Nintendo ha rintracciato James "Archbox" Williams, uno dei due imputati in una causa per pirateria nei confronti di Nintendo Switch, grazie a riparazioni e post su Reddit. I dettagli sono emersi da documenti del tribunale scoperti da Game File.
Nel 2023, Nintendo ha assunto lo studio legale Mitchell Silberberg & Knupp per indagare su negozi online di giochi pirata per Switch. Ebbene, l'indagine ha portato alla scoperta di Archbox e, attraverso post su Reddit nelle comunità SwitchPirates e Phoenix, gli avvocati hanno appreso che viveva vicino a Phoenix, Arizona e aveva frequentato la Midwestern University.
I legali di Nintendo hanno collegato Williams ad almeno due account Nintendo correlati ad Archbox all'inizio dell'anno. Inoltre, un dipendente di Nintendo ha "provvisoriamente" identificato Archbox come James Williams nello stesso periodo.
Con due indirizzi email di James Williams in Arizona, un dipendente Nintendo ha consultato il sistema di tracciamento delle riparazioni dell'azienda, trovando due ordini di riparazione a nome di James Williams con un indirizzo di spedizione a Surprise, Arizona.
Nintendo ha quindi inviato a Williams una lettera di diffida, che ha firmato. Secondo i documenti, Williams si sarebbe impegnato a "rispettare e cooperare con qualsiasi richiesta... nel limite del suo controllo", pur negando qualsiasi violazione. È interessante notare che Nintendo ha inviato a Williams uno dei suoi articoli riparati due giorni prima di spedire la diffida.
Nintendo ha dovuto spiegare il suo lavoro investigativo poiché Williams ha interrotto le comunicazioni e non si è presentato in tribunale entro le scadenze previste, portando a una sentenza in contumacia a favore di Nintendo. L'azienda doveva fornire prove di aver fatto il possibile per contattare la persona accusata di piratare i suoi giochi.
Insomma, Nintendo si dimostra sempre più abile e risoluta nel combattere la pirateria dei suoi giochi, ma d'altronde ha una lunga storia in questo settore. Negli anni '90, l'azienda sviluppò un innovativo sistema di protezione per le sue cartucce del Super Nintendo, che includeva un chip speciale per autenticare i giochi originali. Questa mossa fu una risposta diretta al diffondersi di cartucce pirata provenienti principalmente dall'Asia.
Con l'avvento dell'era digitale, la sfida è diventata ancora più complessa: le moderne console, come la Nintendo Switch, sono dotate di sofisticati sistemi di sicurezza, ma i pirati informatici continuano a cercare modi per aggirarli. La battaglia tra produttori e pirati è diventata una sorta di "gatto e topo" tecnologico, con entrambe le parti che cercano costantemente di superarsi a vicenda.