Nintendo Switch 2 prodotta fuori dalla Cina per scampare ai dazi (per ora)

La strategia di Nintendo per garantire la disponibilità del Switch 2 negli Stati Uniti sta prendendo forma nonostante le incertezze commerciali globali.

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a cura di Giulia Serena

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La strategia di Nintendo per garantire la disponibilità del Switch 2 negli Stati Uniti sta prendendo forma nonostante le incertezze commerciali globali. Secondo un recente rapporto di Bloomberg, il colosso giapponese dei videogiochi sta accumulando "milioni di console" sul suolo americano in vista del lancio previsto per giugno 2025. Questa manovra logistica rappresenta una risposta calcolata all'instabilità delle politiche tariffarie dell'amministrazione Trump, che avrebbe potuto compromettere gravemente i piani di distribuzione della nuova console.

I dati forniti dalla società di analisi commerciale NBD rivelano un'impennata significativa nelle spedizioni da febbraio: in un solo mese, Nintendo ha trasferito dal Vietnam agli Stati Uniti più console di quante ne avesse spostate nei sei mesi precedenti combinati. Questo massiccio movimento di merci non è casuale, ma parte di una strategia preventiva per mitigare i rischi legati alle politiche commerciali americane.

Particolarmente rilevante è il cambiamento nella destinazione della produzione di Hosiden Corp., uno dei tre assemblatori di Nintendo Switch 2. Se fino a poco tempo fa solo l'11% della sua produzione raggiungeva gli Stati Uniti, ora questa percentuale è balzata a circa due terzi del totale degli ultimi 12 mesi. Una riorganizzazione logistica che dimostra quanto Nintendo prenda sul serio il mercato americano.

La danza delle tariffe e la risposta di Nintendo

Le manovre logistiche di Nintendo si inseriscono in uno scenario commerciale internazionale particolarmente complesso. Durante la prima amministrazione Trump, l'azienda aveva già diversificato la propria produzione, spostando parte degli impianti dalla Cina verso Vietnam e Cambogia per proteggersi da potenziali dazi. Una decisione che si è rivelata lungimirante considerando le attuali tariffe del 125% sulle importazioni cinesi.

Il recente annuncio di dazi del 46% sulle importazioni dal Vietnam ha tuttavia creato scompiglio nei piani aziendali. Il giorno stesso in cui Nintendo ha comunicato il prezzo di 449,99 dollari per la nuova console, l'amministrazione Trump ha annunciato tariffe su decine di paesi, incluso il Vietnam. Questo ha portato alla sospensione dei preordini inizialmente previsti per il 9 aprile.

Doug Bowser, presidente di Nintendo of America, ha confermato a CNBC che numerose unità del Switch 2 sono già presenti negli Stati Uniti e pronte per la distribuzione. Questa preparazione anticipata potrebbe rivelarsi decisiva, poiché la sospensione di 90 giorni delle tariffe del 46% (sostituita temporaneamente da un dazio universale del 10%) offre all'azienda una finestra per continuare ad accumulare scorte.

L'analista Robin Zhu di Bernstein ha dichiarato a Bloomberg che se i dazi rimanessero al 10%, probabilmente Nintendo non aumenterebbe il prezzo di lancio. Una notizia rassicurante per i consumatori, anche se l'azienda non ha ancora annunciato una nuova data per i preordini, mantenendo invariata solo la data di lancio fissata per il 5 giugno 2025.

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