G-Sync contro V-sync disabilitato
Quasi chiunque sa cos'è il V-Sync e cosa succede quando lo si disabilita. L'unica volta che lo attiviamo è quando con il V-sync disabilitato il gaming è insopportabile per via del tearing che emerge quando i frame provenienti dalla vostra GPU non corrispondono al ciclo di refresh del pannello.
Come potete immaginare, l'impatto visivo dovuto alla disattivazione del V-Sync è inconfondibile, ma è in gran parte influenzato dal gioco e dalle impostazioni di dettaglio che si usano.
Prendete Crysis 3, ad esempio. È facile mettere in difficoltà il sottosistema grafico usando l'impostazione Very High. E poiché Crysis è uno sparatutto in prima persona che richiede un sacco di movimenti rapidi, il tearing può essere davvero elevato. Nell'esempio sopra, l'uscita da FCAT catturata tra due frame mostra come i rami dell'albero siano completamente sconnessi.
D'altra parte, quando disabilitiamo forzatamente il V-sync in Skyrim, il tearing non è eccessivo. Considerate però che il frame rate è davvero elevato e che più frame sono mostrati a schermo a ogni scansione. Perciò l'ammontare di movimento per frame è relativamente bassa. Ci sono ancora dei problemi giocando a Skyrim in questo modo, quindi non è la configurazione ottimale, ma serve a mostrare che persino con il V-sync disattivato abbiamo un'esperienza variabile.
Il terzo esempio che facciamo è con Tomb Raider, dove le spalle di Lara sono decisamente non allineate - inoltre guardate i capelli e la spallina della maglietta. Per inciso, Tomb Raider è uno dei pochi giochi nella suite che vi permette di scegliere tra double e triple-buffering se usate il V-sync.
Una classifica finale mostra che far girare Metro: Last Light con G-Sync abilitato a 144 Hz vi dà le stesse prestazioni di gioco con il V-sync disabilitato. Quello che non potete vedere è che non c'è tearing. Usando la tecnologia su uno schermo a 60 Hz siete bloccati a 60 FPS, anche se c'è dello stuttering o del lag in ingresso.