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Nobody Wants to Die, quando cyberpunk e noir si uniscono | Recensione

La nostra recensione di Nobody Wants to Die, titolo di genere investigativo noir sviluppato dallo studio polacco Critical Hit Games.

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a cura di Giulia Serena

Editor

Una città dove la pioggia è perenne, le insegne a neon capeggiano su ogni edificio e le strade non esistono, poiché il cielo stesso è una strada per tutti i veicoli volanti che vi sorvolano. Leggendo questa descrizione vi sarà sicuramente venuto in mente Blade Runner, capolavoro di Ridley Scott uscito negli anni '80 che ha funto da precursore del genere cyberpunk e che ancora oggi continua a ispirare opere sia cinematografiche che videoludiche.

L'ultimo esempio di un titolo che rientra in quest'ultima categoria è Nobody Wants to Die, nuova avventura investigativa noir ambientata in un futuro distopico e sviluppata dallo studio polacco Critical Hit Games, con l'appoggio di Plaion per la pubblicazione. Ambientato nel 2300, il gioco ci mette nei panni di James Karra, un detective alle prese con un intrigante caso di omicidio in una New York futuristica.

Nessuno vuole morire

In questo mondo tanto tecnologicamente avanzato quanto corrotto, la morte è stata resa illegale grazie alla tecnologia del trasferimento della coscienza. Tutti i cittadini, infatti, sono obbligati per legge ad avere un "backup" della propria mente, pronto per essere trasferito in un nuovo corpo in caso di decesso. La faccenda si fa intrigante, però, giacché proprio il creatore di questa rivoluzionaria tecnologia viene trovato morto nel suo lussuoso appartamento, dando il via all'indagine del protagonista.

Mentre l'ambientazione è chiaramente ispirata a Blade Runner, con tanto di assistente vocale all'interno della casa del protagonista come nel secondo film, la trama è, invece, molto simile a quella della serie tv Altered Carbon - anch'essa di genere cyberpunk noir -, in quanto la vicenda verte su un omicidio avvenuto negli alti ranghi della società.

Insomma, in tal senso Nobody Wants to Die non si inventa nulla di nuovo, ma riesce comunque a dar vita a un mondo ricco e dettagliato, dove l'estetica decopunk si fonde perfettamente con l'atmosfera noir della narrazione. La New York del futuro è rappresentata in modo suggestivo, con luoghi iconici come Central Park ridotti a distese desolate senza un albero vivo ma solo con ologrammi.

La distopia, elemento chiave di Nobody Wants to Die, ha una lunga tradizione nella letteratura e nel cinema, ma ha trovato nei videogiochi un mezzo particolarmente efficace per esplorare scenari futuri inquietanti. 

Una curiosità interessante riguarda il tema dell'immortalità digitale esplorato in Nobody Wants to Die. Questo concetto, noto come "mind uploading" o caricamento della mente, è oggetto di seria ricerca scientifica, con alcuni scienziati ritengono che potrebbe diventare una realtà entro questo secolo.

Gli strumenti del mestiere

Il gameplay si concentra, invece, interamente sulle indagini, con il detective Karra che utilizza diversi strumenti high-tech per raccogliere indizi. Sarete, infatti, dotati di un ricostruttore che permette di riavvolgere il tempo sulla scena del crimine, di un dispositivo a raggi X per vedere oggetti e ricostruire traiettorie (come ad esempio quelle dei colpi di pistola) attraverso muri e pavimenti, di una luce UV per rilevare le impronte e di una fotocamera per documentare le prove.

Una volta raccolti gli indizi, bisognerà poi collegarli tra loro per formulare ipotesi sul caso, il tutto tramite un sistema che fornisce feedback in tempo reale sulla correttezza dei collegamenti effettuati. Anche nel corso della storia compieremo delle scelte, alcune delle quali saranno di vitale importanza e decreteranno il nostro finale.

Nobody Wants to Die presenta, infatti, ben quattro finali diversi, che vanno dal tremendo al buono. Nel mio caso, alla prima run ho ottenuto quello "neutrale", ma vi anticipo una cosa: a prescindere da quale vi capiterà sappiate che, come spesso accade con gli investigativi noir, non sarà allegro. 

D'altronde, James è corrotto sin dall'inizio dell'avventura: si trova in quella situazione in quanto dimesso dal suo incarico ufficiale di poliziotto perché mentalmente instabile - non vi spoilero il perché - e durante tutto il gioco soffre di problemi di sincronizzazione a causa del recente trasferimento della sua coscienza in un nuovo corpo. Questi episodi si manifestano con allucinazioni e distorsioni della realtà, che il giocatore sperimenta in prima persona durante le indagini.

In modo da contrastare questi gravi effetti collaterali, James deve assumere regolarmente un farmaco chiamato "ambrosia"; ciò aggiunge un ulteriore livello di incertezza alla narrazione, facendo dubitare il giocatore della realtà percepita dal protagonista e cercando di depistarlo dal capire la verità anzitempo. 

Breve ma intenso

La storia di Nobody Wants to Die segue, dunque, molti dei canoni classici del genere noir: il protagonista è un detective tormentato, con problemi di alcolismo e un passato doloroso. Nonostante questi elementi possano apparire stereotipati, la trama riesce comunque a risultare coinvolgente grazie all'intrigante ambientazione futuristica, al gameplay ben riuscito e alla presenza di Sara, una collega che aiuterà James nelle sue indagini attraverso una comunicazione via radio e che diventerà man mano più importante nella narrazione.

Il gioco è relativamente breve, con una durata di circa 6 ore totali, ma offre un'esperienza ben calibrata e priva di tempi morti. Certo, la linearità della narrazione limita la libertà del giocatore, ma la possibilità di compiere scelte che influenzano il finale non lo fa sentire come un'avventura grafica in cui dobbiamo solo sederci e leggere.

L'opera non è poi esente da qualche problema e limite tecnico: nel corso dell'avventura ho incontrato alcuni bug e ci sono stati dei cali di frame su PS5, mentre alcune texture, come quelle delle gocce dell'acqua sull'asfalto e del fuoco, risultano molto "pixellose". A netto di ciò, però, il gioco presenta un comparto grafico molto godibile, con il team che si è chiaramente impegnato maggiormente a realizzare la città in stile cyberpunk piuttosto che i personaggi. 

Chi dovrebbe giocarlo?

Nobody Wants to Die si rivela un'esperienza stimolante e coinvolgente, particolarmente consigliata agli appassionati di giochi investigativi e del genere noir. Nonostante la sua brevità e la limitata libertà di azione, il gioco offre una narrazione ben costruita e un'ambientazione affascinante che lascia il desiderio di esplorare ulteriormente questo mondo distopico.

Con un prezzo di 24.99€, il titolo rappresenta un buon investimento per chi cerca un'avventura investigativa dal taglio cinematografico, capace di sollevare anche interessanti riflessioni sul tema dell'immortalità e sulle sue possibili implicazioni sociali. 

Voto Recensione di Nobody Wants to Die


8

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Ambientazione futuristica ben realizzata e affascinante

  • Trama coinvolgente con tematiche interessanti come l'immortalità digitale

  • Gameplay investigativo ricco di strumenti high-tech

  • Presenza di scelte che influenzano il finale

Contro

  • Problemi tecnici come bug e cali di frame su PS5

  • Alcune texture poco dettagliate

  • Durata molto breve

Commento

Nobody Wants to Die offre un'esperienza avvincente nel genere investigativo noir, con una trama intrigante e un'ambientazione futuristica ben realizzata. Nonostante non introduca elementi innovativi nel panorama cyberpunk, il gioco riesce comunque a coinvolgere grazie alla sua narrazione solida e al gameplay investigativo ricco di dettagli tecnologici. I giocatori appassionati del genere troveranno, quindi, in questo titolo un'avventura interessante e riflessiva, che esplora temi complessi come l'immortalità digitale e le implicazioni sociali della tecnologia avanzata. 
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