Nintendo fa la sua rivoluzione
Il Nintendo ha fatto parlare molto di sé nei mesi precedenti al lancio; durante l'attesa, a un certo punto, si è creduto che il nome sarebbe stato "Revolution", ma alla fine si è optato per "Wii". Forse era meglio revolution, ma alla fine è solo un nome.
Il costruttore giapponese ha integrato tutto il necessario in una scocca di 21,6 cm x 15,4 cm x 5 cm , dal look semplice ma elegante, rassomigliante in alcuni aspetti al classico design apple, con un colore bianco laccato.
Senza il supporto per il posizionamento verticale, il Wii è una semplice scatola con una fessura frontale dove inserire i dischi da 12 cm , ma anche i mini-DVD del Gamecube. La console può essere posizionata sia in orizzontale che in verticale.
Nintendo è sempre riuscita a innovare e sorprendere, a partire dal DS, dotato di un touchscreen che varia l'approccio ai giochi. Il Wii non fa eccezione ed è dotato di un controller senza fili (Wiimote, molto differente da tutto ciò che è stato concepito fino ad ora). Si tratta praticamente di un telecomando che rileva i movimenti nello spazio; un sensore dalla forma piatta deve essere sistemato davanti al televisore.
In base al gioco, il controller si tiene come un telecomando o in orizzontale, per simulare per esempio un volante. Il Wiimote dispone di un grilletto, di una croce direzionale e di sette bottoni, tra cui un tasto "power" per spegnere o accendere la console, e un tasto "Home" per tornare all'interfaccia iniziale.
In base ai giochi, un secondo controller a forma di pera, chiamato "Nunchuk", dotato di un controller analogico, si può connettere al telecomando. Anche questo rileva i movimenti nello spazio. In questo modo il giocatore avrà un controller per mano. Con questa configurazione le possibilità offerte sono numerose e divertenti. Bbasta solo assistere a una partita di Wii Sport nella quale si tiene il controller come una racchetta per rendersi conto delle potenzialità.
Accertatevi solo di spostare lampade e soprammobili vari prima di lanciarvi in una partita a due o quattro giocatori. Anche in uno sparatutto in prima persona ci si immerge in una dimensione particolare, dove brandirete il telecomando come se fosse un fucile. Insomma, un'esperienza di gioco diversa da tutto quello che si è visto finora.