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Pro
- Un'encomiabile lavoro di preservazione...
- Comparto narrativo e world building di primo ordine
- Combat System essenziale e ben congegnato
- Un JRPG adatto a tutte le età
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Contro
- ... che poteva osare di più sotto alcuni piccoli aspetti.
Il verdetto di Tom's Hardware
Devo fare un paio di premesse prima di iniziare questa analisi di Paper Mario: Il Portale Millenario. La prima è rivolta a chiunque abbia amato visceralmente la versione originale per GameCube; se vi aspettavate un remake alla pari di quelli realizzati da Grezzo per i capitoli più importanti della saga di The Legend Of Zelda, mi dispiace deludervi.
Intelligent Systems ha svolto quello che si può definire, senza mezzi termini, “un encomiabile lavoro di preservazione”, atto a svecchiare il comparto tecnico del titolo del 2004, includendo una manciata di contenuti inediti, indubbiamente meritevoli, e qualche piccola miglioria alla cosiddetta “quality of life”.
Se vi aspettavate uno stravolgimento totale rispetto al passato, probabilmente non troverete quello che stavate cercando; qui troverete solo la migliore versione possibile di un classico senza tempo.
La seconda premessa, invece, è per chi non ha mai avuto modo di provare Paper Mario: Il Portale Millenario, ma ha giocato il più recente Paper Mario: The Origami King. Il Portale MIllenario è un gioco molto diverso dall’ultimo episodio canonico della serie Paper Mario, motivo per il quale, anche se si tratta di un pezzo importante della storia del videogioco, è necessario approcciarlo con la giusta forma mentis, sapendo che si sta fruendo di una produzione uscita vent’anni fa, la quale, seppur invecchiata benissimo e ammodernata ancora meglio, risulterà per forza di cose meno dinamica e varia rispetto al capitolo più recente, ma non per questo meno bella.
Bene, chiariti questi due aspetti importanti, mettetevi comodi e lasciatevi spiegare come mai Paper Mario: Il Portale Millenario è, ancora oggi, un titolo che chiunque dovrebbe giocare almeno una volta.
Un RPG che non si fa problemi a osare…
Paper Mario: Il Portale Millenario, come indicato anche dal titolo giapponese del gioco (Paper Mario RPG n.d.r.), è prima di tutto un ottimo RPG, il quale si prodiga nel riprendere, affinare ed espandere, tutte quelle meccaniche di gioco nate con Super Mario RPG e rielaborate, in seguito alla rottura della rosea collaborazione fra Squaresoft e Nintendo, nel primo Paper Mario, conosciuto in giappone come Mario Story.
Il nome Paper Mario, difatti, venne coniato dalla divisione americana di Nintendo, la quale trovò il nome originale poco attraente e la decisione di Naohiko Aoyama di realizzare un Mario di carta particolarmente ispirata, motivo per il quale si optò per un cambio di nome che, alla fine, divenne quello ufficiale della serie.
una serie che, a partire dal terzo episodio, iniziò a proporre meccaniche di gioco diverse in ogni capitolo, una decisione presa da Intelligent Systems la quale voleva proporre esperienze diverse a ogni nuova iterazione, motivo per il quale non sono mai stati usati dei numeri cronologici per indicare i vari capitoli della serie.
Mettendo da parte i fatti storici, e tornando a parlare di Paper Mario: Il Portale Millenario, il secondo capitolo della saga fu il primo ad assumere completamente una sua identità, non facendosi problemi a osare sotto innumerevoli aspetti per quanto concerne il comparto narrativo.
Il primo Paper Mario, difatti, nasceva come seguito spirituale di Super Mario RPG. Il progetto venne messo nelle mani di Intelligent Systems, dopo che il sodalizio fra Nintendo e Squaresoft giunse al termine e che Hal Laboratory cedette il progetto, la quale provo a mescolare la pesante eredità lasciatagli da Super Mario RPG, e dai vari rimaneggiamenti del progetto, alla sua visione di un RPG con protagonista il baffuto idraulico.
Il risultato fu convincente ma l’opera, pur spiccando nel comparto artistico, non sembrava avere ancora un’identità marcata, motivo per il quale gli sviluppatori decisero di dedicarsi principalmente a questo aspetto nel titolo seguente, rendendo Paper Mario: Il Portale Millenario un mix riuscitissimo di: umorismo demenziale, situazioni sopra le righe e momenti delicati.
Non fraintendetemi però, il canovaccio alla base di Paper Mario: Il Portale Millenario è molto banale, ma su quelle semplici fondamenta Intelligent Systems è stata capace di sperimentare a briglie sciolte, caratterizzando meravigliosamente ogni personaggio principale e realizzando un mondo di gioco vivo e coerente.
Vi basti pensare che, senza farvi spoiler, uno dei personaggi del roster è dichiaratamente transgender, una cosa che venne ritenuta inaccettabile da alcune nazioni nel 2004 e che portò a una riscrittura dei dialoghi nelle versioni inglesi e tedesche del gioco. In Italia, sorprendentemente, i dialoghi non vennero modificati e, anzi, vennero introdotti anche alcuni messaggi positivi in merito all’argomento.
Al netto di tutti questi aspetti, a distanza di vent’anni il world-building di Paper Mario: Il Portale Millenario funziona ancora benissimo, risulta attuale, divertente e, per certi versi, sorprendente… specialmente quando ci si sente chiamare imbecilli, perché si risponde in maniera sbagliata a un quesito, o quando si ricevono avance poco velate da una roditrice che di professione fa la ladra.
… che va dritto al punto quando c’è da menare.
Venendo al gameplay, Paper Mario: Il Portale Millenario presenta tutti quegli aspetti che compongono il più classico degli RPG. Si esplora, si chiacchiera, si combatte, si svolgono compiti secondari e si compie un sacco di backtracking per scoprire tutti i segreti del gioco.
Non si tratta né di un mostro in termini di longevità, completarlo al 100% richiede all’incirca una ventina di ore di gioco, né di un titolo difficile, d’altronde da sempre Nintendo voleva realizzare una serie di JRPG semplici, spensierati e immediati, capaci di fungere da “biglietto d’ingresso” per i giocatori meno affini con uno dei generi più quotati nel Giappone degli anni novanta e duemila.
Cominciando dalla progressione di gioco, Paper Mario: Il Portale Millenario si comporta in maniera decisamente meno dinamica rispetto al più recente Origami King. Non fraintendetemi, si può girare liberamente per gli ambienti di gioco, interagire con i personaggi, scoprire nuove missioni e risolvere rompicapi, ma tutto risulta più lineare, e “settorializzato”, rispetto ai titoli più recenti della saga. Le iterazioni con l’ambiente sono minori e l’esplorazione risulta meno dispersiva e, per certi versi, maggiormente lineare.
La progressione è divisa in capitoli, le “maledizioni” (che altro non sono che dei power-up che Mario otterrà proseguendo nella storia), così come le abilità uniche di ogni personaggio, aprono le porte a lunghe sessioni di backtracking e, in linea di massima, sembra sempre di ritrovarsi all’interno di un platform bidimensionale dedicato al celebre idraulico, ammantato da una serie di dinamiche prese di peso dall’universo dei JRPG.
Una formula che funziona indubbiamente bene e che risulta efficace ed essenziale, ma che, per forza di cose, risulta meno “ricca di orpelli” rispetto alle iterazioni cronologicamente più recenti della saga.
Per quanto concerne il combat system, Paper Mario: Il Portale Millenario si comporta esattamente come il più classico degli RPG e, anche in questo caso, punta tutto sull’immediatezza. Ogni personaggio, incluso Mario, avrà a disposizione degli attacchi, e delle abilità, unici, i quali dovranno essere appresi a dovere per capire, nelle fasi avanzate dell’avventura, quale comprimario dovrà affiancare Mario negli scontri.
Il party di Paper Mario: Il Portale Millenario, difatti, è composto da soli due personaggi, il che si rivelerà più che sufficiente per sventare ogni minaccia, a patto di comprendere al meglio come sfruttare i diversi tipi di abilità. Oltre ai punti vita, e ai punti fiore (il mana di Paper Mario: Il Portale Millenario che serve per utilizzare le abilità speciali), ogni personaggio potrà sfruttare degli oggetti, offensivi o difensivi, per facilitare la risoluzione degli scontri.
Ogni attacco, e ogni azione difensiva, richiederà al giocatore di eseguire un breve azione a tempo (simile a un Quick Time Event) che, se portato a termine con successo, permetterà di aumentare il danno inferto o di ridurre notevolmente quello subito.
Questa meccanica, inoltre, si rivelerà vitale per poter guadagnare il favore di un pubblico composto da Toad, Shy Guy, Goomba, Koopa e praticamente ogni personaggio dell’universo di Mario, ottenere un plauso da questa peculiare platea, non solo incrementerà il numero di spettatori presenti, ma garantirà la possibilità di ricaricare rapidamente la barra che permette di sfruttare le “tecniche speciali”, capaci di ribaltare completamente le sorti di uno scontro.
Se tutto questo non bastasse, il combat system di Paper Mario: Il Portale Millenario presenta anche un sistema di tessere, le quali potranno essere fornite a Mario (rispettando il massimo di punti tessera a disposizione) per creare delle vere e proprie build, capaci di rendere l’idraulico più idoneo ad affrontare alcune tipologie di nemici.
Insomma un combat system che, pur mantenendosi molto immediato, riesce a garantire il giusto quantitativo di varietà, e di strategia, capace di appagare anche gli appassionati più “hardcore” del genere.
Un classico senza tempo
Giungendo, infine, a come Paper Mario: Il Portale Millenario si comporta nel 2024, siamo di fronte a un classico senza tempo, con tutti gli aspetti positivi, e negativi, di questo prestigioso merito.
Partendo dal versante tecnico, per quanto il lavoro svolto da Nintendo e Intelligent Systems con questo remake sia davvero notevole, bisogna ammettere che, tutt’ora, il titolo originale si difende benissimo e mostra chiaramente quella abilità, al limite del soprannaturale, di "non invecchiare mai", tipica delle produzioni Nintendo.
Oggettivamente però, le differenze sul versante tecnico fra le due versioni è evidente e mostra quanto Intelligent Systems si sia impegnata per rendere questa nuova edizione al passo con i tempi e stilisticamente in linea con i capitoli più recenti della serie.
Al netto dell’ovvio passaggio dai 4:3 ai 16:9, il lavoro svolto è analogo a quello realizzato con Super Mario RPG, Metroid Prime e The Wind Waker, ovvero prendere il codice originale e ricostruirne ogni aspetto ex novo.
Il risultato finale è l’ennesimo esempio di come, al netto di un sapiente lavoro di ottimizzazione, Nintendo Switch sia invecchiata solo anagraficamente: texture rifatte da zero, risoluzione aumentata, illuminazione rivista totalmente, geometrie migliorate e, ovviamente, la presenza di tutta una serie di piccoli dettagli che era impensabile inserire nella versione del 2004.
Paper Mario: Il Portale Millenario, inoltre, è stato stilisticamente allineato allo stile abbracciato più recentemente dalla serie, per la precisione a partire da Paper Mario: Sticker Star.
Laddove il titolo originale presentava delle ambientazioni che richiamavano le sagome di cartone presenti nei libri Pop-Up, nel remake tutto è diventato di carta, con annesse animazioni realizzate appositamente per rappresentare al meglio questo cambiamento e la malleabilità del materiale su cui è realizzato l’intero universo di gioco.
Alla stessa maniera, l’illuminazione è stata completamente rifatta e, oltre a una serie di riflessi capaci di far risaltare maggiormente le ambientazioni, la rinnovata palette di colori, già di per se molto più vivida di quella adottata nella versione per GameCube e simbolica per quella specifica generazione videoludica, emerge in maniera impressionante sullo schermo di Nintendo Switch OLED.
Come immaginabile, Intelligent Systems non si è limitata solamente a ricostruire il comparto tecnico di Paper Mario: Il Portale Millenario, ma ha introdotto anche molteplici piccole migliorie alla quality of life, oltre ad alcune novità di cui, però, non voglio anticiparvi nulla per evitare spiacevoli spoiler.
Questa meticolosa operazione di ammodernamento, realizzata in maniera tale da non snaturare in alcun modo l’opera originale, non è però priva di difetti. Si tratta per lo più di piccole sbavature, ma fra menù privi di opzioni indispensabili al giorno d’oggi (per farvi un esempio non si possono rimappare i tasti), e alcuni momenti in cui si percepisce chiaramente che si sta giocando a un titolo di vent’anni fa, Paper Mario: Il Portale Millenario tende a mostrare il fianco in tutta una serie di piccoli aspetti legati al passato in cui, forse, un ammodernamento non ne avrebbe snaturato drasticamente l’essenza.
Tutto questo, ovviamente, non va ad intaccar un’esperienza complessiva che riesce a risultare incredibilmente fresca ancora oggi e per la quale vi suggerisco caldamente di non fermarvi alle apparenze e, soprattutto, di non fare l’errore di considerare Paper Mario: Il Portale Millenario un gioco "vecchio".
Per quanto io abbia personalmente apprezzato l’ultimo capitolo della serie, per via del suo respiro più vasto e di un comparto narrativo che nelle fasi finali raggiungeva dei picchi di scrittura estremamente delicati, dopo aver portato a termine questo splendido remake posso senza remore dirvi che è tutt’ora una delle migliori produzioni realizzate dall’accoppiata Nintendo e Intelligent Systems, nonché un titolo che non dovrebbe mancare nella libreria di ogni singolo possessore di una Nintendo Switch.