Nel mondo dei videogiochi, pochi problemi hanno tormentato i giocatori quanto il famigerato "Joy-Con drift" di Nintendo Switch. Dopo anni di critiche e causa legali, l'attenzione si è spostata inevitabilmente sui controller della prossima console Nintendo, Switch 2. In un'intervista recente con Nintendo Life, i vertici dell'azienda giapponese hanno finalmente rotto il silenzio sulla tecnologia impiegata nei nuovi Joy-Con, ma le loro dichiarazioni hanno sollevato più domande che risposte, lasciando i fan in uno stato di incertezza sulla durabilità dei futuri controller.
Nate Bihldorff, Senior Vice President of Product Development & Publishing presso Nintendo of America, ha affermato senza mezzi termini che "i controller Joy-Con 2 sono stati progettati da zero. Non utilizzano stick di tipo Hall Effect, ma offrono ottime sensazioni". Questa dichiarazione arriva dopo giorni di silenzio da parte dell'azienda, che aveva evitato di fornire dettagli specifici sulla tecnologia impiegata nei nuovi controller durante le presentazioni iniziali del Switch 2.
La questione è particolarmente rilevante considerando che i sensori Hall Effect sono stati ampiamente adottati da produttori terzi proprio per risolvere il problema del drift, quel fastidioso fenomeno per cui i comandi analogici registrano movimenti anche quando non vengono toccati. I Joy-Con originali, basati su potenziometri tradizionali, sono diventati tristemente noti per sviluppare questo difetto dopo alcuni mesi di utilizzo, causando frustrazione tra i giocatori e danni d'immagine per Nintendo.
Durante la presentazione ufficiale del Switch 2, Nintendo ha condiviso una discussione "Ask the Developer" con i progettisti della console, dove Kouichi Kawamoto, produttore del Switch 2, ha evidenziato che "abbiamo riprogettato tutto da zero per i Joy-Con 2. Rispetto ai controller Joy-Con per Switch, le levette analogiche sono più grandi e più resistenti, con movimenti più fluidi. Abbiamo anche reso i Joy-Con 2 più grandi per adattarli alle dimensioni maggiori della console".
Se da un lato Nintendo conferma che non sta utilizzando sensori Hall Effect, dall'altro non chiarisce quale sia l'alternativa impiegata. Sta ancora usando i potenziometri che hanno causato i problemi nella versione originale? Ha trovato un modo per migliorare questa tecnologia estendendo la longevità dell'hardware? O forse ha adottato la tecnologia di magnetoresistenza a tunnel (tunneling magnetoresistance), che potrebbe risolvere definitivamente il problema del drift offrendo diversi vantaggi rispetto ai sensori Hall Effect?
Andrew Liszewski, senior reporter che segue il settore tecnologico dal 2011, sottolinea come queste domande rimangano senza risposta. I fan dovranno probabilmente attendere l'uscita ufficiale della console per scoprire cosa si nasconde realmente all'interno dei nuovi controller, quando i primi esemplari verranno smontati e analizzati dagli esperti del settore.
La scelta di Nintendo di non adottare sensori Hall Effect, già provati e testati da numerosi produttori di controller di terze parti, appare singolare in un momento in cui la fiducia dei consumatori sulla questione drift è ancora fragile. D'altra parte, l'azienda potrebbe aver sviluppato una soluzione proprietaria innovativa, capace di superare i limiti dei sistemi attualmente in uso sul mercato.