Nioh 2, la lama del Re Demone | Recensione
Nioh 2 è finalmente pronto a mostrare la sua forma demoniaca, regalandoci uno spaccato fantasy del Sengoku di Oda Nobunaga.
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a cura di Alessandro Palladino
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Mettere di nuovo piede nella storia del Giappone ha tutto un altro sapore quando lo si fa in Nioh 2, come già avevamo abbondantemente sottolineato nelle nostre prove del titolo di Team Ninja, Koei Tecmo e Kou Shibusawa. Ma una volta messo mano all’esperienza completa, il periodo Sengoku ci si mostra nella sua pienezza attraverso il racconto di alcune delle vicende più sensazionali del suo corso, facendoci partecipare direttamente all’ascesa e caduta di Oda Nobunaga (che, tra le altre cose, è doppiato da Shibusawa stesso in una performance magistrale).
Nioh 2, lo ribadiamo fin da subito, non è certo una rivoluzione nell’offerta che era già presente nel suo predecessore. Ne è infatti la forma perfezionata, arricchita da tantissime nuove meccaniche e totalmente incentrata sul folklore storico-culturale del Sol Levante, scalzando via l’impostazione da “visitatore” per favorire un vostro protagonista, dotato di un ruolo centralissimo nelle pagine che scriveranno il futuro del Giappone. Chi ha già avuto modo di apprezzare il lavoro di Team Ninja fatto in precedenza si ritroverà ancora più coinvolto in ciò che lo attende nel prequel all’avventura di William, vivendo a metà tra l’epopea di un guerriero bellico e la redenzione di un retaggio demoniaco innato.
Il cuore del mezzo demone
Prendendo a piene mani dal passato, l’apertura di Nioh 2 ci narra di una nazione sull’orlo del cambiamento, dove ambizione e mistero collidono in regioni pullulate da eserciti in divenire e temibili Yokai: esseri mistici a metà tra le leggende e il mostro spiritico. In questo scenario siamo chiamati a forgiare il nostro eroe attraverso un tool di creazione abbondante e preciso, talmente tanto specifico da impressionare per i vari risultati ottenuti con gli slider più che chirurgici. Fin dalle prime battute della genesi dell’alter-ego, ci viene detto che esso è un metamorfo, cioè un umano nato dall’unione di una madre Yokai redenta e un uomo che ha deciso di rompere la barriera tra la propria realtà e quella delle divinità.
Tuttavia, un destino crudele ha atteso i suoi genitori, portando la madre a venire uccisa da una misteriosa figura demoniaca, non prima di aver lasciato in eredità un pugnale fatto di Pietra dello Spirito. Questo strumento, capace di uccidere gli Yokai e frammento di una spada leggendaria, è diventato la sua unica ragione di vita come cacciatore di Yokai provetto, almeno fino a quando una misteriosa lettera ci porterà a fare la conoscenza del famigerato Tokichiro Kinoshita, detto La Scimmia e conosciuto poi come Hideyoshi. Questo mercante di Pietre dello Spirito sarà il nostro ingresso verso le vicende storiche della conquista di Oda, permettendoci di dimostrare al generale la nostra abilità bellica anti-Yokai in diverse occasioni.
La maggiore differenza rispetto a Nioh è quindi quella di essere parte del moto del cambiamento storico giapponese, dando la possibilità a Team Ninja di realizzare una trama molto sentita e particolarmente incentrata sui suoi attori principale. Certo, il nostro metamorfo sarà pure silente, ma l’abbondanza di dialoghi (e testi esplicativi) sopperisce pienamente alla mancanza di voce dell’eroe, regalandoci alcuni monologhi e scambi di alta qualità. Il centro nevralgico dell’operazione è quindi quello di raccontare il Sengoku in chiave folkloristica, sfruttando l’originalità dell’idea dietro l’ambientazione di Nioh 2 per modificare ciò che ha mosso ambizioni e guerre in una caccia al mistico potere. Intrighi, tradimenti, onore e misteri sono tutto ciò che alberga nella Pietra dell’Anima di questo nuovo capitolo prequel, mostrando al giocatore come il Giappone sia arrivato allo stato in cui l’hanno trovato i colonizzatori inglesi.
Per molte ragioni, tra cui rimandi e personaggi/location che appaiono in entrambi i capitoli, Nioh 2 potrebbe rappresentare anche un perfetto punto da cui partire per chiunque non si sia ancora approcciato al titolo originale. Non solo perché la sua storia è effettivamente precedente a quella di Nioh, ma anche perché molti riferimenti e situazioni avranno un sapore più incisivo sapendo ciò che è accaduto in Nioh 2, effetto che si ottiene solo quando la caratterizzazione dei personaggi è così ben fatta come quella adottata da Team Ninja. Avere poi dei sistemi più o meno complementari a livello di gameplay rende meno inflessibile tale “scambio” d’ordine, portandoci quindi a consigliarvi di gettarvi in Nioh 2 soprattutto se ne siete stati lontani finora.
Al suo cuore, il nuovo viaggio di Team Ninja è più coinvolgente, oltre che vissuto. Per quanto la conoscenza della storia giapponese possa aumentare la godibilità dell’esperienza, anche per noi occidentali rimane un racconto variegato dalla narrazione complessa, ramificata perfino nei sottomenù e nelle descrizioni delle missioni. Le cutscene in particolare rappresentano l’espressione massima della voglia di rendere alcuni eventi nel miglior modo possibile, evitando di far stonare il nostro personaggio e, anzi, inserendolo così bene che potreste scambiarlo per un eroe già esistente come lo era William, puntando sulle connessioni emotive tra i vari gruppi. Il duro lavoro di Team Ninja, accoppiato ai feedback ricevuti, ha totalmente ripagato nel lato narrativo, trovando l’approccio perfetto all’anima orientale che contraddistingue Nioh.
Trasformazione, maledizione
I riscontri dell’utenza però hanno riverberato ancora di più all’interno del gameplay, il quale preserva sempre la struttura da action-RPG passata, in modo da ristrutturarla nelle fondamenta per arricchirla di molto, oltre che ad approfondire i già delicati meccanismi numerici del gioco. Chi affronta Nioh 2 senza conoscenza pregressa si troverà davanti un gioco in cui il proprio personaggio affronta i pericoli con l’ausilio di due armi di vostra scelta, ninjutsu e magia Onmyo in grado di buffare o debuffare sia voi che gli avversari. Ci sono molte armi tra cui scegliere, passando dalla classica katana a strumenti più elaborati come Tonfa, Falci (nuova aggiunta per Nioh 2) e Kusarigama. Ognuno di esso ha la sua scuola, comprendente combo particolari, animazioni uniche e una marea di abilità (passive e attive) esclusivamente dedicate ad ognuna delle armi, senza dimenticare gli attacchi a distanza con archi e fucili.
La base del lavoro di Nioh 2 sarà quindi familiare a chi ha già speso ore e ore in compagnia di William, ritrovando nemici, scenari e situazioni conosciuti in passato. Un approccio che anche noi abbiamo avuto quando abbiamo messo mano per la prima volta al gioco, il quale però ci ha ben presto fatto capire che non potevamo prenderlo affatto sottogamba nonostante l’esperienza pregressa. Tutti i nemici, siano i vecchi Yokai o le tante nuove facce umane e non, possiedono attacchi molto diversificati tra loro, con pattern cangianti e mosse particolari capaci di porre fine alla vostra vita in due semplici colpi. Come se non bastasse, il mondo spiritico adesso può invadere la realtà, creando zone in cui avrete lo svantaggio netto della carne terrena mentre, di contro, gli Yokai saranno ancora più potenti del normale.
La difficoltà più crudele viene altresì mitigata dalla nostra parte Yokai, capace di farci trasformare in tre forme differenti di demone e utilizzare le abilità dei nemici che incontreremo, sia dei Boss che dei mostri normali. L’attingere alla nostra essenza demoniaca è senza dubbio la particolarità maggiore di Nioh 2, capace di donare molta più strategia agli scontri e modificare sensibilmente lo sviluppo parametrico del personaggio grazie a un albero di abilità pieno zeppo di bonus abbastanza specifici. Oltre a portare due Spiriti Guardiani con sé (previo raggiungimento di tale possibilità attraverso la storia principale), la scelta di diversificare in tre categorie la trasformazione in Arma Vivente – o Trasformazione Yokai – è riuscita nell’intento di dare più rilevanza alla scelta dei guardiani e delle abilità da assegnargli, permettendo ai futuri giocatori di potersi sbizzarrire come noi mai in combinazioni tra equipaggiamento, statistiche e capacità ultraterrene.
La maggiore profondità si avverte anche durante l’azione vera e propria, dove spada alla mano ci scontreremo con vari avversari attraverso il meccanismo inossidabile salute-stamina, arricchito con l’Anima per le capacità demoniache. Alcune mosse sono le stesse imparate in Nioh, ma approfondendo le varie scuole di abilità ci si accorge ben presto di possedere una marea di nuovi trucchi, capaci di dare vita alle combo e potenziare i vari contrattacchi. Ogni arma, al suo utilizzo costante, si evolve in una certa maniera prediligendo uno specifico approccio. La nuova Falce, ad esempio, è uno strumento a metà tra l’assalto pesante e quello di media entità, capace di mutare la propria forma a seconda della posa (alta, media, bassa) che si decide di assumere. Il suo utilizzo è quindi estremamente fluido, ideale per i giocatori alla ricerca di manovrabilità situazionale. Al contrario, i Tonfa rimangono i prediletti per far piovere colpi veloci con poca stamina e le armi pesanti continuano la loro corsa inarrestabile come nel passato, focalizzandosi sul danno e la difesa assoluta.
In un modo o nell’altro il gameplay di Nioh 2 risulterà diverso per ogni utente in base alle scelte che compirà, rimanendo fedele all’essenza del marchio in modo da portarla, anche qui, alla sua completezza formale. La ciliegina sulla torta è data da una gestione dell’equipaggiamento più ricca e precisa, piena di bonus dedicati alle statistiche e molto virata verso i giocatori che sapranno ben bilanciare la build in uno o nell’altro senso. A prescindere dal voler costruire un Ninja o un Samurai dalla spada lesta, le possibilità a disposizione sono enormi e ricche di specifiche strade su cui poter costruire la progressione.
Per mettervi alla prova ci saranno Boss e ostacoli vari, superabili equamente con la giusta dose abilità/reazione e con una preparazione certosina tra livelli ottenuti, punti di statistica e grado dell’equipaggiamento. Nioh 2 può essere ostico nei confronti di chi deciderà di prenderlo alla leggera, correndo tra le varie mappe senza esplorare neanche un minimo. A chi seguirà questa via della fretta attende la morte per mano dei numerosissimi boss del gioco, che in questo capitolo ci appaiono più studiati, differenziati e dal design maggiormente ispirato.
Meno scontri contro umani e più battaglie con titani Yokai, tenendo benissimo fede all’idea di Team Ninja di concentrare il tutto sulla nostra natura a metà tra le dimensioni. Per fortuna però, il comparto multiplayer è stato incentivato in diversi sistemi, permettendovi di chiamare numerosi alleati (umani o IA) e allietare così la vostra avventura nelle arene dei boss. La maggior parte delle volte non avranno abbastanza danni da potersi occupare da soli di determinati nemici, ma è quantomeno piacevole poter sapere di contare su una mano in più o poter avventurarsi nel gioco con altri mezzidemoni. Naturalmente c’è anche l’altro lato della medaglia dato dai Redivivi e dai Clan, rimasti pressoché invariati rispetto a Nioh.
Colori del Sol levante
Ciò che più salta all’occhio rispetto al precedente capitolo è la voglia di dipingere un Giappone maggiormente pittoresco e caratterizzato, creando ancora più ricchezza da un punto di vista visivo. Nioh 2 è senza dubbio un titolo più colorato e vivido del primo capitolo, pieno di foreste dagli sgargianti colori, caverne tetre ricche di santuari sepolti e roccaforti urbane dove l’architettura storica la fa da padrone, mostrandoci quanto la bellezza dell’arte orientale venga soggiogata dal fuoco della guerra. Se c’è davvero un punto che si può definire rivoluzionario è proprio il nuovo approccio all’identità estetica, dichiaratamente costruito per far sì che il gioco mostrasse un’aura più fantasy che dark come lo era allo sbarco di William, accompagnati da delle musiche ancora più tradizionali dall’alto standard qualitativo.
Ne escono quindi numerosi livelli con aree diverse fra loro, pieni zeppi di dettagli curati e strade secondarie da esplorare alla ricerca dell’ultimo Kodama o di un bottino nascosto. Il design delle varie zone è notevolmente migliorato rispetto alla precedente esperienza, sfruttando la verticalità e dando grande libertà al giocatore di esplorare i vari scenari dal respiro profondamente tradizionale.
Parallelamente, l’attenzione al vestiario dei personaggi principali è ancora più certosina dell’ambientazione, soprattutto se si considera la cura nella creazione del personaggio e lo sforzo di rappresentare, anche nel design, il mutamento che i vari eroi storici ricevono nel corso degli anni in cui il gioco intercorre, forti di un doppiaggio giapponese (ma anche inglese) di notevole fattura. Sfogliando la Galleria nella propria abitazione, ci si rende conto in fretta di quanto la creatività di Team Ninja si sia spinta un passo più avanti dal passato, arrivando a un risultato che il team di sviluppo è orgoglioso di presentare anche attraverso piccoli ninnoli.
Allo stesso tempo però, il riutilizzo di luoghi, personaggi e nemici alle volte fa sentire il suo peso, dimostrandosi probabilmente l’unico vero punto debole del gioco. Sei si guarda al contesto, la riproposizione di alcune boss fight e arene esplorate in passato ha perfettamente senso se si osserva la linea temporale e, di conseguenza, la storia giapponese. Inoltre, prendendo in considerazione le effettive aree inedite, parlare di pigrizia o riciclo sarebbe davvero insensato nella maggior parte dei casi. Ma, in alcune istanze ben precise, sarebbe stato necessario quantomeno provare a variare alcune dinamiche, anche solo per dare l’idea di star affrontando qualcosa di diverso da Nioh.
Tenendo a mente i punti di vicinanza tra i due progetti, anche qui è presente la possibilità di utilizzare diverse “modalità” di gioco, atte a migliorare la performance o la resa grafica. PlayStation 4 Pro in questo caso è il luogo ideale in cui vivere Nioh 2, in virtù della già menzionata ricchezza dell’ambiente. Su PlayStation 4 Standard la situazione è comunque godibile a patto di sacrificare un po’ di dettaglio grafico nel caso si decidesse a utilizzare i 60 fps fissi, mantenuti egregiamente. Sta a voi quindi decidere come impostare Nioh 2 sulla vostra console, ma è da sottolineare come un punto a favore la possibilità di poter scegliere i propri compromessi. Infine, la localizzazione testuale italiana rende giustizia alle varie nomenclature e scene del titolo, alle volte dando addirittura più spessore a determinate forme verbali.
Voto Recensione di Nioh 2 - PS4
Voto Finale
Il Verdetto di Tom's Hardware
Pro
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- Storia più intensa e caratteristica, ricca di personaggi storici
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- Gameplay ricco e profondo, estremamente personalizzabile in ogni aspetto
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- Direzione artistica variegata, piena di livelli estremamente diversi fra loro
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- Colonna sonora eccellente, doppiaggio originale di ottima fattura
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- Ottimo punto di partenza anche per i giocatori neofiti
Contro
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- Lo sporadico riutilizzo di alcuni personaggi/luoghi/nemici poteva essere gestito meglio
Commento
Nioh 2 è senza dubbio la forma perfetta del Giappone di Team Ninja, tanto nelle idee alla sua base che nell’esecuzione ludica. La scelta di creare un protagonista così legato alla patria e al contesto storico si è rivelata molto più apprezzabile del gaijin argenteo, costruendo in questo modo una delle migliori rappresentazioni fantastiche del regno di Oda Nobunaga. Intrighi, politica, guerra e filosofia fuoriescono da ogni scena come in un film d’autore, calando il giocatore sempre più da vicino nelle stupende ambientazioni confezionate per questo prequel. Tanta attenzione al regno degli Yokai ha ripagato la scommessa su di essi, avendo un impatto dominante sul gameplay e uscitone arricchito come non mai nonostante il riutilizzo della stessa base meccanica. Al netto di qualche piccolo riciclo di vecchi asset, Nioh 2 è un’avventura in grado di soddisfare tutti i sensi dei giocatori veterani o novizi, presentandosi addirittura come un perfetto punto di partenza per chi ancora non conosce il marchio. Un titolo, quindi, che rende fede alla natura a metà tra il regno degli umani e degli Yokai, assicurandovi il meglio da entrambi i mondi da cui lo si può guardare.