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a cura di Francesco Dellagiacoma

La storia nel mondo dei videogiochi di David Cage comincia nel 1999 con Omirkon: The Nomad Soul. Prosegue decisamente bene con Fahrenheit (2005) uno dei titoli rimasti più particolari e interessanti della sua generazione. Sarà poi il turno di Heavy RainBeyond: Two Souls rispettivamente nel 2010 e nel 2013, a segnare il definitivo ingresso di Cage e Quantic Dream, azienda di cui è fondatore, tra i più importanti sviluppatori  di videogiochi a livello mondiale. Ma c'è altro oltre i meri voti, le vendite e i numeri: c'è la storia di un game-designer controverso, al centro di polemiche tra idee più o meno brillanti.

Fondata nel 1997 in Francia, Quantic Dream è conosciuta a livello mondiale grazie ai suoi titoli fortemente incentrati sulla narrativa. Il gameplay effettivo viene ridotto all'osso, restano i protagonisti, le loro storie e il mondo di gioco. L'ingresso nell'industria videoludica dell'azienda e Cage non è perfetto, e Omikron viene lodato per l'ambientazione e la storia, ma criticato in ambiti quali gameplay, design e per essere un mix di generi non proprio funzionale. Le musiche di Bowie, un'ottima grafica e un'idea di fondo molto buona, riescono tuttavia a farlo apprezzare.

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Detroit sarà sicuramente una conferma, ma positiva o negativa?

È il turno di Indigo Prophecy, o Fahrenheit che dir si voglia. È in questo momento che per la prima volta il genio di Cage si mette veramente in mostra. Un anno di lavoro per un copione di game design di 2,000 pagine. Al titolo lavorano quasi ottanta persone, sviluppando in contemporanea per PS2, Xbox e PC. Con Fahrenheit viene fondato un nuovo genere: l'avventura grafica moderna è stata scolpita da Quantic Dream seguendo regole più cinematografiche che videoludiche. Un'idea pionieristica, condita da una storia che - almeno per buona parte - risulta estremamente intrigante, ben pensata e con un'atmosfera e ambientazione uniche. I primi minuti del titolo, entrano di diritto nella storia dei videogiochi.

Non è tutto oro quel che luccica,  almeno così si dice. La storia è bella, scorre liscia, almeno fino a quando non smette di farlo. Il vizio di David Cage, assieme al suo talento, si mostra per la prima volta: la trama improvvisamente diventa un minestrone quasi insensato.

Il thriller paranormale, senza spiegarsi, diventa Matrix. Due su tutte sono le scene che fanno alzare il sopracciglio: un combattimento in formato quick-time-event e una scena di sesso "interattiva" sulla quale è meglio soprassedere.

Heavy Rain è una promessa: il thriller che i giocatori vogliono, una storia cruda e ben scritta, un nuovo passo nel genere dell'avventura grafica. Il passo viene nuovamente fatto, e David Cage fa centro con un titolo acclamato dalla critica e dal pubblico, ancora una volta lontano dall'essere perfetto, meno innovativo di Fahrenheit, ma con una trama che - pur non senza qualche scivolone - scorre molto bene. Non capolavoro, ma nuovamente un cult.

Ci si prova ancora Beyond: Two Souls nel 2013, per provare a fare un "triplete" che avrebbe dell'incredibile. A trainare il carro sono le interpretazioni di Ellen Page e William Dafoe, un motion-capture di incredibile livelloe una buona idea. A remare contro però abbiamo dei personaggi costruiti con carta velina, una storia che questa volta non regge, e un gameplay decisamente troppo passivo. Beyond è ben lontano dall'essere un brutto titolo, ma David Cage vacilla nella scrittura, e decide di lasciare da parte l'arte del game-design per costruire un prodotto che semplicemente è troppo film e troppo poco videogioco. Senza una buona storia e senza un buon gameplay Two Souls non può essere un cult, ma vende, e vende comunque bene. Si passa oltre, ma di quello che Detroit: Become Human potrebbe o non potrebbe essere, non parleremo in questo momento.

David Cage è poliedrico, appassionato di musica e (spesso) ottimo scrittore, in grado di costruire fantastiche storie e ambientazioni, ma anche in grado di attirare a sé numerose critiche, in primo luogo per il trattamento riservato a molti personaggi nei suoi titoli. Abbiamo un estremo semplicismo nella creazione delle figure femminili, quasi sempre ridotte a spalle amorose del protagonsita, senza nemmeno un po' di impegno nel giustificare il loro comportamento.

Le storie di Cage sono spesso ben scritte fino ad un certo punto, punto nel quale immancabilmente iniziano a vacillare, più che per i buchi nella trama, per delle scelte che a volte paiono totalmente insensate. Il comportamento dei personaggi, spesso così realistici da rendere il giocatore in grado di empatizzarci in maniera perfetta, scade in motivazioni totalmente illogiche.

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È impossibile non citare anche il caso Ellen Page, che ha visto l'attrice intraprendere azioni legali contro Sony. Il modello di Jodie, protagonista di Beyond e interpretata da Ellen, è stato inserito nel codice di gioco senza veli, a causa di una scena sotto la doccia. Nonostante il filmato di gioco non inquadri parti sensibili, e non sia possibile muovere la telecamera in nessun modo, utilizzando il titolo in modalità debug i giocatori sono riusciti ad accedere al modello completo del personaggio. Non avendo ricevuto il permesso di scansionare il corpo dell'attrice, il team ha pensato bene di creare il modello da zero, inserendolo poi nel titolo. In questo caso viene da chiedersi, a cosa sia servito creare un corpo completo, con tanto di parti intime, per una scena che non le includeva. 

[In un'avventura grafica] Ho sempre pensato che il "game over" sia un fallimento più per il giocatore che per il game designer.

La scelta dello sviluppatore di relegare il "game over" ad un errore del game-designer più che del giocatore ha portato progressivamente il livello di difficoltà dei suoi titoli ad abbassarsi, fino a rasentare lo zero. Polemiche sulle scene erotiche forzate nei suoi giochi, Beyond ed Heavy Rain su tutti, ma anche una Legion of Honour, il riconoscimento - militare o civile - più alto in Francia.

David Cage è sicuramente una figura controversa dell'industria dei videogiochi, ma non si può certo dire che manchi di inventiva. A breve scopriremo se con Detroit: Become Human, Cage ha fatto centro. Che lo amiate o che lo odiate, una cosa è sicura: l'attesa di scoprire quanto vale questo titolo, è la stessa per tutti.


Tom's Consiglia

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