Nintendo si impegna contro gli emulatori, ma non ferma i venditori di giochi scam nel suo store

Il team di sviluppo di Unpacking ha denunciato la presenza di cloni e truffe sul Nintendo eShop che utilizzano il nome del loro gioco.

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a cura di Giulia Serena

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Il team di sviluppo di Unpacking, popolare puzzle game indie, ha denunciato la presenza di cloni e truffe sul Nintendo eShop che utilizzano il nome del loro gioco. In particolare, Wren Brier, direttrice creativa di Witch Beam, ha criticato Nintendo sul social Bluesky per la mancata risposta dopo oltre due settimane dalla segnalazione.

Sul Nintendo eShop sono apparsi, infatti, diversi videogiochi e DLC con nomi simili a "Unpacking", come "Unpacking Universe Dreams" e "Unpacking: Deluxe Edition". Secondo Brier, questi prodotti stanno sfruttando in modo illecito il marchio registrato di Unpacking per ingannare i potenziali acquirenti.

Il problema evidenzia le difficoltà che gli sviluppatori indipendenti affrontano nel proteggere le proprie proprietà intellettuali sugli store digitali. La presenza di cloni e truffe può danneggiare sia economicamente che a livello di immagine i creatori originali. 

Nintendo non ha ancora commentato ufficialmente la vicenda. Al momento della stesura di questo articolo, i giochi segnalati risultano ancora disponibili sugli eShop nordamericano ed europeo. In alcuni casi, le copie appaiono addirittura prima del gioco originale nei risultati di ricerca.

La situazione di Unpacking non è isolata: negli ultimi anni sono aumentati i casi di app che sfruttano nomi e parole chiave di giochi di successo per ottenere visibilità, spesso utilizzando screenshot e artwork generati con l'intelligenza artificiale per ingannare gli utenti.

Gli sviluppatori chiedono controlli più rigorosi da parte delle piattaforme per contrastare questo fenomeno che rischia di minare la credibilità degli store digitali e danneggiare i creatori di contenuti originali.

D'altronde, il fenomeno dei cloni e delle truffe nel mondo dei videogiochi non è certo una novità, ma affonda le sue radici nei primi anni dell'industria videoludica. Già negli anni '80, con il boom delle console casalinghe, molte aziende cercavano di capitalizzare sul successo di titoli popolari creando copie più o meno fedeli.

Con l'avvento del digitale e degli store online, il problema si è amplificato. La facilità di pubblicazione e la vastità del mercato hanno creato un terreno fertile per cloni e truffe. Gli store digitali hanno implementato sistemi di verifica sempre più sofisticati, ma l'ingegno dei truffatori sembra non avere limiti. 

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