Nightingale | Anteprima - Un mondo fantastico sospeso tra Stardust e l'epoca vittoriana

Ecco la nostra anteprima di Nightingale, un videogioco survival in prima persona sviluppato da Inflexion Games, al suo primo videogioco

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a cura di Nicholas Mercurio

“Nessun uomo può vivere in eterno; eccetto colui che possiede il cuore di una stella”.

A scriverlo era Neil Gaiman, a ripeterlo era Gianni Musy nell’adattamento cinematografico dedicato alle avventure di Tristan Thorne e la produzione era Stardust, un’epica avventura divenuta fondamentale per chiunque adori viaggiare con la fantasia. Immaginate una terra dominata da giganti, ampie foreste da esplorare, strade battute e sentieri circondati da aghifoglie, da arbusti e alberi. Gli stessi alberi che, affacciandosi a un lago, danno il benvenuto a un nuovo eroe, che è sospeso fra sogno e realtà.

Quando la letteratura e i videogiochi si incontrano, è sempre un momento speciale, e Nightingale, sviluppato da Inflexion Games, potrebbe essere l’esempio perfetto di cosa significhi viaggiare verso terre sconosciute, abitate da creature antiche quanto la natura stessa. Non ho mai disdegnato, da amante del genere, di mondi che sapessero offrire ben altro oltre la fitta coltre di nubi della realtà, anche se brutale, fredda e perfida. E la fantasia la racconta in modo diverso, proiettandoci in universi che hanno sempre qualcosa di positivo, alla fine del viaggio.

Sono entrato in un armadio, ritrovandomi a Narnia, e nel frattempo ho ricevuto la mia letterina per Hogwarts, divenendo un mago. Poi ho sfoderato una lama spezzata ne Il Signore degli Anelli, mentre costruivo un ponte fuggendo verso il mondo di Terabithia. Tempo dopo ho conosciuto Stardust di Neil Gaiman, e ho capito quanto il valore di una stella nel cielo, bella e splendente come l’infinito, offra al suo mondo qualcosa di spontaneo e commovente.

Nei giorni scorsi, grazie a un video anteprima dedicato alla stampa specializzata, ho avuto l’opportunità di visionare una parte sostanziosa dell’ambiziosa produzione di Inflexion Games. Il panorama dei videogiochi, per due generazioni, è stato dominato in larga parte dai videogiochi survival come The Forest, un prodotto che, ancora oggi, è fra i titoli più giocati e apprezzati da una parte sostanziosa d’utenza, soprattutto su PC. Nightingale, tuttavia, appare come un progetto ben differente rispetto a molti altri. A guidare le redini del progetto è il canadese Aaryn Flynn, ex BioWare, un portentoso talento che ha deciso di distaccarsi dal team che lo ha reso grande per iniziare un’avventura diversa, entrando nelle grazie di Level Infinite, ovvero Tencent, ormai in continua espansione. Ma procediamo con ordine.

Non uno, non due, ma mille portali

Un mondo magico, realtà che cambiano e strade mai del tutto chiare, che non conducono mai negli stessi luoghi ma in mille altri posti, e ognuno è diverso a modo suo. Torri d'avorio che svettano nel cielo, accarezzando le nubi; fiumiciattoli che bagnano piante e prati verdi. E poi ci sono la pioggia, la neve e la grandine, e in seguito un frastuono assordante, proveniente dal cielo. È una notte di lampi e tuoni. Dormire è impossibile, riposare è complesso e sperare che tutto quanto finisca presto è del tutto inutile. Neppure cucinare qualcosa per ingannare il tempo sembra allettante, figuriamoci mettersi a spaccare la legna, a ricamare, a fare qualunque cosa che non richieda sdraiarsi su di un letto e addormentarsi. L’unica soluzione è quella di uscire con quel tempaccio, con il rischio di prendersi un accidente, camminare per qualche metro da casa e alzarsi il cappuccio.

Le gocce di pioggia scivolano lungo il cappotto, infilandosi fra i bottoni e bagnando il panciotto, mentre si cammina piano, sempre più piano, e si raggiunge un laghetto nel bel mezzo di una radura. Tranquillo e immutabile, sembra un luogo da sogno: manca solo che una mano esca con in un pugno una spada, ma no… no, questa non è una favola. È la realtà. In seguito, una strana luce compare dal nulla. Illumina le foglie secche sparse ovunque, perché è autunno, ma il freddo comincia a farsi sentire.

Attirato da quella luce, mi avvicino adagio. Non riesco a indietreggiare: una strana forza mi attrae a sé. Una quercia secolare divincola le radici e si apre improvvisamente, mentre una magia vecchia di secoli, attraverso la sua aura, mi circonda. E infine, un po’ sgomento e spaventato, lo attraverso. Una luce mi acceca, non riesco ad aprire gli occhi e sento qualcosa di caldo sul volto. Percepisco un odore di acqua sporca, che mi bagna le caviglie. Aprendo gli occhi, davanti a me si apre uno scenario spiacevole: sono in una plaude.

Mentre visionavo il trailer di Nightingale e il gameplay di gioco, avevo una certezza: questa produzione ha qualcosa di magico che va oltre l'idea stessa della fantasia. Ripensandoci meglio, la produzione di Inflexion Games sembra conservare quel ricordo fanciullesco che si provava guardando qualcosa di magnifico e remoto che si palesava improvvisamente, diventando un valore aggiunto e spingendo a prepararsi per un viaggio inaspettato. Un desiderio di scoperta, il sogno di poter abbracciare l’ignoto e, in seguito, un nuovo orizzonte che brilla di una speranza tutta da scrivere: è l’inizio di qualunque storia fantasy che si rispetti, il preludio a una nuova visione che attende di essere scoperta, e a mondi tutti da scoprire.

L’ultimo rifugio dell’umanità, chiamato Nightingale, preserva cosa rimane dell’umanità dopo un evento catastrofico. La rete dei portali arcani, un tempo legati gli uni agli altri, è completamente crollata: non c’è più pace e, purtroppo, non c’è neppure una casa in cui tornare. Si è costretti a sopravvivere e ad abituarsi a una nuova condizione fuori dall’ordinario. Ora non serve ricamare, tornare a sognare e a dormire, ma è necessario prepararsi a una lotta senza quartiere contro bestie di ogni sorta, desiderose di uccidere qualunque cosa capiti sotto le loro grinfie.

È una trama alquanto classica, ma cattura per un motivo: anche se in un mondo di fantasia c’è sempre qualcosa di bello e inesplorato da scoprire, forse non tutto appare come sembra, neppure cosa apparentemente appare amichevole. La magia c’è, esiste e cattura, ed è proprio in questo modo che Nightingale si è fatto conoscere: segue un approccio classico, prendendo i tratti caratteristici della letteratura fantastica e dandole un notevole spessore. Ma ad avermi impressionato, mentre le scene si susseguivano una dopo l’altra, era il modo di raccontare le vicende, amalgamandole con attenzione, cura e parsimonia, seguendo un esempio invidiabile, tipico di ben poche produzioni, e mettendo già in chiaro cosa stesse accadendo.

Se prima vi ho parlato di Stardust, è il momento che lo dimentichiate, perché ciò che si configura nei mondi paralleli dell’opera di Inflexion Games, include anche gli amanti del dark fantasy: nessuno ha pietà per le stelle, neppure il più benevolo fra gli esseri umani sospeso in questa nuova realtà, e le creature che dimorano in queste terre dimenticate non sembrano affatto desiderose di dare il loro benvenuto a nuovi ospiti senza prima dilaniarli. Presentando quindi un contesto intrigante, il team canadese mette in mostra una sicurezza non da poco, inserendo un’ispirazione assolutamente inaspettata: quella per l’epoca vittoriana.

Pensavo infatti di vedere solo armi da taglio come spade, daghe, stocchi e sciabole, archi e altri strumenti rudimentali da battaglia utili per sconfiggere un nemico faccia a faccia. Invece, sono presenti armamenti a distanza come pistole, fucili e un reale armamentario da costruire in corso d’opera durante le varie peripezie per il mondo di gioco.

Uno stile folle ma assolutamente ben inserito, che sa come esprimersi e cosa manifestare al giocatore. E un mondo vivo, pulsante e interessante, che risponde al nome di Fae. Niente di più fantasy, dico bene? Potrebbe ricordare a tanti giocatori delle meravigliose terre fatate in cui vivere, ma è qualcosa ancora più grande, intenso e particolareggiato: un mondo che vale la pena conoscere, approcciare e stringere a sé. O almeno, è quanto mi auguro una volta che l’opera sarà rilasciata nella sua interezza. Ho parlato di non uno, non due, ma ben tre portali: ognuno di essi è collegato l’uno con altro, ed espande l’universo di Nightingale con intenzioni precise, cioè parlare al cuore della fantasia, darle spessore e renderla una visione concreta.

Le tante facce di Nightingale

Analizzando il trailer di gioco, ammetto di aver pensato immediatamente al solito survival pronto per interfacciarsi con il panorama e le aspettative dei giocatori proponendosi come un titolo innovativo per il genere. Invece, il videogioco in prima persona di Inflexion Games non intende seguire questo genere di approccio, ma perseguirne un altro, mantenendo un certo tipo di umiltà. Lo si evince immediatamente dal mondo di gioco, che lascia spazio a molteplici interpretazioni: i vari portali sono collegati gli uni agli altri, legati da un unico filo conduttore, ovvero il giocatore stesso, e da tante altre connessioni che non sembrano immediatamente chiare.

La verità è che Nightingale intende proporre delle mappe procedurali, trasmettendole al giocatore con intelligenza, passione e cura, come dichiarato dal team. Si tratta di una nuova tecnologia ancora tutta da scoprire, che potrebbe rappresentare una notevole novità per il panorama, oltre che un rischio da non sottovalutare, specie se si tratta di mappe collegate le une alle altre. Come accennavo prima, la produzione di Inflexion Games non sembra rappresentare una novità per il panorama, perché mostra le evidenti caratteristiche che rendono particolari qualunque altro tipo di survival. C’è un’ascia, ci sono armi e c’è da costruire per sopravvivere e inoltrarsi nei mondi, creando una comunità resistente e capace di farsi strada nelle intemperie. È infatti l’approccio a sorprendermi, perché la produzione propone diversi biomi: da deserti caldi, insopportabili e insostenibili, a giungle colme di creature esotiche di qualunque tipo. Una novità notevole, inoltre, è la possibilità di incantare le proprie armi per renderle più potenti, usandole a proprio piacimento durante l’intera avventura.

Inoltre, si camminerà per parecchio tempo all’interno delle varie terre di Fae: ciò potrebbe significare che le mappe costruite dagli sviluppatori potrebbero essere ben più grandi di quanto qualcuno potrebbe immaginare. Il punto sicuramente più interessante potrebbe essere vivere la produzione assieme a un amico nella modalità cooperativa, creando così un mondo prospero e felice in cui bearsi senza il rischio che qualcuno venga a rovinare tutto quanto, danneggiando le varie strutture. Lo scopo del team, in tal senso, è crearne di diverse tipologie, proprio per permettere ai vari reami di avere nemici sempre diversi con cui avere a che fare. Di sicuro, è una rivelazione intrigante perché, oltre a fornire diverse modalità d’approccio, dà idea di una struttura del mondo creata con intelligenza e passione. È un modo di fantasticare che potrebbe avere il grande merito di apparire profondo e strutturato, per creare un universo ben pensato e orchestrato, capace di attirare e stupire.

Un’altra particolarità è l’utilizzo delle carte di gioco, una meccanica che, se ben implementata, potrebbe sviluppare maggiormente un’ottima struttura ludica: assemblandole e miscelandole, le Carte Reame saranno utili per cambiare addirittura l’ambiente stesso dei Regni Fae. A riguardo, gli sviluppatori hanno sottolineato che non saranno presenti le microtransazioni, proprio per andare incontro a più giocatori senza rovinare loro l’esperienza di gioco. Una scelta assolutamente lodevole, specie in un panorama simile, che ormai sopravvive grazie a queste modalità.

Cosa aspettarsi dal futuro?

È innegabile: Nightingale mi ha affascinato tremendamente. Vuoi per il suo modo di raccontarsi, vuoi per le molte ispirazioni e vuoi per il contesto di gioco, potrebbe rappresentare una novità apprezzabile per il genere survival. E potrebbe cadere sulle proprie ambizioni, qualora qualcosa andasse storto e le meccaniche non corrispondessero alle aspettative. Di sicuro, un team che parte con queste idee, alla base diverse per un survival, ha molto da raccontare al prossimo.

Non resta che attendere, seguire il percorso evolutivo di Nightingale e sperare che le ottime premesse vengano confermate nelle prossime occasioni. Al momento, la fantasia di Inflexion Games merita tutta l’attenzione possibile, nonché di essere scoperta e approfondita in futuro con la medesima meraviglia.

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