Nel mondo dei videogame, lo sappiamo, circolano grandi somme di denaro e sono molte le società che desiderano accaparrarsene una fetta, acquisendo le azioni di grandi compagnie già avviate. In alcuni casi, alcune aziende tentano quella che viene definita una "acquisizione ostile", ovvero comprano lentamente sempre più azioni per fare in modo di prendere il controllo di un'altra compagnia, senza doverla realmente acquistare.
Il nome, di per sé, fa già intuire che non si tratta di qualcosa di apprezzato dalla compagnia che subire un tentativo di acquisizione ostile. Questo procedimento è stato tentato da Vivendi nei confronti di Ubisoft. Si tratta di un evento che, pur essendo poco comune, tecnicamente può accadere a qualsiasi società ad azionariato diffuso, sopratutto se è potente e profittevole come Nintendo.
La società di Kyoto, però, ha rivelato di avere delle contromisure a eventi di questo tipo. Il presidente della compagnia, Shuntaro Furukawa, ha infatti affermato: "Non abbiamo adottato quelle che vengono comunemente dette "misure anti-acquisizione". Al tempo stesso, nel caso dovessimo affrontare un'acquisizione ostile, la quale potrebbe danneggiare il valore della compagnia o l'interesse comune degli azionisti, abbiamo delle contromisure, sia all'interno della compagnia che all'esterno, grazie una serie di esperti pronti a intervenire a livello legale, anche nel caso nel quale non sia stato possibile, da parte nostra, agire in anticipo per prevenire tale avvenimento."
Queste dichiarazioni non intendono indicare che vi è un'acquisizione ostile in corso, ma semplicemente che, nel caso avvenga, Nintendo sa bene come difendersi. È una scoperta interessante, sopratutto considerando che la società ha ritrovato la giusta direzione grazie al successo di Switch, dopo gli anni negativi di Wii U. Diteci, cosa ne pensate di quanto dichiarato?
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