Nintendo ha dato un colpo significativo al mondo dell'emulazione relativo alla sua console Switch, cancellando in un solo atto 8,535 repository su GitHub associati all'emulatore open-source Yuzu, il quale, come vi ricorderete, era stato chiuso da Nintendo stessa circa due mesi fa.
L'azione legale da parte di Nintendo contro Yuzu ha preso forma tramite la presentazione di un avviso di DMCA (Digital Millennium Copyright Act) a GitHub, piattaforma che ospitava i codici sorgente dell'emulatore. L'accusa mossa da Nintendo era di particolare gravità: i repository di Yuzu erano indicati come mezzo per eludere le protezioni tecnologiche della Switch e, di conseguenza, per far girare copie illegali dei giochi dedicati alla console.
La reazione di GitHub è stata rapida e netta. Considerato il vasto numero di repository coinvolti e sulla base delle affermazioni presentate da Nintendo, GitHub ha deciso di applicare l'avviso di DMCA all'intera rete di repository legati a Yuzu, cancellando ogni singolo codice correlato. Questa mossa ha innescato un effetto domino nel settore, segnalando a tutta la comunità di sviluppatori e appassionati di emulazione il nuovo livello di vigilanza e azione legale che le grandi aziende stanno disposto a mettere in campo per proteggere i propri interessi.
L'efficienza dell'azione ha, senza dubbio, dimostrato il potere che hanno le grandi corporazioni sulle piattaforme di hosting codice e sulla comunità open-source in generale. Alla base di questa operazione c'è stata la precisa strategia di Nintendo di arginare la distribuzione e l'utilizzo di software in grado di emulare il funzionamento dei suoi dispositivi, una pratica che, seppur affascinante dal punto di vista tecnico, solleva consistenti problemi legali legati alla violazione del diritto d'autore.
Il caso di Yuzu, però, non è isolato. La risposta di Nintendo segue una serie di azioni simili intraprese contro altre entità che hanno cercato di emulare le sue console o di distribuire illegalmente i suoi giochi. Questo episodio, in particolare, segna uno dei capitoli più significativi nella lotta contro l'emulazione illegale, vista l'ampiezza dell'azione legale e il numero di sviluppatori individuali e progetti colpiti.
Importante notare come, in seguito all'accordo legale, lo sviluppatore di Yuzu denominato Tropic Haze abbia accettato di pagare a Nintendo 2,4 milioni di dollari in danni, oltre a interrompere ogni attività legata all'emulatore e ad adottare misure preventive per impedire situazioni simili in futuro.
In una comunità che vede nell'emulazione non solo un modo per rivivere titoli del passato ma anche come forma di preservazione digitale, le azioni di Nintendo rappresentano un duro monito. Ciò nonostante, gli sviluppi recenti relativi alla politica dell'App Store di Apple, che ha iniziato ad accettare app di emulazione sul proprio store, dimostrano che l'interesse e la domanda per questi software persistono nonostante tutto.