Niente PlayStation e Xbox a Natale: il fallimento del mondo console

Dopo un anno dal lancio di PlayStation 5 e Xbox Serie X la situazione scorte delle console è ancora critica e non si intravede una via d'uscita.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

Siamo ad un anno dall'arrivo delle nuove console, ed ancora oggi non sembra respirarsi l'aria della next gen. Non è un problema meramente legato alle produzioni ludiche, ai giochi che non sono usciti, o anche solo alla qualità delle macchine da gioco. Non c'è aria di next gen perché, semplicemente, anche al netto delle ottime vendite registrate tanto da Sony, quanto da Microsoft, sono ancora moltissimi, se non troppi, i giocatori che non hanno ancora avuto modo di acquistare una delle due, desideratissime, console. Come la si giri la si giri, l'intera situazione ha il sapore di un grande fallimento. Certo, non un fallimento orchestrato o pianificato, ma comunque un fallimento, forse scaturito dal non guardare in avanti con la giusta lungimiranza.

Perdonateci se queste parole suonano come degne di “Capitan Senno di Poi”, ma è un fatto. Ad un anno di distanza dal loro lancio sul mercato, PlayStation 5 e Xbox Series X non sono ancora realmente disponibili, ed anche se c'è chi festeggia con altisonanti proclami, di aver venduto milioni e milioni di console, la verità è che quei milioni sono frutto di una strategia di vendita sconquassante, che ha prima mandato ai matti gli acquirenti, e poi li ha definitivamente scoraggiati.

Anche questo è un fatto: le console di nona generazione non sono ancora liberamente acquistabili, e sebbene su alcuni mercati (come quello statunitense) la situazione appaia molto meno critica che nel Vecchio Continente, la realtà dei fatti è che le nuove ammiraglie Sony e Microsoft sono ancora inarrivabili per molte, moltissime, persone in tutto il pianeta. Una situazione non particolarmente piacevole, specie alle soglie di un anno, il 2022, in cui lo shortage relativo ad alcuni componenti parrebbe prossimo ad assottigliarsi ulteriormente, e sebbene questa prospettiva non sia ancora diventata concreta, va comunque detto che è da mesi che il mercato della componentistica hardware si prospetta un prolungamento della situazione corrente sino (almeno) alla fine del prossimo anno.

Agli utenti, intanto, non resta che brancolare nel buio, nella vana speranza di beccare una vendita lampo online che, probabilmente, non riusciranno comunque a cogliere per tempo, vittime di un bagarinaggio che pare arrivare sempre e comunque prima, e poco importa le misure precauzionali prese dall'e-commerce di turno.

Ho aspettato per scrivere questo editoriale, ho aspettato che fossimo concretamente a ridosso del Natale, ed ormai è così. Mancano una decina di giorni alla Vigilia, certo, ma come sa chi, come me, lavora nel mondo delle vendite online, questi sono davvero gli ultimi giorni utili per acquistare i regali di Natale tramite i vari shop digitali, complice un sistema di spedizioni che, anche al netto dell'efficienza di colossi come Amazon, inevitabilmente sarà incapace di consegnare, in tempo, gli acquisti dell'ultimissimo minuto.

Ho atteso perché volevo capire se potesse verificarsi quello che molti si auspicavano: un ritorno, se non in pompa magna, ma quanto meno massivo, di console sul mercato. La voce girava nell'aria almeno da ottobre, quando ormai le console scarseggiavano già da mesi, dopo che la metà del 2021 era stata, nel bene o nel male, sorprendente in termini di scorte. So che questo si scontra con la percezione comune, ma in verità la prima metà dell'anno ha offerto moltissime occasioni di acquistare le console, e soprattutto PlayStation 5, tramite rivenditori come Amazon, Mediaworld e soprattutto Gamestop.

Certo, non sempre con formule di vendita gradevoli, ma comunque oneste e prive di quei ricarichi propri del bagarinaggio. Poi, il crollo, e più o meno con la fine di settembre, si sono anche esaurite le possibilità di acquistare la console. Certo, di tanto in tanto qualche lampo di luce si è visto nel buio, con PlayStation 5, e persino Series X, in vendita su qualche store, ma i pezzi erano così pochi, e le vendite si sono esaurite così rapidamente che, qualora qualcuno non si fosse accorto di nulla, certamente non gliene faremmo una colpa.

Da ottobre, ecco che si era accesa la speranza: non c'erano state dichiarazioni vere e proprie ma il sentore comune era che, almeno in vista del Natale, le tanto agognate console di nona generazione potessero tornare disponibili sul mercato, con uno stock certamente limitato, ma comunque di dimensioni ragguardevoli, che permettesse a molti di mettere le ambitissime macchine Sony e Microsoft sotto l'albero. Purtroppo altro non c'è stato che un piccolo ritorno della console su qualche store, che ha arginato poco o nulla quella che è una generalizzata sensazione di malcontento.

Non c'è molto da girarci intorno: il lancio delle console di nona generazione è stato un fallimento dal punto di vista della distribuzione e, anche al netto di quelle che sono state le vendite, la scarsa disponibilità delle macchine da gioco tiene, volenti o nolenti, il mercato in una bolla ammantata d'amarezza.

Certo, alcuni titoli attesissimi usciranno in versione cross-gen, uno su tutti Horizon: Forbidden West, praticamente la prima grande uscita del 2022, seguito a ruota da Elden Ring, ma è ovvio che si tratta di uscite “tampone”, atte ad arginare quella che è la scarsa diffusione delle console, e l'impossibilità da parte del pubblico di poterle acquistare liberamente, affidandosi, dunque, a soluzioni di comodo. Soluzioni come rivolgersi alle piattaforme di scorsa generazione che, su ambo i fronti, soo diffuse in modo capillare, senza poi dimenticare i servizi di gaming in streaming che, per quanto non pecchino di bontà, sono appannaggio, concretamente, solo di chi ha una connessione sufficiente a poterne sostenere il peso.

La realtà dei fatti è che abbiamo una next-gen che non è ancora next-gen, ed anche se di tanto in tanto arrivano titoli che ci ricordano quale sia il potenziale delle attuali piattaforme di gioco (Forza Horizon 5 su tutti), è triste constatare che la cosa più incredibile che si sia vista su ambo le macchine, e che faccia davvero percepire che ci possa essere un salto di qualità, è stato Matrix Awakens. “Triste”, perché parliamo di una tech demo, che non solo è ottimizzata in modo furbo per far sì che cada la mascella a chiunque la ammiri, ma anche e soprattutto perché, appunto, è una demo e basta, nel senso più puro del termine, e pertanto di molto lontana da qualsiasi idea di divertimento e ludibrio dovrebbe scatenare un videogame.

Ora, la domanda che attanaglia il mercato è: “che cosa succederà il prossimo anno?”. Le previsioni che possiamo fare, basandoci su quello che è l'attuale situazione del mercato dei semiconduttori, componenti fondamentali non solo per le console, ma anche per una moltitudine di prodotti tecnologici di fascia alta, dai PC alle automobili, non fa che prospettarci una situazione ancora nera, se non più gravosa di quanto visto nel 2021.

Ad ora, molti dei prodotti immessi sul mercato, console in primis, sono stati probabilmente realizzati grazie alle scorte accumulate durante la produzione degli anni precedenti, unite a quello che è stato il breve ritorno alla normalità che si è avuto con la riapertura delle fabbriche specializzate in tutto il mondo, e specie sul mercato asiatico. Con l'arrestarsi della produzione, per altro dovuto non solo ai semiconduttori in sé, ma anche ad una serie di altri prodotti che favoriscono la produzione della componentistica, come liquidi di raffreddamento o di lucidatura dei componenti hardware, è ovvio che occorrerà moltissimo tempo prima che il gap produttivo venga recuperato, e che la produzione si allinei alla domanda da parte del mercato.

Proprio il periodo natalizio è il primo, e lampante, indizio di quella che potrebbe essere questa situazione. Nel corso della cosiddetta “Holiday Season” (ovvero la stagione che va dal periodo del Black Friday, sino all'inizio di gennaio) ogni produttore si organizza per inondare i negozi con i propri prodotti, puntando a chiudere l'anno solare con un ultimo, e importante, boost di vendite, corrispondente a quelli che sono i tradizionali acquisti per i regali di Natale.

Il fatto che i produttori console non siano stati in grado di immettere le console sul mercato, e che anzi sia mancata del tutto una comunicazione che spingesse verso questa tipologia di acquisti (leggasi: le pubblicità di Natale), è un chiaro sintomo di un problema di fondo: le console non ci sono. Non sono, come qualcuno pensava, stipate in chissà quale magazzino in attesa di essere vendute massivamente in tempo per le feste. Non ci sono e basta e, più plausibilmente, si sono del tutto esaurite nel corso del 2021. Certo, è possibile che di tanto in tanti arrivi qualche restock a singhiozzo (come, appunto, è successo in questi giorni), ma allo stato attuale né Sony, né Microsoft, sono in grado di mandare avanti in modo continuativo la produzione delle loro macchine.

Certo, è possibile che con un cambio drastico nella linea produttiva (hardware che vengono assemblati in modo differente? Un'ottimizzazione nei costi di produzione?) si possa in qualche modo arginare a questa situazione, ma la realtà è che, a meno di un miracolo, vi occorrerà aspettare ancora un bel po' prima di poter mettere le mani su di una console, o anche solo su di una GPU, senza dover pregare, o senza dover finire tra le mani di qualche bagarino della rete.

A questo punto, varrebbe la pena chiedersi il perché i produttori console non abbiano assunto un atteggiamento più cauto nella vendita delle loro macchine, prevedendo quella che è una situazione che, in fin dei conti, era facilmente intuibile: esaurimento rapido, bagarinaggio, malcontento diffuso in tutto il globo, veloce esaurimento delle componenti fondamentali per l'assemblaggio. Ma il punto è che, ormai, il dado è tratto ed anche volendosi prendere la briga di dire “sarebbe stato meglio se...”, la soluzione non cambierà: il lancio della nona generazione è stato un disastro che poteva essere gestito meglio, ed i suoi strascichi ce li porteremo appresso a lungo, almeno fino all'inizio del 2023.

Nel mentre vivremo, probabilmente, un 2022 fatto di uscite che sono ormai irrimandabili (pena il rischio di scontentare quelli che la console, per fortuna, già ce l'hanno) e che, per questo, non faranno altro che generare ulteriore malcontento in chi, ovviamente, vorrebbe godersele sulle console per le quali quelle uscite sono progettate. Magari senza compromessi tecnici, senza limitazioni, senza sperare che il peso del software non intasi la memoria delle vecchie console. Il tutto incrociando le dita affinché, quanto meno, si trovi un sistema che eviti che il prossimo mini-stock di PS5 non finisca in pasto ad i bot che animano le scorte del mercato secondario. Tutti gli altri, valuteranno forse di acquistare quella benedetta Xbox Series S che, senza disco e con occhi languidi, è praticamente l'unica sopravvissuta di questo primo anno di next-gen. Bella, compatta, funzionale, certo, ma se è ancora lì, talvolta persino in sconto, forse il motivo è che nessuno la vuole. Ed anche questo è un fatto.

In attesa che si riesca a da acquistare serenamente PS5 e Xbox Series X, a nostro giudizio non c'è acquisto più sensato della bellissima Nintendo Switch OLED. Ok, non giocherete a God of War: Ragnarok, ma avrete davvero poco di cui lamentarvi!
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