Bandai Namco, negli ultimi anni, non ha solo migliorato la qualità dei propri franchise, ma ha saputo puntare anche su una forte diversificazione di generi e Park Beyond di Limbic Entertainment ne rappresenta un ulteriore prova concreta che va certamente apprezzata.
Dove Planet Coaster prende una forte ispirazione da Rollercoaster Tycoon, Park Beyond si ispira fortemente alla follia ed esagerazione vista e conosciuta (e amata) di Theme Park, il leggendario simulatore di parchi divertimenti di Bullfrog, ancora oggi ritenuto insuperabile dalla maggioranza degli appassionati di gestionali.
Limbic è principalmente conosciuta per il sesto capitolo della serie Tropico, un city building che ha riscosso molto successo, ottenendo anche buone valutazione di critica e pubblico anche rispetto ai precedenti episodi (sviluppati da Haemimont Games)
Nel corso di queste afose giornate estive, abbiamo avuto modo di provare la prima missione introduttiva del gioco e una piccola parte sandbox inedita, in cui ci è stato dato modo di testare le potenzialità gestionali di Park Beyond. L'esperienza complessiva ci è sembrata solida e le ambizioni del team sembrano puntare su un videogioco in grado di unire complessità e divertimento, unendo sia il giocatore casual più votato alla personalizzazione sia quello hardcore più incentrato sulla creatività e la gestione di un parco divertimenti.
Park Beyond, la tua storia
Limbic non sta solo cercando di creare un videogioco gestionale fine a se stesso, ma sta provando anche a dargli un'anima ed è una cosa che non capita di vedere tutti i giorni.
Il titolo predispone, infatti, di una campagna story driven, come personaggi, dialoghi e situazioni che influenzano tutta la componente organizzativa del parco stesso. Ogni personaggio ha una sua caratterizzazione, c'è chi è maggiormente predisposto a gestire la componente economica e chi invece è più concentrato sulla creatività, dandoci qualche consiglio su come adoperare le nostre risorse.
Noi, infatti, vestiamo i panni di un vero e proprio architetto che deve però sedere accanto ai diversi personaggi, ognuno dei quali è improntato a fare delle valutazioni su come gestire il nostro parco. Spetta a noi compiere delle scelte e adeguarci alle conseguenze.
Non abbiamo avuto modo di provare in prima persona tutto questo, ma gli sviluppatori ci hanno spiegato che la campagna non è stata pensata per essere solo un susseguirsi di "missioni", ma un vero e proprio viaggio in cui la vicenda ha un ruolo importante nelle scelte di gioco.
Costruisci il tuo parco, come vuoi, letteralmente
Arriviamo ora alla parte più importante, vale a dire la gestione del parco divertimenti. Esattamente come qualsiasi altro videogioco di questa tipologia, Park Beyond permette di organizzare a nostro piacimento ogni singola parte, non solo del parco, ma anche dell'intera zona di costruzione.
La parola d'ordine è "impossibile", perché questo? Semplicemente per un banale motivo: l'idea degli sviluppatori è quello di poter creare un parco realistico, ma allo stesso tempo osare per dare origine a qualcosa di estremizzato e impossibile, per l'appunto, da realizzare nel mondo reale.
Possiamo sfruttare strumenti di terraformazione per modificare il terreno, creando grotte sotterranee, massi fluttuanti, fiumi e laghi in ogni zona della mappa, potendo allo stesso tempo sfruttare le montagne russe per creare percorsi sotterranei.
Tornano come sempre i negozi, svariate attrazioni e tutta la componente di gestione staff. Tutto questo è completamente personalizzabile, ciò significa che ogni attrazione o negozio può essere modificato a mano, aggiungendo oggetti, rimuovendo parti di struttura o cambiando i colori. In breve è impossibile avere strutture simile tra loro. La stessa cosa vale anche per lo staff, in cui la parola "impossibile" diventa ancora più chiara, potendo munire i nostri collaborati di hoverboard per muoversi più rapidamente o affidare agli inservienti delle vere e proprie idropulitrici.
Gli sviluppatori hanno pensato a un videogioco che possa essere goduto da chiunque, ciò lo rende fruibile anche con il gamepad (il titolo sarà disponibile anche su PS5 e Xbox Series X|S), ma soprattutto sarà accessibile per qualunque tipo di videogiocatore. Non per altro, Park Beyond è stato sviluppato su tre diversi layout.
Il primo riguarda quello legato al gameplay base, vale a dire la costruzione delle strade, delle attrazioni e delle montagne russe; il secondo layout è il livello successivo, dedicato alla gestione dello staff, ai prezzi dei biglietti e tutto ciò che riguarda la componente manageriale; infine, il terzo, è quello più complesso e dedicato all'ottimizzazione del parco, grazie all'ausilio di tutti quegli strumenti che permettono di approfondire l'andamento delle proprie strutture, grazie a statistiche e heat map (zone di calore in cui è possibile capire dove e come migliorare determinate caratteristiche). Ogni layout è praticamente uno step successivo di gioco, così il giocatore può gradualmente conoscere e approcciare il prodotto con più facilità a piccoli passi.
Tirando le somme
Park Beyond può essere visto come un erede spirituale del leggendario Theme Park. Siamo consapevoli che questa "dichiarazione" potrebbe già scaturire in voi un certo interesse nei confronti del gioco dii Limbic, ma non esageriamo quando sottolineiamo che siamo dinanzi a un titolo con buone potenzialità dal punto di vista gestionale. La concorrenza con Planet Coaster non è certamente facile, ma la volontà di puntare a fare qualcosa di diverso e maggiormente orientato alle attrazioni "folli" lo rende inevitabilmente un prodotto da tenere d'occhio per il 2023, soprattutto se siete appassionati del genere e vi manca un po' quel sapore "strano" e impossibile che il vecchio capolavoro Bullfrog ha saputo regalare.