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a cura di Francesco Dellagiacoma

La serie TV di The Walking Dead, soprattutto all'inizio, ha sconvolto gli spettatori grazie ad una messa in scena incredibile. Un qualcosa di visto raramente sugli schermi, che non merita certo il vertiginoso calo di qualità e inventiva che si è visto nelle ultime stagioni. Dall'altra parte però, i giochi ispirati al mondo creato da Robert Kirkman hanno sempre avuto un certo successo. La mancanza di un erede definitivo al trono lasciato vacante da Left 4 Dead 2 ha alimentato le buone speranze di vedere in Overkill's The Walking Dead il degno successore del capolavoro Valve.

Le premesse ci sono tutte: un'ambientazione fantastica, il co-op teso e frenetico che ha reso celebre il genere, oltre che una serie di filmati in CGI che hanno alimentato l'entusiasmo dei giocatori. Dopo la nostra prova all'E3 2018 abbiamo però notato la presenza di molti elementi ancora da rifinire, e le ore di gioco prima della recensione ci ha portato un'ulteriore conferma: Overkill's The Walking Dead è un gioco che richiede ancora del lavoro.

L'idea di fondo del titolo, per coloro che non fossero avvezzi al genere, è quella di calare il giocatore nei panni di un personaggio tra quattro, facendolo collaborare con altre tre persone per superare una serie di missioni dove il numero dei nemici è generalmente esorbitante, le risorse scarse e il gioco di squadra fondamentale. Un po' come nel telefilm dal quale è tratto il gioco, caricare a testa bassa - soprattutto da soli - solitamente porta ad un rapido game over, o nel caso di Overkill's, a dover aspettare che uno dei nostri compagni ci soccorra dopo aver falciato gli zombie i vaganti che tentavano di finirci.

Le missioni, il nostro personaggio ed il suo equipaggiamento vengono selezionati dal menù principale, qui è anche possibile cambiare abilità ed armi, addirittura modificandole con oggetti raccolti in-game. Questa è fondamentalmente l'unica e piccola, anzi piccolissima componente RPG in un titolo decisamente incentrato sull'azione. Se salire di livello soddisfa (poco) anche solo per vedere un numero maggiore accanto al proprio nome, ciò non basta a dare al titolo il fantastico senso di progressione di altri giochi quali Vermintide o per non andare molto lontano dall'albero, PayDay 2. Anche parlando dei vari personaggi, le differenze tra le varie abilità che possiedono - soprattutto a livelli di difficoltà bassi - si notano poco. Gli oggetti che si ottengono dopo le missioni, per quanto vari, non sembrano influire particolarmente sul gameplay, una mancanza che pur sembrando "minore" a conti fatti rende il completamento di una missione meno soddisfacente.

Parlando nel dettaglio del gameplay vero e proprio, Overkill's si divide in due grandi tipologie di missioni: quelle chiuse e quelle aperte. Nelle prime ci ritroviamo ad affrontare dei veri e propri assedi alla nostra base principale, dove sarà nostro compito predisporre le difese necessarie a contenere le varie ondate che per una quindicina di minuti tenteranno di sopraffarci. Dopo un filmato in computer grafica particolarmente gasante, ci troviamo proprio a difendere il nostro covo, e qui le prime mancanze a livello di design si fanno sentire: le istruzioni sono poco comprensibili, i comandi non proprio intuitivi e soprattutto non si capisce bene cosa c'è da fare. Alziamo una barricata alla bene e meglio dopo aver recuperato le assi di legno, gettiamo il filo spinato e ci prepariamo ad accogliere l'orda.

Comincia così una sessione di gioco non proprio rilassante, da una parte - cosa positiva - per l'asfissiante presenza dei vaganti che sembrano spuntare da ogni dove, dall'altra per la gestione dei vaganti, che riescono a distruggere la barricata in maniera istantanea, e sembrano in grado di farci più male con una manata che un colpo di pistola. Se la prima volta che arriviamo troppo vicini ad un senza-cervello verremo graziati perdendo un po' di vita, alla seconda o terza verremo gettati a terra senza possibilità di fuga, con solo l'aiuto dei nostri amici a darci un'opzione che non sia quella di "arrendersi" e aspettare un lungo tempo di respawn. L'idea delle missioni difensive non è tuttavia da buttare, e anzi dona un bel feeling, costringendoci ad imparare bene ogni possibile via di fuga, e sfruttare tutto quello che possiamo per sopravvivere. Il problema in questo caso è più concettuale che pratico: istruzioni approssimative, concept alla lunga noioso e qualche problema nei controlli, che costringono a varie imprecazioni anche per movimenti come saltare una ringhiera, che dovrebbero essere più o meno naturali.

L'altra tipologia di missione è quella in cui Overkill's The Walking Dead dovrebbe e vorrebbe brillare, ma dove paradossalmente si vedono proprio tutti i limiti dell'opera di Overkill Software. In queste avventure ci caleremo nelle strade di Washington, ritrovandoci in un labirinto di case e vie assediato dai vaganti. Il nostro approccio potrà (dovrà) essere stealth o brutale, lasciandoci la possibilità (non proprio) di decidere come affrontare ogni livello. Spostandoci di casa in casa, passando da un cortile ad un garage per poi sgusciare silenziosamente dietro ad un centinaio di mostri, dovremo fare attenzione a non fare troppo rumore, magari provando a recuperare dell'equipaggiamento da un'auto con il solo risultato di farne scattare l'antifurto.

Se l'idea sulla carta è veramente ottima, la gestione di queste due meccaniche, stealth e "allerta" dell'orda, risultano decisamente problematiche. Scordatevi Metal Gear Solid, ma anche semplicemente Monster Hunter World: qui attirare l'attenzione o meno spesso e volentieri è questione di fortuna, più che di bravura, e un paio di "errori" di troppo possono compromettere irrimediabilmente la partita. L'allerta dell'orda infatti aumenta quando facciamo un po' troppo baccano, e non cala mai, facendo aumentare in maniera permanente il numero di vaganti che si frapporranno tra noi e il nostro obiettivo.

Come se ciò non bastasse, oltre a loro ci sarà anche di mezzo "la famiglia", una fazione che pare avere bene o male l'obiettivo di massacrare i nostri quattro eroi. Se evitare i vaganti è possibile, riuscire a non fare rumore combattendo contro NPC armati fino ai denti lo sarà molto meno: la difficoltà di Overkill's The Walking Dead risulta in questo senso un po' troppo artificiale, e anche se ogni sfida con un po' di pazienza e comunicazione è fattibile, perdere ogni progresso dopo la morte totale del team anche a difficoltà normale potrebbe risultare frustrante per molti giocatori, soprattutto a causa di qualche scelta di sviluppo un po' infelice.

Componente fondamentale del gameplay è l'utilizzo delle armi: se quelle bianche si difendono - e ci difendono - bene, risultando gestite in maniera molto simile a quelle di Vermintide, l'equipaggiamento a lungo raggio pare un po' più abbozzato. La nostra scelta è ovviamente ricaduta sulla balestra, che pur avendo una precisione decente e la possibilità di recuperare le munizioni dai cadaveri (un dettaglio molto piacevole) a volte lascia la sensazione di - non trovo una metafora migliore - lanciare spaghetti. Dimenticatevi Destiny 2 o DOOM, qui le armi ci sono e funzionano, ma difficilmente hanno un feeling grintoso.

A livello tecnico parliamo di un videogioco che in tutto e per tutto risulta "nella media", la grafica pur sapendo un po' di vecchio è quanto meno piacevole, il comparto sonoro sostanzialmente dimenticabile. I modelli, uniti alle animazioni, risultano forse uno dei punti un po' più dolenti in questo senso, mentre una mancanza da sottolineare è forse proprio l'assenza di un forte impatto visivo, quanto meno nella costruzione dei livello. Ci saremmo insomma aspettati qualcosa di più scenico, come le prime stagioni dello show ci hanno abituato.

Il dado è tratto

L'idea di Overkill Software è quella di proporre una serie di aggiornamenti - tra contenuti a pagamento e non - che supporti in maniera corposa il titolo. Se da una parte ci saranno ovviamente le necessarie correzioni ai bug presenti in gioco, dall'altra la speranza è che il team riesca a prendere le buone idee messe in campo al day-one, limando i difetti e trasformando un pezzo di marmo grezzo in qualcosa di più godibile. Consigliato a chi è veramente appassionato della saga e di questa tipologia di videgiochi, Overkill's The Walking Dead è più di tutto un'occasione - per ora - mancata, che con una sistemazione di alcune meccaniche (stealth, grinding esagerato e sistema di combattimento poco appagante) potrebbe diventare una buona proposta ludica.

La mancanza di un forte senso di progressione, unito ad una differenziazione dei personaggi presente, ma non incisiva, non riesce a compensare al gameplay un po' troppo ripetitivo. Pur trovando interessante il design dei livelli, che costringono a pensare a come muoversi, facendoci spesso spostare da zone aperte a chiuse più volte in una missione, esistono problemi di fondo alle meccaniche di gioco che vanno sistemati. La tipologia delle sfide risulta un po' troppo ridotta, mentre il comparto narrativo, pur avendo delle premesse interessanti, ridotto all'osso. Navigabilità dei menù non eccellente, e un po' troppi bug rendono Overkill's The Walking Dead un titolo sul quale puntare - anche se appassionati - solo in sconto, ma che potrebbe nascondere un futuro migliore se supportato a dovere.

Potete prenotare Overkill's The Walking Dead in uscita a febbraio su console, o acquistare l'edizione Steam.
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