ad esempio di lasciare dietro di sé una scia di fuoco, e decine e decine di boss differenti, dotati di meccaniche e abilità completamente uniche. Come se tutto questo non bastasse, Grinding Gear Games ha imbastito anche una messa in scena di livello per alcune di queste creature, rendendo i primi incontri con loro a dir poco memorabili. In alcune caverne si nascondono ad esempio dei mostruosi golem d’argilla, che si distaccano letteralmente dalle pareti al nostro passaggio, mentre su degli alberi delle foreste più misteriose si celano delle piante carnivore pronte ad assalirci appena capiteremo a tiro.
Ognuna di queste creature è poi stata animata con cura, incassando alla grande i nostri colpi e rendendo maggiormente l’idea di un combattimento fisico all’ultimo sangue. Sappiamo benissimo che vi stiamo decantando da paragrafi e paragrafi le lodi di quanto messo in piedi con questo accesso anticipato di Path of Exile 2, ma è davvero strabiliante quello che ci siamo trovati dinnanzi in queste settimane. Ed è proprio per tale motivo che abbiamo deciso di assegnare il nostro award all'opera di Grinding Gear Games, ossia per l'averci già convinto alla grande nonostante la sua natura da early access.
Veloce e letale
Il gameplay è quello classico del genere, anche se con alcune variabili niente male che lo rendono parecchio intrigante. La già citata possibilità di comandare il proprio personaggio tramite WASD, e non con il classico click del mouse, stravolge ad esempio il modo di approcciare il gioco, soprattutto per quanto riguarda le classi dotate di attacchi a distanza.
La parte più appagante del sistema di gioco imbastito da Grinding Gear Games è però quella relativa alle grandi possibilità di personalizzazione offerte al giocatore. Tramite skill tree, gemme capaci di modificare poteri e abilità e altro ancora sono infatti innumerevoli le tecniche adottabili dai giocatori, molte di esse anche combinabili tra di loro per creare effetti devastanti. Le nubi velenose generate possono ad esempio essere fatte esplodere tramite dardi infuocati, mentre dei paletti piantati nel terreno in precedenza consentono di diffondere maggiormente i colpi elettrici scagliati dal nostro personaggio.
Già in queste due settimane in compagnia di Path of Exile 2 siamo riusciti a creare svariate tattiche niente male, capaci di sfruttare al massimo le peculiarità del nostro eroe e di rendere le nostre partite particolarmente divertenti. Considerando come abbiamo appena scalfito quello che il gioco completo avrà da offrire a riguardo, è evidente come oltre al tanto fumo vi sia anche parecchio arrosto.
Nel titolo sono stati poi modificati l’utilizzo delle fiaschette, con una singola per il mana e una per la salute a disposizione del giocatore e che si ricaricano abbattendo più nemici possibile, e altri elementi, come la possibilità di collegare determinate abilità degli skill tree alle armi e cambiare di conseguenza drasticamente il proprio stile di gioco nel bel mezzo di uno scontro.
A convincere è infine anche il ritmo, che risulta essere particolarmente dinamico e avvincente grazie alla possibilità di schivare gli attacchi avversari. I vari scontri diventano infatti spesso e volentieri tanto belli da vedere quanto divertenti da giocare, con i combattimenti coi boss che rappresentano poi l’apoteosi di quanto imbastito da Grinding Gear Games da questi punti di vista.
Endgame e aspetto tecnico
Quello che non abbiamo potuto provare ancora in modo intensivo, per ovvie ragioni di tempo, è invece l’endgame, ossia molto probabilmente quelli che sono i contenuti chiave per tutti coloro che hanno adorato il primo capitolo della saga. Anche sotto tale punto di vista ci è stato assicurato da Grinding Gear Games che i contenuti sono tanti e di livello, ma non essendo riusciti a toccarli con mano in modo adeguato ci riserviamo le nostre opinioni per futuri articoli. Vista la bontà di quanto visto fin ora è però davvero difficile dubitare dello studio neozelandese e di quello che proporranno i contenuti post campagna.
Tali attività si sviluppano in particolare attraverso una grande mappa di gioco chiamata Atlas, nella quale si possono scegliere una serie di differenti sfide. Zone da ripulire, pericolosi rituali da compiere, svariate varianti di boss da affrontare e portali demoniaci che danno accesso ad altre dimensioni sono solo alcuni degli esempi di ciò che ha da offrire l’endgame di Path of Exile 2.
Altri due ottimi esempi a riguardo sono le Trial of the Sekhemas e le Trial of the Chaos God, due serie di sfide che imbracciano anche meccaniche roguelike e che permettono di ottenere potenti premi e tutto ciò che è necessario per far ascendere il nostro personaggio.
Artisticamente vi abbiamo già parlato di come Grinding Gear Games sia riuscita a catturare alla grande un’estetica oscura capace di far volare subito la mente ai grandi classici del genere. Il tutto proponendo anche un ottimo comparto tecnico, che richiede sì una buona macchina per girare bene, ma che riesce anche a regalare diversi scorci niente male.
Un vero tocco di classe è poi sicuramente quello dell’HUD, che riesce in modo magistrale a risultare contemporaneamente funzionale, bello da vedere e retro il giusto. Un appunto che è doveroso fare è invece quello relativo ai tempi di caricamento, davvero lunghi anche tra una zona e l’altra e non solo al primo avvio del gioco. Un qualcosa che magari verrà risolto nel corso del tempo, o addirittura con il lancio oggi della versione in accesso anticipato del gioco, ma che ci sembra giusto sottolineare.
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
-
Tantissimi contenuti
-
Bello da vedere e divertente da giocare
-
Artisticamente di livello
Contro
-
Caricamenti molto lunghi
-
La dipendenza è dietro l'angolo
Commento
Informazioni sul prodotto
Path of Exile 2